Elon Musk vuole annullare la causa per Dogecoin ma ci ricasca e cambia il logo a Twitter

Christian Boscolo
| 2 min read

Elon Musk e la sua vera/presunta passione per Dogecoin sono di nuovo sotto i riflettori dopo che ieri notte il social network Twitter, di proprietà del miliardario americano, ha sostituito il logo con quello di DOGE. L’ennesima trovata goliardica ha fatto impennare il prezzo della meme coin come è possibile apprezzare nel grafico di Coingecko delle ultime 24ore.

Elon Musk e la causa per Dogecoin


Quest’ultima boutade potrebbe però complicare la causa che Elon Musk deve affrontare contro gli investitori di Dogecoin che lo accusano di aver manipolato il prezzo della meme coin per interessi personali. Proprio in questi giorni il team legale di Musk ha presentato una memoria difensiva presso la corte federale di Manhattan dove le accuse vengono definite “opere di fantasia” e i tweet di Musk  innocui giochetti.

Gli avvocati di Musk sostengono inoltre che i querelanti non sono riusciti a dimostrare come l’amministratore delegato di Tesla intendesse frodare qualcuno, sottolineano che non c’è nulla di illegale nel twittare sostegno o condividere immagini divertenti su una criptovaluta legittima e con una capitalizzazione di mercato di quasi 10 miliardi di dollari.

Da qui la richiesta al tribunale di respingere la denuncia. In una nota a piè di pagina, gli avvocati respingono anche l’affermazione degli investitori secondo cui Dogecoin dovrebbe essere classificata come un titolo.

Una causa da 258 miliardi di dollari


Evan Spencer, l’avvocato che rappresenta gli investitori, ha dichiarato in una e-mail:

“Siamo più che mai fiduciosi che il nostro caso avrà successo”.

Secondo i querelanti, Musk, che secondo Forbes è la seconda persona più ricca del mondo, ha deliberatamente gonfiato il prezzo di Dogecoin di oltre il 36.000% in due anni prima di farlo crollare. Gli investitori sostengono che Musk ha generato miliardi di dollari di profitti a spese degli investitori di Dogecoin, pur sapendo che la valuta non aveva alcun valore intrinseco.

I 258 miliardi di dollari richiesti sono il triplo del calo stimato del valore di mercato di Dogecoin nei 13 mesi precedenti la causa. Anche la Dogecoin Foundation, un’organizzazione senza scopo di lucro, è stata citata come imputata.

Non è la prima volta che l’attività di Musk su Twitter scatena un’azione legale. Il 3 febbraio una giuria di San Francisco gli ha dato ragione, dichiarandolo non responsabile per un tweet dell’agosto 2018 in cui affermava di aver ottenuto finanziamenti per la privatizzazione di Tesla. La causa, Johnson et al. contro Musk et al., è in corso presso il Tribunale distrettuale degli Stati Uniti, distretto meridionale di New York, con il numero 22-05037.

Poiché entrambe le parti restano fiduciose nelle loro posizioni, la decisione del tribunale avrà senza dubbio implicazioni significative per il futuro delle criptovalute.

 

Intanto, nel momento in cui scriviamo, il logo di twitter è stato sostituito da quello di Dogecoin. Una mossa che Musk potrebbe pagare in maniera salata…

 

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