Facebook Coin per competere con PayPal e carte di credito, non con le Cripto

Juan M. Villaverde
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Juan Villaverde è un economista e matematico dedito all’analisi delle criptovalute dal 2012. E’ a capo del team di analisti e programmatori di Weiss Ratings che hanno creato il Weiss cryptocurrency ratings.
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Source: Instagram/Facebook

Gli appassionati di cripto sono entusiasti della notizia che il gigante dei social mondiali stia per entrare nello spazio cripto, qualcosa che sperano "farà miracoli per l’adozione delle criptovalute".

Odio essere l’unico a gettare acqua fredda sui loro bollori. Ma se sei uno di loro, fermati e poniti queste semplici domande:

     1. Facebook creerà un vero cripto-asset? … o semplicemente una versione blockchain di PayPal, Apple Pay o carte di credito? In altre parole …

     2. Facebook sta davvero entrando nello spazio delle criptovalute … o sta semplicemente trasferendo qualche tecnologia crittografica nel tradizionale settore della fintech?

Tutte ci indica che si tratta del secondo caso.

Non è necessariamente una brutta cosa. Ma siamo realistici. Al di là del saluto di passaggio a Distributed Ledger Technology, è improbabile che faccia molto per le distributed ledgers senza autorizzazione e open come Bitcoin, Ethereum, EOS, Cardano o Holochain.

L’intero concetto di un "Bitcoin Facebook” è un Ossimoro

Ma ecco cosa potrebbero fare quelli di Facebook …

    1. Indagare sull’attuale sistema finanziario globale per identificarne le inefficienze.

    2. Tra queste, riconoscere quali vaste aree del globo siano mal servite dagli operatori finanziari tradizionali, spesso lasciate completamente fuori dal sistema. Molti non hanno neanche un conto in banca.

    3. Riconoscere anche che i sistemi di pagamento esistenti sono spesso troppo vulnerabili ad hack e furti.

    4. Adottare alcune caratteristiche chiave della blockchain o di altri tipi di tecnologia di Distributed Ledger per risolvere tali inefficienze e fungere da dorsale per un nuovo tipo di sistema di pagamento.

Facebook è pronto ad andare in questa direzione? Un indizio proveniente da un recente rapporto afferma che stiano cercando di lanciare questa loro nuova venture in India, come primo paese; e non è un caso che l’India abbia la seconda più grande popolazione al mondo "senza conto bancario" … seconda solo alla Cina.

Potrebbero fornire servizi finanziari user-friendly a milioni di utenti che non hanno praticamente nessun altro accesso al settore bancario? Sicuro. E se lo faranno, sarà un grande miglioramento.

Ma non fare errori: la moneta Facebook non è in competizione con le criptovalute. Ecco perché …

Innanzitutto, la moneta Facebook non ha nulla a che fare con Bitcoin, che rappresenta il concetto originale di valute digitali decentralizzate.

La proposizione di valore fondamentale di Bitcoin e dei suoi successori è la nozione che il bene non coinvolga intermediari o custodi.

In un mondo di infiniti intermediari finanziari e di incalcolabili rischi di controparte, una delle principali ragioni per cui Bitcoin è stato creato è stata quella di aiutare gli utenti a prendere direttamente possesso dei loro beni, senza il timore che qualcun altro potesse interferire in tale proprietà.

A parte il freddo denaro contante, quante altre tipologie di beni hanno questa caratteristica? Non tutti quelli che potresti pensare, e certamente non una moneta di Facebook.

In secondo luogo, è probabile che la moneta Facebook sia centralizzata e controllata dalla direzione.

Ciò si scontra con i due principi fondamentali delle criptovalute: decentralizzazione e resistenza alla censura.

Perché? Perché Facebook sta cercando di fornire servizi di pagamento ai propri clienti. Per fare ciò, deve agire come controparte e custode per ogni pagamento che passa attraverso la sua piattaforma. Deve avere l’ultima parola su ogni pagamento che gli utenti fanno o cercano di fare. Proprio come una banca, una società di carte di credito o PayPal.

In terzo luogo, a differenza di Bitcoin, qualsiasi moneta Facebook potrebbe potenzialmente essere manipolata a beneficio dei proprietari di Facebook e a scapito degli utenti.

Poiché chi prende le decisioni in Facebook controlla la società che gestisce tutte le transazioni sulla loro piattaforma, è ovvio che qualsiasi attività che ritengano "illegittima" – per qualsiasi motivo – potrebbe essere vietata; gli attori, bloccati dalla piattaforma di social media; i loro fondi, congelati.

Anche questo è in contrasto con le vere criptovalute, dove solo i veri proprietari delle monete possono decidere cosa farne.

Facebook come potrebbe manipolare la sua moneta? È troppo presto per dirlo. Ma due esempi vengono in mente:

Riassegnazione di fondi per scopi non divulgati. Si dice che Facebook stia pianificando di creare un cosiddetto "stablecoin", un asset supportato da denaro fiat nel conto bancario della società.

Se è così, oltre a controllare le monete come custode (tenendole a tuo nome), Facebook potrebbe usare i soldi, presumibilmente sostenendo gli stablecoins, per un altro scopo.

Questo in pratica non è diverso da quello che fa la maggior parte delle banche oggi.

Invasioni della Privacy. Proprio come ha venduto i dati personali degli utenti, è possibile che Facebook possa vendere anche i dati finanziari degli utenti. Ricorda: l’intero modello di business di Facebook riguarda la raccolta dei dati degli utenti, spesso senza l’utente ne sia a conoscenza, e la vendita al miglior offerente.

Il fatto è che fino ad ora i loro dati si sono concentrati principalmente sulle preferenze degli utenti – i Mi piace e Non mi piace. Entrando nello spazio fintech, Facebook potrebbe aggiungere dati finanziari e abitudini di spesa al suo già imponente database.