Abbigliamento e scarpe NFT: la nuova era della moda digitale

NFT

Mondo della moda ed NFT ruotano attorno agli stessi principi fondamentali: espressione artistica, innovazione, esclusività, rarità, status sociale. Non dovrebbe stupire, dunque, che sempre più brand offrano questi token di proprietà come parte delle loro collezioni e linee di prodotti. 

 

E invece stupisce, quantomeno gli scettici, che di fronte al bear market del 2022 dichiarano che gli NFT sono morti. Il boom dei Non Fungible Token, infatti, partito ad inizio 2021, ha mantenuto alto l’entusiasmo fino a maggio 2022, quando l’ecosistema ha registrato la peggiore performance dell’anno. La lotta di Bitcoin nel mantenere i suoi massimi storici ha avuto un impatto così disastroso da danneggiare tutto il settore crypto, tanto che, a giugno di quest’anno, il numero di vendite giornaliere di NFT è sceso a circa 19.000, per un valore di 13,8 milioni (contro i 200.000 di settembre 2021, per un valore di circa 77 milioni di dollari). 

 

Ma gli NFT non sono morti affatto. L’elenco dei marchi che li utilizzano, infatti, è sempre più ampio. Tutto è iniziato con Nike e le sue scarpe virtuali RTFKT, con Luis Vuitton e le sue “skins” da far indossare agli eroi del videogioco League of Legends, con Gucci e le sue sneakers realizzate in collaborazione con Wanna. Ma il fenomeno non si è fermato, è diventato un trend. E, oggi, sembra aver assunto i connotati di una nuova era della moda digitale (e fisica) in cui Philipp Plein, Prada, Salvatore Ferragamo, Burberry, Diesel, Dolce e Gabbana, Tommy Hilfiger, Clothia, The Fabricant, Amarossa e tantissimi altri brand si sperimentano giorno per giorno. 

 

Collezioni di capi e scarpe NFT: i brand emergenti

 

La commistione tra moda ed NFT ha permesso, sia all’industria del fashion sia al settore delle criptovalute, di avvicinare nuovi clienti. Uno scambio reciproco e virtuoso che continua a evolversi in nuovi modi ritenuti, fino a poco tempo fa, inimmaginabili.

 

Naturalmente, perché ciò accada, è necessario un terreno comune in cui fondersi. E il metaverso è proprio quel luogo. Non è un caso, infatti, che a marzo 2022, Decentraland abbia ospitato la Metaverse Fashion Week, dove marchi come Dolce e Gabbana, Etro, Tommy Hilfiger, Paco Rabanne, Prive Porter, DKNY e Charles & Kate hanno mostrato i loro capi virtuali. Per non parlare dell’Amsterdam Metaverse Festival, in cui gli NFT hanno avuto un ruolo fondamentale durante l’evento.

 

Ma i brand must della moda mainstream non sono gli unici a sperimentarsi con i Non Fungible Token. Ci sono anche giovani marchi emergenti, che più che adeguarsi alla nuova era della moda digitale, ci nascono. 

 

Amarossa, per esempio, nata all’inizio del 2021 in provincia di Venezia, ha presentato a luglio di quest’anno una Capsule Collection di scarpe NFT in edizione limitata, chiamata Infinite Loop, composta da 100 modelli fisici numerati con il seriale esclusivo della collezione sulla suola. Quando il cliente ne acquista uno, riceve anche l’NFT collezionabile, ovvero una scarpa Metaverso uguale identica all’originale fisica da far indossare al proprio avatar su Decentraland. E senza alcun costo aggiuntivo.

 

Il marchio Clothia – un collettivo di designer internazionali emergenti e di marchi indipendenti i cui vestiti e accessori non sono disponibili nelle boutique o nei siti di e-commerce – ha creato un’intera collezione di capi NFT che segue esattamente la logica opposta: una volta ottenuto il prodotto digitale, infatti, l’acquirente può riscattare anche il capo d’abbigliamento fisico, che sarà realizzato su specifiche personalizzate.

 

The Fabricant, invece, è una casa di moda digitale che crea solo capi non fisici, con l’obiettivo di guidare l’industria del fashion verso un nuovo settore dell’abbigliamento solo digitale. Secondo il brand, in questo universo di spazi virtuali persistenti che è il metaverso, non ci saranno barriere d’età, di genere e di etnia. E non si proveranno più solo vestiti, ma corpi, esperienze, idee, vite. The Fabricant immagina un futuro in cui la moda trascende il corpo fisico e le identità digitali diventano la nuova realtà. Un approccio visionario che le ha fatto vendere la prima versione NFT di un vestito haute couture per 9.500 dollari.


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