Dopo la battaglia con il FATF, il mondo cripto ha 3 mesi per una lotta nel Regno Unito

Linas Kmieliauskas
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Un’altra battaglia normativa è stata appena annunciata: l’Organismo di Sorveglianza Finanziaria del Regno Unito ha dichiarato di voler vietare i derivati ​​di criptovalute a tutti i consumatori al dettaglio nel Regno.

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"Ci stiamo consultando per vietare la vendita, il marketing e la distribuzione di derivati ​​ed exchange traded notes che fanno riferimento a prodotti cripto a tutti i consumatori al dettaglio", la Financial Conduct Authority (FCA) ha annunciato oggi.

Le aziende impegnate nell’emissione, nella creazione, nella distribuzione e nella commercializzazione di tali prodotti possono inviare i loro commenti alla FCA entro il 3 ottobre.

"Se dovessimo decidere di procedere con le regole definitive, pubblicheremo una dichiarazione politica finale ed il manuale delle procedure all’inizio del 2020", ha affermato l’organismo di sorveglianza.

Afferma inoltre che i consumatori al dettaglio non possono valutare in modo affidabile il valore e i rischi dei derivati ​​(contratti per differenza, futures e opzioni) e gli exchange traded notes (ETN) che fanno riferimento a determinati criptoasset.

La FCA stima che un divieto potrebbe ridurre i danni per gli investitori al dettaglio da 75 milioni di GBP (94 milioni di USD) a 234,3 milioni di GBP all’anno.

"I prezzi sono estremamente volatili e, come abbiamo visto a livello globale, il crimine finanziario nei mercati cripto può portare a perdite improvvise e inaspettate, quindi è chiaro che questi derivati ​​e gli exchange traded notes sono investimenti inadatti per i consumatori al dettaglio", Christopher Woolard, Executive Director of Strategy & Competition presso la FCA, che è stato citato nell’annuncio.

Nel frattempo, come riportato ieri, il mercato dei derivati ​​cripto si sta surriscaldando mentre due importanti exchange – Binance e BitMEX – stanno per lanciare nuovi prodotti sulle loro piattaforme.

La principale piattaforma di derivati cripto, BitMEX ha raggiunto un volume di scambi nel 2018 di circa 1 trilione di dollari, secondo il suo CEO Arthur Hayes.
Tuttavia, la FCA non è l’unica interessata al mercato dei derivati cripto. Philip Liu, co-fondatore e responsabile legale di Arca, una società di gestione di investimenti cripto con sede a Los Angeles, ha recentemente ammonito che i derivati ​​cripto, che offrono una "esposizione sintetica" a strumenti finanziari tradizionali, sono inappropriati per gli investitori al dettaglio.

L’annuncio della FCA è un altro segno della crescente desiderio di regolamentare il mercato cripto. Come riportato a giugno, la Task force per le azioni finanziarie (FATF), un organismo multi-governativo, ha accettato di attuare le sue precedenti raccomandazioni che costringerebbero i governi a rafforzare la supervisione del business cripto.