Previsioni Terra Luna Classic – Quanto in Alto Andrà LUNC nel 2023?

Simon Chandler
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Nelle ultime 24 ore il prezzo di Terra Luna Classic è sceso dello 3,5%, toccando i 0,0002555 dollari. Questo rappresenta anche un calo dell’11% in una settimana e una correzione del 20% in un mese, con il deprezzamento di LUNC in questi intervalli di tempo che supera i cali registrati da altre importanti monete, e dal mercato nel suo complesso.

Questi cali superiori alla media indicano che probabilmente i rally di Terra Luna Classic visti nelle ultime settimane potrebbero essere giunti al termine. Il rilascio dei dati più recenti da parte di Binance relativi al burning di LUNC in corso non ha impedito il calo di oggi, anche se la capitalizzazione totale del mercato è in aumento. Considerando che l’offerta è di circa 6,9 trilioni, l’altcoin avrà bisogno di molti altri burning prima di poter iniziare a registrare guadagni sostanziali.

Previsione valore Terra Luna – Quanto crescerà LUNC nel 2023?

In questo momento gli indicatori tecnici di LUNC suggeriscono una mancanza di slancio. Il suo relative strength index (in viola) è sceso di nuovo sotto 50, dopo un momentaneo balzo di ieri al di sopra di questo livello. Mentre la sua media mobile a 30 giorni (in rosso) sta sprofondando ulteriormente sotto quella a 200 giorni (in blu).

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Questo indica che LUNC sta attraversando una fase di stasi, dopo un ottimo settembre (e un buon inizio di ottobre). Questo potrebbe significare, a seconda del punto di vista, che il token può essere acquistato con uno sconto, rispetto al suo valore “reale”, oppure che fa parte di una fase di stazionamento a lungo termine.

Nelle ultime settimane LUNC ha ricevuto anche delle buone notizie. Non solo il protocollo di Terra ha introdotto all’inizio di settembre una tax burn dell’1,2% su tutte le transazioni di LUNC e USTC, ma più recentemente Binance ha lanciato la propria tassa aggiuntiva su tutte le fee di trading che raccoglie in LUNC.

Questo annuncio è stato determinante per il rally di LUNC di inizio settembre, mentre la notizia di Binance del 26 settembre della fee di trading è stata la causa dell’ultima impennata della moneta.

Secondo gli ultimi dati di Binance è stato effettuato il burning di poco meno di 8,6 miliardi di LUNC, con una media di 2,86 miliardi a settimana. Inoltre LUNC Burner Online indica che il totale di tutti i Terra Luna Classic burn fino ad oggi è di 22,2 miliardi.

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Fonte: LUNC Burner Online

L’aspetto interessante di quest’ultima cifra è che il suo tasso ha subito un’accelerazione questo mese, molto probabilmente a causa dell’ulteriore processo di burning di Binance. A settembre è stato effettuato il burning su un totale di 4,2 miliardi di LUNC, invece in ottobre su altri 18 miliardi, il che rappresenta un aumento di oltre il 300% da un mese all’altro.

Il punto è che la velocità con cui il mercato effettua il burning di LUNC sta crescendo e potrebbe continuare ad aumentare nel tempo. Quindi, mentre l’attuale consumo ha a malapena intaccato l’offerta totale di 6,9 trilioni di monete, la situazione potrebbe cambiare nei prossimi mesi (e anni).

In effetti, nelle ultime settimane sono arrivate notizie di altri operatori che hanno introdotto le proprie emissioni dedicate a LUNC. Il 10 ottobre, lo sviluppatore KaJ Labs, con sede a Seattle, ha annunciato che avrebbe stanziato 450 milioni di dollari per sostenere il burning di 2,5 trilioni di LUNC.

Questo burning avverrà attraverso il suo gioco di ruolo Finesse Shadow Warriors, con il burning delle spese di gioco (cioè degli acquisti) in LUNC. Ovviamente, per effettuare il burn di una quantità così grande di altcoin ci vorrà del tempo, e KaJ ha dichiarato che aumenterà le sue quote mensili di burning del 20%, a partire dal primo trimestre del 2023.

Questi annunci hanno fatto nascere nella community di Terra l’aspettativa che il prezzo di LUNC (così come quello di USTC) possa registrare guadagni significativi nel prossimo futuro.

Anche un aumento del prezzo abbastanza modesto di 0,1 dollari comporta un incremento del 37.000% rispetto al livello attuale. Questo è probabilmente lo scenario migliore, se non altro perché LUNC ha già guadagnato il 26.000%, da quando a metà maggio ha toccato il suo minimo storico.

In teoria, una drastica riduzione dell’offerta implica un aumento proporzionale della domanda e, di conseguenza, un aumento del prezzo. A questo proposito, è interessante notare che i guadagni di LUNC nelle ultime settimane e mesi sono avvenuti senza una riduzione sostanziale dell’offerta, il che suggerisce che quando tale riduzione arriverà, l’altcoin registrerà guadagni ancora maggiori.

C’è una domanda reale?

Tuttavia questa argomentazione potrebbe essere completamente ribaltata. In altre parole, i recenti aumenti del token LUNC hanno riguardato le aspettative e le speranze della community, piuttosto che una domanda reale più ampia, che sarebbe aumentata in caso di riduzione dell’offerta.

In altre parole, non c’è una vera e propria domanda di mercato per LUNC, e nessuna quantità di token burning può cambiare questa situazione. Nella migliore delle ipotesi una drastica riduzione dell’offerta potrebbe portare a qualche altro guadagno di prezzo a breve termine per LUNC, ma data la mancanza di fondamentali per la moneta, una volta che il processo di burning sarà cessato, il suo prezzo potrebbe scendere di nuovo.

Questa argomentazione è supportata dal fatto che la dinamica principale che ha sostenuto la crescita dei prezzi di LUNC in passato è stata interrotta a maggio, quando USTC (allora noto come UST) ha perso fatalmente il suo peg al dollaro USA. 

In passato quest’ultima era una delle più grandi stablecoin nel mercato delle criptovalute, con gli investitori che confidavano nel fatto che il suo meccanismo di supporto algoritmico ne avrebbe garantito la stabilità. Tuttavia, questa fiducia è stata definitivamente minata dal de-peg, per cui in futuro non ci sarà una vera domanda di USTC come stablecoin.

Questo danneggia LUNC poiché verrebbe sempre effettuato il burning, ogni volta che la domanda di USTC cresce e vengono emessi altri USTC. Gli investitori hanno acquistato LUNC partendo dal presupposto che la domanda di USTC come stablecoin, sarebbe continuata a crescere, riducendo di conseguenza l’offerta di LUNC.

Adesso non c’è più questa domanda di USTC, quindi cosa sostiene il prezzo di LUNC nel lungo termine? Un burning infinito di token fino a quando la sua offerta non si riduce a zero?

Questa è la grande contraddizione che LUNC si trova ad affrontare e, con il cofondatore di Terra Do Kwon ricercato dall’Interpol e dalla polizia sudcoreana, le prospettive a lungo termine dell’altcoin non sembrano del tutto rosee. 

I fondamentali


Nonostante ci siano ottime possibilità per LUNC (e USTC) di continuare a registrare rialzi nel breve e medio termine, i suoi fondamentali sono stati rimossi, compromettendo il suo rialzo a lungo termine. Pertanto gli investitori che desiderano ottenere guadagni superiori alla media e sperare in un apprezzamento sostenibile nel tempo farebbero meglio a rivolgersi altrove.

Il mercato sta attraversando una fase ribassista e in questo momento le principali criptovalute non stanno offrendo profitti reali e che spiega l’attuale l’interesse per il token LUNC. Detto questo ci sono diverse monete che hanno il potenziale di aumentare in maniera significativa oltre a promettere un’utility effettiva.

Nel 2022 ci sono state diverse prevendite di successo, con nuove monete che sono aumentate in modo significativo già dalle prime quotazioni. La più importante di queste è probabilmente Tamadoge (TAMA), che a settembre ha raccolto 19 milioni di dollari prima di salire del 1.800% rispetto al suo prezzo di prevendita, dopo la quotazione su OKX.

La presale di TAMA è terminata, ma ci sono altre vendite in corso molto promettenti, come l’offerta di Impact Project (IMPT), considerata una delle migliori del momento. Quest’ultimo, basato su Ethereum, è un marketplace di carbon credit e una piattaforma di vendita al dettaglio ecologica, che offre ai consumatori la possibilità di guadagnare (e vendere) carbon credit basati su NFT, per fare acquisti presso rivenditori ecologici.

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La vendita è iniziata a ottobre e ha già raccolto più di 5 milioni di dollari, con una prima fase con un tetto massimo di 10,8 milioni di dollari. Una volta terminata questa fase, il prezzo di vendita salirà da 0,018 a 0,023 dollari (e successivamente a 0,028 dollari).

Nonostante non vi sia alcuna garanzia del fatto che IMPT possa registrare quest’anno il tipo di guadagni visti da altri token, i suoi fondamentali e le sue credenziali ESG gli danno una buona possibilità. Infine, mentre il rally di LUNC potrebbe esaurirsi entro il prossimo anno, IMPT ha potenzialmente l’utility per continuare a crescere.

 

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