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9 governi detengono 32 miliardi di dollari in Bitcoin: perché?

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Gaia Tommasi
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Laureata in Scienze dell'Architettura a Firenze ha collaborato con diversi studi famosi del settore prima di immergersi nel mondo della fotografia e dell'illustrazione. Incuriosita dalla tecnologia...

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BTC

Punti chiave:

  • Nove governi detengono complessivamente 32,3 miliardi di dollari in Bitcoin, pari al 2,5% dell’offerta totale. Anche se questo dato potrebbe indicare un maggiore interesse per il settore crypto a livello nazionale, i governi sono ben lontani dall’investire in Bitcoin.
  • La maggior parte dei BTC detenuti da governi come gli Stati Uniti, la Cina e il Regno Unito sono stati confiscati da attività illegali.
  • La recente vendita di BTC della Germania dimostra come i governi possono influenzare pesantemente il mercato. C’è anche il timore che i governi collaborino per far crollare il mercato crypto.

Secondo la società di analisi dei dati Arkham Intelligence, la Germania ha venduto tutti i suoi 50.000 Bitcoin (BTC) confiscati il 12 luglio, che equivalgono a circa 3 miliardi di dollari.

Il governo tedesco ha iniziato la vendita attraverso i più grandi exchange alla fine di giugno, provocando un crollo del valore di BTC del 15%. Nel frattempo quasi una dozzina di altri governi stanno accumulando la crypto di maggior valore.

Bitcoin Treasuries, sito web che tiene traccia degli acquisti e delle vendite di Bitcoin da parte di aziende pubbliche e private, exchange-traded funds, smart contract e governi centrali. Il 15 luglio, la piattaforma ha riportato che i governi di tutto il mondo detengono un totale di 517.414 BTC, per un valore di circa 32 miliardi di dollari al prezzo attuale.

Secondo Bitcoin Treasuries, queste stime si basano su depositi presso la Securities and Exchange Commission (SEC), relazioni trimestrali e comunicati stampa. Nonostante i governi detengano il 2,5% dell’offerta totale di BTC, che è limitata a un massimo di 21 milioni, non investono massicciamente nell’asset crypto.

Ecco un elenco dei nove governi che detengono la maggiore quantità di Bitcoin e cosa intendono farne.

Stati Uniti

  • Bitcoin detenuti: 213.246 BTC
  • Valore stimato: 13,4 miliardi di dollari
BTC
Fonte: Bitcoin Treasuries

Gli Stati Uniti detengono la più grande quantità di Bitcoin di qualsiasi altro governo, gran parte della quale è stata sequestrata dal mercato del dark web Silk Road dopo che le autorità lo hanno chiuso nel 2013. Fondato da Ross Ulbricht nel 2011, il sito è stato uno dei primi ad utilizzare Bitcoin e ha facilitato il commercio peer-to-peer di narcotici e altri articoli illegali.

Al momento Ulbricht sta scontando una condanna all’ergastolo per aver gestito il mercato. Periodicamente, gli Stati Uniti vendono i BTC prelevati dal sito in seguito a un ordine del tribunale.

Cina

  • Bitcoin detenuti: 190.000 BTC
  • Valore stimato: 11,9 miliardi di dollari
BTC
Fonte: Bitcoin Treasuries

Le autorità cinesi hanno confiscato tutti i BTC ottenuti dalla truffa Plus Token del 2019, diventando così il secondo più grande detentore dell’asset crypto al mondo tra i governi.

Plus Token, uno schema Ponzi fondato nell’aprile 2018, si rivolgeva principalmente agli investitori in Cina e Corea del Sud promettendo rendimenti elevati attraverso il mining di criptovalute. Gli ideatori della truffa hanno sottratto circa 4 miliardi di dollari prima che le forze dell’ordine intervenissero, sequestrando oltre 190.000 BTC e altre crypto agli operatori dello schema.

Non è ancora chiaro se il governo cinese abbia già venduto alcuni dei BTC confiscati.

Regno Unito

  • Bitcoin in possesso: 61.000 BTC
  • Valore stimato: 3,8 miliardi di dollari

Nel 2021, la polizia metropolitana del Regno Unito ha sequestrato 61.000 Bitcoin a due cittadini cinesi, Jian Wen e Zhimin Qian. All’epoca, i Bitcoin valevano circa 1,4 miliardi di sterline. I BTC erano collegati a una truffa da 5 miliardi di sterline che Qian ha messo in piedi in Cina dal 2014 al 2017, truffando 128.000 investitori.

I pubblici ministeri hanno accusato Wen, un dipendente di Qian, di aver riciclato i proventi convertendo i BTC in contanti, gioielli e immobili nel Regno Unito.

Ucraina

  • Bitcoin detenuti: 46.351 BTC
  • Valore stimato: 2,9 miliardi di dollari

L’Ucraina ha acquisito i suoi Bitcoin attraverso i sequestri della polizia e le donazioni di persone che sostengono gli sforzi bellici del Paese. Nel 2023, il Paese ha confiscato Bitcoin per un valore di 1,5 milioni di dollari a Yury Shchigol, l’ex capo del Servizio speciale di comunicazione di Stato dell’Ucraina. Altri funzionari pubblici hanno dichiarato di possedere BTC per un valore di oltre 2,7 miliardi di dollari nel 2020, anche se questi Bitcoin potrebbero non essere direttamente controllati dal governo ucraino. Dal 2022, l’Ucraina ha ricevuto più di 225 milioni di dollari in donazioni in Bitcoin.

El Salvador

  • Bitcoin in possesso: 5.800 BTC
  • Valore stimato: 364,2 milioni di dollari
BTC
Fonte: Bitcoin Treasuries

El Salvador, un Paese dell’America centrale, è diventato il primo Stato nazionale ad adottare Bitcoin come valuta legale nel 2021. Il presidente del Paese, Nayib Bukele, grande sostenitore di Bitcoin, ha annunciato l’ambizioso progetto di costruire la “Bitcoin city”, una città interamente dedicata a Bitcoin.

Da allora, El Salvador ha accumulato oltre 5.800 BTC usando la sua energia vulcanica per effettuare il mining dell’“oro digitale” e acquistando in media un Bitcoin al giorno nel mercato. Dopo che la Germania ha venduto rapidamente i suoi Bitcoin, alcuni analisti pensano che il mercato potrebbero essere più stabile se più governi adottassero l’asset come riserva.

Bhutan

  • Bitcoin detenuti: 621 BTC
  • Valore stimato: 39 milioni di dollari

Il Bhutan, un regno dell’Asia meridionale, sta effettuando attivamente il mining di Bitcoin da diversi anni. Tra il 2021 e il 2023, il regno avrebbe investito 540 milioni di dollari nelle sue operazioni di mining di BTC.

L’investimento, equivalente al 21% del PIL del Bhutan di allora, è stato finanziato attraverso prestiti concessi dalla Royal Monetary Authority alla società statale Druk Holding & Investments.

Secondo Bloomberg, il Bhutan sta anche collaborando con Bitdeer Technologies, società con sede a Singapore, per sviluppare un parco di mining di BTC da 600 megawatt.

Venezuela

  • Disponibilità di Bitcoin: 240 BTC
  • Valore stimato: 15,1 milioni di dollari

Il Venezuela ha iniziato ad accettare Bitcoin in cambio del suo Petro, una criptovaluta lanciata nel febbraio 2018. Il Petro era concepito per essere sostenuta dalle riserve petrolifere della nazione e destinata a supportare la valuta bolívar. Il Petro ha incontrato la resistenza dei legislatori dell’opposizione locale e il governo ha avuto difficoltà a integrare la crypto nei servizi pubblici, come i salari o il pagamento per il rilascio di un nuovo passaporto. Secondo i report più recenti, il Venezuela ha smesso di usare il Petro nel gennaio scorso.

Finlandia

Bitcoin detenuti:

90 BTC

Valore stimato: 5,7 milioni di dollari

BTC
Fonte: Bitcoin Treasuries

In passato la Finlandia deteneva ben 1.980 Bitcoin, che sono stati sequestrati dalle autorità doganali finlandesi nel corso di indagini penali, in particolare dopo un’importante operazione antidroga del 2016 in cui sono stati confiscati 1.666 BTC. Gran parte di questi Bitcoin è stata poi venduta tramite le società crypto Coinmotion e Tesseract, entrambe con sede in Finlandia. Il Paese avrebbe donato circa 50 milioni di dollari, il ricavato di queste vendite, all’Ucraina a sostegno della sua guerra contro la Russia.

Georgia

Bitcoin detenuti:

66 BTC

Valore stimato: 4,1 milioni di dollari

Non è chiaro come la Georgia abbia acquisito i suoi BTC. È probabile che la piccola nazione europea li abbia ottenuti tramite sequestri da parte delle forze dell’ordine, in modo simile agli altri Paesi.

I governi potrebbero collaborare per far crollare Bitcoin?

La maggior parte dei governi che detengono BTC sono sempre stati contrari alla criptovaluta. Nel 2024, la SEC – Securities and Exchange Commission – americana è stata ripetutamente portata in tribunale prima di approvare gli ETF Spot su Bitcoin ed Ethereum.

Il coinvolgimento di Bitcoin nel riciclaggio di denaro, nell’evasione delle sanzioni e nelle rapine miliardarie ha macchiato la sua reputazione agli occhi dei governi. Le sue promesse di sconvolgere, decentralizzare e democratizzare il mondo finanziario non hanno conquistato il favore delle autorità competenti.

La recente svendita di Bitcoin da parte della Germania ha fatto luce su un problema preoccupante: 32 miliardi di dollari in BTC sono nelle mani dei governi, che potrebbero considerarlo più come denaro legato ad attività criminali da liquidare, piuttosto che da gestire strategicamente.

Eric Vander Wal, ingegnere informatico e amministratore delegato della piattaforma web3 Uprising Labs con sede in Canada, ha spiegato alla redazione di Cyptonews le possibile conseguenze negative della svendita di Bitcoin:

“Scaricare una grande quantità di BTC sul mercato potrebbe essere visto come un modo per manipolare il mercato”.

“Le forti oscillazioni di prezzo sono negative e possono allontanare gli investitori. Inoltre, creano una pressione a breve termine sul prezzo del token, spingendo gli investitori a vendere le loro partecipazioni quando il sentiment del mercato diventa negativo”.

Bitcoin ha subito un brusco crollo di circa il 15% fino a 53.000 dollari dopo che il governo tedesco ha iniziato a vendere i suoi BTC. Al momento la valuta di Satoshi Nakamoto è in ripresa e sta scambiando al livello di 65.117 dollari, con un rialzo del 3,5% in 24 ore.

BTC
Grafico del valore di BTC. Fonte: CoinMarketCap

La deputata tedesca Joana Cotar ha criticato il suo governo per la vendita di Bitcoin, definendola ignorante e non strategica.

“Non sono affatto sicura che il governo fosse o sia consapevole delle conseguenze delle sue vendite”, ha detto Cotar, come riportato da Forbes.

Paesi come la Cina, il Venezuela e la Russia hanno già posto severe restrizioni al trading delle valute digitali, sollevando il sospetto che possano essere utilizzate come armi per le ostilità geopolitiche. In alcuni casi, Bitcoin è stato completamente vietato, come in Zimbabwe.

Alcuni osservatori temono che i governi che detengono BTC possano collaborare per far crollare il mercato di Bitcoin. Wal, fondatore di Uprising Labs, ha considerato questa possibilità:

“I governi potrebbero manipolare il prezzo utilizzando le loro grandi partecipazioni e scegliendo un momento strategico per liquidare i loro BTC sul mercato. La vendita durante i periodi di debolezza del mercato e di scarsa liquidità potrebbe provocare un bagno di sangue”.

“Inoltre, l’introduzione di normative negative potrebbe esercitare una pressione di vendita sul token. Questa possibilità è supportata dai precedenti comportamenti dei governi e dai loro interessi comuni nel minare Bitcoin”

Oltre all’istituzione di task force di intelligence per indagare e confiscare BTC, per proteggere i mercati crypto sono necessarie misure aggiuntive come salvaguardie politiche, comitati consultivi e piattaforme extraterritoriali. I crypto-progressisti, come la rappresentante del Bundestag in parlamento Joana Cotar, sono un buon punto di partenza.

Secondo Wal, la creazione di quadri internazionali per gestire i Bitcoin detenuti dai governi e prevenire i rischi di mercato potrebbe essere “positiva nel lungo termine”. A suo avviso, potrebbe “garantire stabilità nel mercato, trasparenza, coerenza normativa e prevenire ulteriori manipolazioni del mercato”.

“Potrebbe assumere la forma di un organismo di regolamentazione composto da rappresentanti delle principali economie con partecipazioni significative e di un’organizzazione internazionale”, ha precisato Wal.

“Tuttavia, in ultima analisi, Bitcoin è stato progettato per essere decentralizzato e avrebbe bisogno di essere organizzato come tale a livello sociale”.

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