Intervista esclusiva col CEO di Bakkt, Gavin Michael – Per le crypto tutto si basa sulla fiducia

Gary McFarlane
| 13 min read

Cryptonews ha realizzato un’intervista esclusiva al CEO di Bakkt Holdings Gavin Michael. Il dirigente ha criticato aspramente il danno provocato da FTX, affermando che la priorità per il settore crypto è quella di ricostruire il rapporto di fiducia con gli utenti.

Bakkt è tra le poche compagnie crypto quotate in borsa negli USA e Michael occupa il  ruolo di CEO e Presidente da gennaio 2021. La compagnia è di proprietà di Intercontinental Exchange, anche per questo Bakkt conta su un profilo altamente qualificato che non ha rivali tra le altre compagnie crypto. Infatti, ICE è anche proprietaria della Borsa di New York.

Premesse di questo calibro permettono a Bakkt di stagliarsi ben al di sopra del livello di gestione che ha permesso il fallimento di FTX e di quanto continua a emergere sulla totale assenza di controlli e gli incredibili metodi di gestione.

Di fatto, almeno indirettamente, Bakkt potrebbe ottenere un vantaggio dal fallimento di FTX dato che ha dimostrato che il metodo alternativo portato avanti da Sam Bankman-Fried di FTX per il trading dei future si è rivelato un buco nell’acqua. Tuttavia, Bakkt non è stata risparmiata dal contraccolpo del fallimento di FTX e ha registrato perdite nelle quotazioni del suo titolo in borsa.

Secondo Bloomberg, ICE ha ridotto il valore della propria partecipazione in Bakkt passando da 1,5 miliardi di dollari a 400 milioni di dollari. Le azioni di Bakkt sono in calo dell’80% dall’inizio dell’anno.

Bakkt sarà tra le compagnie crypto che ce la faranno

La missione di Bakkt è attivare l’economia digitale e a questo scopo all’inizio di novembre ha annunciato di voler acquisire Apex Crypto per 200 milioni di dollari, tra contanti e azioni.

L’acquisizione sarà completata durante il 2023 ma dimostra che Bakkt ha grandi probabilità di essere una tra le compagnie che riusciranno a sopravvivere all’Inverno Crypto, e non una delle vittime di questa congiunzione di mercato. Bakkt offre servizi di deposito, pagamenti e programmi fedeltà ed è stata tra i primi a farlo. Tutto questo, insieme all’approccio altamente rigoroso, offre una posizione privilegiata per attendere la ripresa del mercato.

Sembra indovinata anche la mossa di acquisire Apex Crypto, dal momento che è tra i leader nel settore dell’implementazione dei sistemi crypto per le fintech e le istituzioni finanziarie per quanto, nel breve periodo, questi servizi potrebbero non essere considerati una priorità alla luce di quanto successo a FTX.

Come c’è da aspettarsi, Michael ritiene che le crypto possano avere un radioso futuro e che la tecnologia alla base sia solida anche se alcuni attori del mercato non lo sono. La chiave per il futuro è costruire fiducia, come sostiene Michael nell’intervista che riportiamo di seguito.

Quale sarà il panorama normativo negli USA e forse nel resto del mondo post-FTX?

Grande domanda. Ascolta, non credo ci siano dubbi sul fatto che quanto sia successo evidenzi la necessità di una maggiore supervisione delle piattaforme dedicate ai consumatori. Quindi vedremo un cambiamento per quanto riguarda il controllo, i regolamenti e le procedure legate alla gestione dei fondi dei clienti.

In particolare l’intervento riguarderà la maggiore trasparenza, così sapremo cosa fa una compagnia con i fondi che riceve! Ritengo che assisteremo presto a un’evoluzione e su questo credo che tutti siamo d’accordo. Un futuro che promette maggiore regolamentazione rappresenta un grande vantaggio per il mercato e per i consumatori.

Ritengo che il mercato si aspetti maggiore chiarezza normativa per raggiungere una più ampia adozione delle infrastrutture crypto. Quindi credo che quanto sia successo serva per intraprendere questa direzione, ed è una buona cosa.

Come molti sanno, Bakkt è stata fondata da Intercontinental Exchange, quindi in definitiva il nostro approccio è stato più maturo, diamo valore alle normative e al loro rispetto. Credo che dovremmo intervenire per cambiare l’approccio del legislatore affinché comprenda la necessità di un quadro normativo completo. Non importa se dovranno intervenire autorità diverse. Dobbiamo assicurarci di comprendere a pieno il ruolo di ciascuna autorità di vigilanza responsabile.

Inoltre, quando penso a come operiamo negli USA, significa assicurarsi che ci sia piena comprensione riguardo alle disposizioni per operare in un ambiente caratterizzato da trasparenza e fiducia e contare su un mercato equo, prezzi trasparenti e in cui prevalga la chiarezza.

Vogliamo anche vedere una giusta ripartizione dei ruoli e le funzioni. Per esempio, noi operiamo con una licenza per la custodia che ci equipara a un Trust. Significa che operiamo in un ambito distinto dalla gestione dei capitali quindi non abbiamo alcun conflitto di interesse nei riguardi di questo tipo di funzioni. Consideriamo i fondi dei clienti esattamente per quello che sono. Non operiamo alcun tipo di prestito o di leva su questi capitali.

Non ci occupiamo di investire i fondi che abbiamo in deposito. Le nostre attività sono separate tra loro da divieti normativi rigidi, è esattamente questo il livello di trasparenza in cui crediamo e a cui puntiamo per lo sviluppo dell’intero settore.

Abbiamo impostato il funzionamento della nostra compagnia mettendo in pratica i principi guida del rispetto delle norme, i controlli e una rigorosa gestione dei rischio. Vogliamo assicurarci che alla fine la chiarezza normativa si faccia strada.

Credi che il punto di flessione in cui ci troviamo ora si possa paragonare alla bolla del dotcom del 2000? 

Credo che sia un’analogia corretta. Insomma, è chiaro che il mercato si sta confrontando con parecchi problemi ma per via di mancati controlli e rischi inutili, non per la tecnologia in sé. Il potenziale di Bitcoin e crypto è ancora in fase nascente. Diverse volte abbiamo visto che la blockchain è in grado di fare chiarezza su cosa abbia determinato i disastri a cui abbiamo assistito, dato che rimane una traccia utile che le autorità possono seguire.

Guardando oltre quello che è appena successo, noi riteniamo che l’attuale situazione possa offrire opportunità a compagnie come la nostra per prendere decisioni strategiche. Insomma, dobbiamo pensare a come cacciare gli attori scorretti.

Questa situazione non dimostra il fallimento della tecnologia. Abbiamo visto che la tecnologia fa bene il proprio dovere. Ma il fatto che questi asset siano decentralizzati non significa che ci rendano immuni dai rischi provenienti dalle controparti, così come avviene per il mercato centralizzato.

Credi che si possa individuare una certa consuetudine nel modo in cui si è sviluppato il settore? Mi riferisco all’approccio dei finanziatori nei confronti dei loro obiettivi di investimento.

Perché nessuno di questi finanziatori è mai andato alle Bahamas magari a parlare con il team, vedere come lavoravano, insomma l’essenziale da fare prima di investire del denaro in una compagnia, e cioè visitarla e vedere come lavora? Forse si è riposta troppa fiducia nel singolo individuo?

È chiaro che tutti devono fare il proprio dovere. Credo che sia importante anche garantire il giusto livello di verifica. Dal nostro punto di vista ci assicuriamo che le procedure interne, che di solito non possono essere divulgate, siano assolutamente trasparenti.

Rispondiamo a tutte le domande ogni volta che rivediamo le nostre procedure e metodologie. Ci aspettiamo la stessa scrupolosità quando firmiamo un accordo di collaborazione. Quindi, sì, ci aspettiamo che tutti gli altri attori del settore si comportino di conseguenza. Ritengo sorprendente che non sia stato così.

Come va con le stablecoin? Sarà un’area solida o c’è rischio per il settore se una delle principali stablecoin non riuscisse a garantire il proprio ancoraggio? Credi che esistano minacce di questo tipo?

È certo che sono diventate piuttosto popolari negli ultimi anni, ma ci sono anche molti tipi diversi di stablecoin. Hanno avuto un impatto positivo, specie quelle che sono più utlizzate.

Sono di certo utili per assicurare il valore sulla blockchain, come nel caso della stablecoin emessa da Circle che ha un ancoraggio diretto col dollaro USA garantito da un deposito bancario.

Di certo, il rischio è legato al reale ancoraggio che ha una stablecoin con le sue riserve. Abbiamo visto come tutto possa precipitare in fretta se le riserve non sono sufficienti e si inizia a far leva su un asset senza le necessarie garanzie collaterali.

Quindi, di nuovo, credo sia importante che ci sia il giusto livello di regolamentazione, riteniamo che la verifica dell’ancoraggio al dollaro sia essenziale per raggiungere lo scenario ottimale.

Sono certo che le stablecoin rappresentano un vantaggio e che abbiano già un loro scopo. Dobbiamo solo assicurarci che siano utilizate per quello per cui sono state create, ovvero portare valore al mercato. 

Mi ricollego a quello che hai appena detto, ho l’impressione che forse, tra Tether e USDC di Circle, Tether non sia la più solida.

Tether ha spesso rifiutato una completa revisione contabile. E questo va avanti da anni. A questo punto, credo che le persone inizino a innervosirsi di fronte al continuo rifiuto di una revisione completa. È un problema per il settore? Sembra un modo molto strano di gestire la propria attività. Non dovrebbe essere nell’interesse di Tether ottenere una verifica contabile?

Ovvio, ma questo riguarda strettamente l’impresa. Se vediamo la cosa da un punto di vista più ampio, tutto torna al tema della trasparenza e della rendicontazione. Noi di Bakkt abbiamo sempre adottato un atteggiamento fortemente rispettoso delle regole. Questo lavoro ci ha permesso di conquistare una posizione solida per quanto riguarda le rendicontazioni, le metodologie e le procedure che adottiamo.

Siamo regolamentati al massimo livello possibile. Man mano che vediamo evolversi l’ambito normativo, siamo sempre pronti ad adeguarci sul più alto livello di controllo possibile non importa che sia stabilito a livello federale o statale.

Per esempio, abbiamo stretto accordi per le licenze nei 50 stati, ma siamo ben disposti ad accogliere le normative che verranno emesse a livello federale.

Vitalik Buterin di recente ha commentato il caso FTX evidenziando che i protocolli DeFi hanno retto bene. Cosa pensi della DeFi, in che modo si bilanciano rischi e opportunità?

So che non siete direttamente coinvolti con la DeFi, ma credi sia un ambito di successo per il settore crypto? Potrebbe sembrare che l’innovazione finanziaria portata dalle crypto funzioni, ma tra i suoi punti deboli c’è la mancanza di un garante per il deposito di queste coin.

Quando analizziamo la situazione generale da un punto di vista tecnologico, è saggio dire che esistono ancora alcuni problemi tecnici che rendono improbabile un’espansione della DeFi su larga scala ad oggi. Ma credo anche che in questo caso un intervento del legislatore potrebbe limitarne le capacità di espansione. È chiaro che l’intento del legislatore sia condannare i progetti DeFi per la non conformità alle norme.

Poi c’è il problema della difficoltà d’utilizzo. DeFi e DEX sono ancora indietro rispetto ai CEX da questo punto di vista. Malgrado tutti i problemi che abbiamo visto, i CEX rimangono per molti versi il modo più semplice per accedere al mercato crypto.

Tutto torna ancora una volta alla fiducia. Come attori commerciali abbiamo bisogno di riconquistare la fiducia dei consumatori. Per quanto lontano riesca ad andare la DeFi, io voglio sapere in che modo i consumatori potranno ottenere la migliore esperienza d’uso, su cui possano anche contare. Non sono certo che i DEX siano la vera soluzione.

Quindi la tecnologia è interessante ma molto difficile da usare. Non è semplice prevedere come andrà con l’adozione di massa. Bene, questo ci permette di parlare dei vostri prodotti. Voi siete stati tra i primissimi a operare in molte aree cruciali, penso ad esempio alle iniziative legate ai programmi fedeltà.

Negli ultimi anni se n’è fatto un gran parlare. Avete fatto progressi, come posso vedere sul vostro sito, e ha attirato la mia attenzione il programma con Apple, dato che vi occupate di pagamenti. Puoi dirci qualcosa a proposito dei progressi per quanto riguarda l’adozione delle crypto in questo segmento di mercato?

L’obiettivo della compagnia è quello di attivare l’economia digitale. Cerchiamo di offrire il giusto mix di strumenti ed esperienza per consentire ai nostri partner di innovare all’interno di questo ambito.

Dedichiamo molte energie insieme ai nostri partner per valutare le diverse opzioni. Per esempio, sappiamo che i pagamenti sono un servizio nascente dato che è ancora basso il livello di spesa in criptovaluta. Ma stiamo usando questo periodo per comprendere quali altri stimoli possano portare a un cambiamento nella modalità in cui avvengono i pagamenti. Pensa per esempio a quello che abbiamo fatto con i punti fedeltà, all’offerta di premi legati agli acquisti, oppure abilitando i pagamenti in crypto o le ricompense in crypto.

Siamo partiti dal concetto della fidelizzazione e l’abbiamo allargato fino a comprendere la possibilità di spendere i punti o guadagnare crypto grazie ai normali acquisti, quindi abbiamo usato questi nuovi meccanismi di acquisizione per incentivare i pagamenti da entrambe le parti, ovvero comprendendo anche i commercianti.

È importante continuare a innovare all’interno di quest’area e usare quello che abbiamo costruito finora per dimostrare che esistono nuovi modi per interagire con l’economia digitale.

Bakkt offre un’infrastruttura con caratteristiche di mercato per integrarsi con l’ambiente di lavoro dei nostri partner e permettere ai consumatori di interagire con l’economia crypto attraverso i propri marchi preferiti e i rivenditori che conoscono e di cui si fidano.

Di recente abbiamo annunciato di aver chiuso l’accordo per l’acquisizione di Apex Crypto che ci permette di fare in nostro ingresso nel settore delle soluzioni fintech. Abbiamo scoperto di avere un approccio molto simile a quello di Apex e crediamo che questa acquisizione ci permetterà di espanderci su larga scala.

Apex è in grado di integrare il lavoro che abbiamo fatto nell’ambito della finanza tradizionale con le necessità di un segmento molto differenziato come nel caso delle fintech o delle piattaforme di trading, ci permette di combinarne i diversi aspetti e usare queste funzioni per innovare senza soluzione di continuità a favore di commercianti o istituzioni finanziarie che vogliano introdurre programmi fedeltà e soluzioni crypto. E tutto questo inizia a differenziarci dalla concorrenza.

Lavorerete nell’ambito dei principali settori del Web3 come i marketplace di NFT, il gaming e così via? State valutando di offrire assistenza per questi nuovi progetti emergenti?

Siamo in procinto di acquisire un marketplace NFT come parte dell’accordo di acquisizione di Apex Crypto. I marketplace NFT rappresentano un’interessante opportunità per attirare consumatori. Grazie a questa nuova integrazione prevediamo di poter analizzare il settore con maggiore attenzione.

La cosa che può diversificare l’esperienza utente è permettere la compravendita con valute correnti. Quindi noi ci occupiamo di prendere la valuta fiat, convertirla nella giusta crypto e consentire l’acquisto. Questo, ancora una volta, grazie a semplici app per smartphone e offrendo soluzioni diverse sulla piattaforma.

Per quanto riguarda il gaming e il metaverso, credo sia giusto dire che li stiamo valutando con attenzione. Stiamo valutando le nostre capacità e analizzando quando e come il paradigma introdotto dal metaverso acquisterà senso. La tempistica è cruciale.

L’ultima domanda, alla quale non sei obbligato a rispondere: dove credi possano arrivare i prezzi di bitcoin ed ETH tra sei mesi?

Il nostro compito è permettere l’impiego delle crypto all’interno dell’economia. La crescita fa parte dell’offrire quelle occasioni d’impiego, che si tratti della possibilità di avervi accesso, della possibilità di usarle per i pagamenti o per ottenere entrate.

Quello che conta è consentire l’impiego e offrire occasioni d’uso delle crypto. Quindi il nostro obiettivo, e la nostra vision, è attivare l’economia digitale, e questo vale sia per il loro impiego nei pagamenti sia per generare entrate.

Credo che così si assicuri sostenibilità a questo settore ed è questo che ne determina l’utilizzo. Non importa cosa succeda ai prezzi tenendo a mente questo principio.

___

Leggi anche:

 

Segui Cryptonews Italia sui canali social