Biden contro i trader di criptovalute: nessun vantaggio fiscale!

Marcello Bonti
| 2 min read

Il Presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha dichiarato di non essere disposto a siglare un accordo fiscale che possa favorire i trader di criptovalute.

Durante l’ultimo giorno di colloqui del G7 in Giappone, Biden ha affrontato il tema affermando che i termini proposti dai leader repubblicani sono “inaccettabili” e che finiscono col favorire solo chi vuole investire in criptovalute a scapito delle classi più deboli.

“Non accetterò un accordo che protegga i grossi evasori fiscali e i trader di criptovalute e che metta a rischio l’assistenza alimentare per quasi 1 milione di americani”.

I pericoli del tax-loss harvesting


Le protezioni per i trader crypto a cui fa riferimento Biden riguardano il tax-loss harvesting. Si tratta di una strategia di compensazione fiscale che prevede la vendita di criptovalute che hanno subito deprezzamenti per compensare le imposte sulle plusvalenze provenienti da altri investimenti.

Le perdite in conto capitale derivate dalla vendita di queste crypto svalutate possono essere utilizzate per compensare le plusvalenze o addirittura ridurre le imposte sul reddito ordinario fino a 3.000$ l’anno.

In sostanza, l’investitore approfitta della tendenza al ribasso del mercato delle criptovalute per vendere strategicamente gli asset in perdita, riducendo così l’ammontare delle imposte dovute.

Secondo un recente articolo del Washington Post, è in corso una discussione tra la Casa Bianca e i leader repubblicani per bloccare il meccanismo delle transazioni di criptovalute.

Nell’articolo si legge: “Le proposte della Casa Bianca per ostacolare la scappatoia sulle imposte collegata a criptovalute e investimenti immobiliari sono state entrambe presentate in passato dall’amministrazione”.

“Queste garantirebbero che gli investitori non possano rivendicare una perdita su un bene che poi riacquistano subito dopo, regola che esiste già per le azioni e altri beni”.

Per i Repubblicani l’aumento del debito dipende dall’eccesso di spesa pubblica


I leader repubblicani hanno respinto la proposta di bloccare il meccanismo del tax-loss harvesting per le criptovalute o gli immobili.

Secondo il presidente della Camera Kevin McCarthy l’aumento del debito statunitense è un “problema di spesa, non di entrate”. A questo proposito a marzo citava le spese eccessive dell’amministrazione Biden durante la pandemia.

“Il bilancio del presidente Joe Biden è una proposta sconsiderata che raddoppia le spese volute dall’estrema sinistra e che hanno portato a un’inflazione record e all’attuale crisi del debito.”

I repubblicani propongono di affrontare il deficit attuando tagli alla spesa. In particolare le agenzie federali vedrebbero un calo delle entrate per 4,8 triliardi di dollari.

Gli Stati Uniti rischiano il default. Il presidente Joe Biden e i repubblicani del Congresso sono in disaccordo sull’innalzamento del limite di indebitamento di 31,4 triliardi di dollari.

Il Segretario al Tesoro Yellen ha avvertito che il Tesoro rischia di non avere più tempo. Il rischio di rimanere sotto il tetto del debito già dall’1 giugno cresce se il Congresso non agisce.

Altro segnale da tenere d’occhio: la compagnia che ha creato la stablecoin Circle ha ricalibrato le proprie quote in bot del Tesoro. I timori su un possibile default degli Stati Uniti hanno determinato la scelta.

La società, emittente della seconda maggiore stablecoin in circolazione, ha optato per un mix di riserve che privilegia i Treasury statunitensi a breve scadenza. Mossa che arriva nel bel mezzo di un acceso dibattito tra gli esperti finanziari sul tetto del debito statunitense.

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