Per il Miliardario Arthur Hayes il Mercato Tornerà a Crescere Quando Succederà Questo

Ruholamin Haqshanas
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Arthur Hayes. Fonte: screenshot da video

Arthur Hayes, noto banchiere americano, imprenditore ed ex CEO del colosso dei derivati crypto BitMEX, ritiene che il mercato crypto tornerà a crescere solo quando la Cina allenterà la propria posizione rispetto al mercato crypto. 

Il noto sostenitore delle crypto ritiene che ci siano segnali che preannunciano questa possibilità. Tra questi il fatto che il governo di Hong Kong ha di recente dichiarato di essere al lavoro su una legislazione riguardo le crypto. Inoltre, Hong Kong funge da “rappresentante attraverso cui la Cina interagisce col mondo”.

“L’orientamento positivo di Hong Kong nei confronti delle crypto spinge la Cina a ripensare la propria posizione nei confronti dei mercati di capitali crypto”.

Lo ha dichiarato Hayes in un post intitolato “Comeback”. Qui sostiene che già nel periodo 2013/2015, quando il mercato crypto ha registrato un andamento ribassista epocale, è stata la violenta svalutazione dello CNY a determinare la ripresa del mercato.

Hayes ritiene che la Cina consideri Hong Kong un banco di prova per i propri esperimenti con i mercati crypto. Inoltre, gli investitori cinesi potrebbero considerare Hong Kong un ponte per accedere ai mercati crypto globali. Ha inoltre aggiunto:

“Se questi flussi si presentassero nel modo in cui immagino, rappresenterebbero un solido pilastro per la prossima corsa al rialzo del mercato. Immagina un mercato bullish supportato da tutte le principali banche centrali coinvolte nel controllo della curva dei profitti, e i consumatori cinesi comprare Bitcoin a Hong Kong” 

Dal 1997, Hong Kong fa parte della Cina secondo l’approccio “un paese, due sistemi”. Al paese è concesso stringere relazioni all’estero in determinati settori come il commercio, le comunicazioni, il turismo e la cultura.

Hong Kong perde il primato mondiale come hub crypto

Secondo uno studio del Forex Suggest condotto all’inizio di quest’anno, Hong Kong risultava essere il paese più preparato per accogliere un’adozione di massa delle crypto, con un tasso di preparazione all’adozione delle crypto dell’8,6. Lo studio prendeva in considerazione alcuni fattori come la presenza di ATM crypto, norme pro-crypto e una diffusa cultura favorevole alle startup.

Tuttavia, a fine settembre Hong Kong sembra aver perso la sua posizione predominante specie per colpa dell’ambiguità delle sue norme nei confronti delle crypto. Sono stati diversi gli attori coinvolti in imprese ed eventi collegati alle crypto ad abbandonare il paese per migrare a Singapore o altri paesi considerati più aperti.

Inoltre, il paese potrebbe diramare la propria posizione contraria agli asset digitali già entro fine mese. È stato dichiarato che le autorità cinesi attive nella Regione Amministrativa Speciale di Hong Kong, faranno una dichiarazione durante il prossimo evento della Hong Kong Fintech Week, previsto tra il 31 ottobre e l’1 novembre. Christoper Hui Ching-yu, segretario per i Servizi Finanziari e il Tesoro di Hong Kong ha anticipato:

“La dichiarazione pubblica chiarirà la nostra posizione politica sugli asset virtuali all’intero mercato globale. Dimostrerà inoltre l’impegno e la volontà di esplorare le possibili innovazioni finanziarie insieme alla comunità globale dedita agli asset virtuali”

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