Elon Musk recluta Igor Babuschkin per sviluppare il rivale di ChatGPT

Christian Boscolo
| 3 min read

Elon Musk, il CEO di Tesla e Twitter, ha reclutato il ricercatore di Intelligenza Artificiale (AI) Igor Babuschkin, precedentemente impiegato presso l’unità di DeepMind AI di Alphabet, per aiutarlo a creare un nuovo laboratorio di ricerca e sviluppare un’alternativa a ChatGPT di OpenAI. La notizia è stata riportata dal quotidiano online The Information, che ha citato fonti vicine all’iniziativa.

ChatGPT è un chatbot basato sul testo sviluppato da OpenAI, in grado di redigere prosa, poesie e persino codice informatico a comando. Il chatbot ha guadagnato grande attenzione nella Silicon Valley, attirando l’interesse di Elon Musk, che l’ha definito “spaventosamente buono”.

Un team per l’AI


Musk aveva co-fondato OpenAI come startup non profit nel 2015 insieme all’investitore della Silicon Valley Sam Altman. Tuttavia, Musk ha lasciato il consiglio di amministrazione nel 2018, ma ha continuato a seguire da vicino gli sviluppi dell’AI, specialmente quelli legati a ChatGPT.

Musk e Babuschkin hanno discusso della possibilità di creare un team per portare avanti la ricerca sull’intelligenza artificiale, ma il progetto è ancora nelle fasi iniziali, senza un piano concreto per lo sviluppo di prodotti specifici. Secondo il rapporto citato da The Information, Babuschkin non ha ancora firmato ufficialmente l’iniziativa di Musk.

Un passato critico per Elon Musk


In passato Elon Musk aveva mostrato dubbi e perplessità sui vantaggi derivanti dall’Intelligenza Artificiale. Secondo il patron di Tesla, e co-fondatore del progetto, ChatGPT dimostra che l’intelligenza artificiale è diventata incredibilmente avanzata e che è qualcosa di cui tutti dovremmo preoccuparci.

“Uno dei maggiori rischi per il futuro della civiltà è l’intelligenza artificiale”, ha detto Musk ai partecipanti al World Government Summit di Dubai, negli Emirati Arabi Uniti, poco dopo aver menzionato lo sviluppo di ChatGPT.

“È sia positiva che negativa e ha grandi, grandi promesse, grandi capacità”, ha detto Musk. Ma ha anche  sottolineato che “da questo deriva un grande pericolo”.

Il capo di Tesla


Il capo di Tesla, SpaceX e Twitter è stato inoltre interrogato su come vede lo sviluppo della tecnologia da qui a 10 anni. Musk è cofondatore di OpenAI, la startup statunitense che ha sviluppato ChatGPT.

Secondo Musk, ChatGPT “ha mostrat oalle persone quanto sia diventata avanzata l’IA”. “L’intelligenza artificiale è avanzata da tempo. Solo che non aveva un’interfaccia utente accessibile alla maggior parte delle persone”.

Mentre le automobili, gli aerei e la medicina devono rispettare gli standard di sicurezza previsti dalle normative, l’IA non ha ancora regole o normative che ne tengano sotto controllo lo sviluppo, ha aggiunto.

“Penso che sia necessario regolamentare la sicurezza dell’IA, francamente”, ha detto Musk. “Credo che sia un rischio maggiore per la società rispetto alle auto, agli aerei o alla medicina”.

La regolamentazione “potrebbe rallentare un po’ l’IA, ma penso che potrebbe anche essere una buona cosa”, ha aggiunto Musk.

Il miliardario ha da tempo messo in guardia dai pericoli di uno sviluppo dell’IA senza limiti. Una volta ha detto che l’intelligenza artificiale è “molto più pericolosa” delle testate nucleari.

Le sue parole hanno una maggiore gravità oggi, quando l’ascesa di ChatGPT minaccia di sconvolgere il mercato del lavoro con una scrittura più avanzata e simile a quella umana.

Un passato da fondatore per Elon Musk


Musk ha lasciato il consiglio di amministrazione di OpenAI nel 2018 e non detiene più alcuna partecipazione nella società.

“Inizialmente è stata creata come no-profit open-source. Ora è closed-source e a scopo di lucro. Non ho una partecipazione aperta in OpenAI, non faccio parte del consiglio di amministrazione, né la controllo in alcun modo”.

La decisione di Musk di fondare OpenAI è stata motivata in parte dal fatto che “Google non prestava sufficiente attenzione alla sicurezza dell’IA”, ha dichiarato.

ChatGPT e la battaglia con Google e Microsoft


L’interesse verso le AI può essere facilmente misurato soprattutto tramite l’interesse che le Big Tech stanno dimostrando verso questa nuova tecnologia.  Microsoft ha investito milioni in OpenAI e ha integrato il software nel suo browser web Bing.

Google ha risposto con Bard, un nuovo strumento di Intelligenza artificiale presentato nei giorni scorsi, dove ha però mostrato di avere ancora qualche problema. Insomma, l’azienda sta giocando a rimpiattino, mentre gli investitori si chiedono se ChatGPT possa rappresentare una minaccia per il suo dominio nella ricerca sul web.

 

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