Una nuova proposta di legge in India prevede l’arresto per i possessori di cripto

Sead Fadilpašić
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L’India non sta mostrando alcun segno di allentamento deile limitazioni sui token digitali. Questa volta, chiunque estrae, detiene o vende criptovalute potrebbe essere punito con una pena detentiva SE la nuova proposta venisse accettata, secondo i resoconti dei media locali. Inoltre, l’India potrebbe anche pianificare di lanciare la propria moneta digitale nazionale.

Source: iStock/Radiokukka

BloombergQuint (una joint venture con sede in India di Bloomberg News e Quintillion Media) afferma di aver avuto accesso a questa bozza, denominata "Programma Ufficiale 2019 sul bando delle criptovalute e regolamento delle monete digitali", trovando che ci sarà anche una nuova proposta sul tavolo: la creazione della "Digital Rupee". Ciò avverrà presumibilmente in consultazione con il consiglio centrale della Reserve Bank of India (RBI), la banca centrale del paese. Al momento non si sa nulla di questo.

Secondo il rapporto, il progetto di legge è stato raccomandato da un gruppo guidato dal sottosegretario agli affari economici Subhash Chandra Garg e comprende membri della banca centrale e altre autorità di regolamentazione.

Inoltre, il rapporto afferma che una sanzione e una pena detentiva da 1 a 10 anni possono essere date dal governo centrale a individui che "estraggono, generano, trattengono, vendono, trasferiscono, emettono o negoziano in criptovalute direttamente o indirettamente", e questi le infrazioni sarebbero "cognitive e prive di cauzione". Se si trattasse di una azienda, non di un individuo, che abbia avuto a che fare conle cripto, i dirigenti sarebbero i responsabili e dovrebbero affrontarne le conseguenze. Tuttavia, "cerca anche di proteggere da procedimenti legali le azioni intraprese in "buona fede" dagli ufficiali del governo centrale".

Inoltre, la legge sulla prevenzione del riciclaggio di denaro del 2002 potrebbe essere modificata per includere le suddette operazioni cripto-correlate, compresa la cessione di token.

A tale proposito, tutti coloro che detengono criptovalute avranno 90 giorni per dichiararle e disfarsene, a partire dalla data di entrata in vigore della legge. Poiché la legalità all’interno delle cripto e le cripto all’interno del sistema giuridico di ciascun paese è un territorio piuttosto inesplorato, questa proposta di legge pone la domanda su come verrà decisa la pena appropriata per ciascun individuo? L’articolo afferma che il progetto di legge prevede di decidere carcere ed ammenda secondo:

  • La colpevolezza dell’accusato
  • Il guadagno effettivo e previsto e la perdita causata
  • La natura ripetitiva del reato
  • Il danno causato al sistema.

La pena ammonterebbe al numero più alto tra tre volte la perdita causata al sistema e tre volte i guadagni realizzati dall’individuo. Il governo potrebbe intervenire e decidere da sè la multa massima nel caso in cui non possano essere calcolati le perdite e i guadagni effettivi.

Il governo indiano si era mosso verso un maggiore controllo delle criptovalute già l’anno scorso, quando ha formato un gruppo che avrebbe redatto le regole. Nell’aprile 2018, dopo aver sollevato preoccupazioni in merito al riciclaggio di denaro e alla protezione dei consumatori, la RBI ha annunciato che le società finanziarie regolamentate non possono più legalmente trattare le criptovalute. A luglio, l’Alta Corte Indiana ha rifiutato di annullare il divieto, vietando in modo efficace alle persone di fare trading su criptovalute. Ad aprile di quest’anno, i dipartimenti governativi hanno presumibilmente iniziato a discutereun programma di legge per bannnare del tutto le criptovalute, intitolato “Programma Ufficiale 2019 sul bando delle criptovalute e regolamento delle monete digitali".

Detto ciò, dopo le citate notizie di aprile sulla presunta discussione per vietare la cripto, il 7 maggio, Varun Sethi, un avvocato specializzato in blockchain, ha presentato una richiesta di diritto all’informazione (RTI) con la RBI e ha ricevuto una risposta il 4 giugno. Come si può vedere dal documento, la RBI ha confermato di non avere alcuna comunicazione da parte del governo centrale o di altri dipartimenti in merito alle proposte, che non ha rilasciato dichiarazioni pubbliche su questo argomento, che non ha ricevuto una copia del progetto di legge, e che non ha approvato un completo divieto delle criptovalute.

Ha anche inoltrato alcune domande ad altri dipartimenti e ministeri competenti, mentre ha rifiutato di rispondere al resto, incluso se fosse possibile che un tale progetto di legge venga approvato senza il consenso dell’RBI e ha provato ad ottenere una copia del progetto di legge. Per quanto riguarda dichiarazioni specifiche sulle cripto, come citato nell’ article, apparso sul Economic Times di aprile, la RBI ha risposto: “Non è chiaro in merito al verbale quale riunione sia stata citata nell’articolo pubblicato su Economic Times.”