Binance.US: Approvata l’acquisizione di Voyager Digital

Marcello Bonti
| 2 min read

Binance.US è a un passo dal chiudere l’accordo da 1,3 miliardi di dollari per acquisire il lender crypto in bancarotta Voyager Digital. A deciderlo è stato il giudice del processo fallimentare che segue il caso Voyager, in barba alle opposizioni della SEC.

Il giudice del distretto meridionale di New York, Michael Wiles, ha infatti stabilito che la vendita della compagnia a Binance.US rappresenta la migliore garanzia di tutela per i creditori rispetto alla liquidazione del lender.

Il procedimento non è ancora del tutto concluso e restano da sciogliere alcuni nodi sul piano burocratico. D’altra parte, è quasi certo che Binance.US potrà espandere la gamma dei servizi offerti includendo anche il prestito di criptovalute.

Lo riporta Bloomberg in un articolo  in cui sottolinea che il giudice ha esaminato le argomentazioni presentate dalle parti che contestavano l’acquisizione da parte dell’exchange. Tra queste figura anche la SEC, la commissione americana per la vigilanza sui mercati, che era intervenuta nella questione apponendo il proprio veto.

L’acquisizione di Voyager Digital favorisce i creditori


I creditori che sono in attesa di recuperare i propri capitali investiti in Voyager Digital potrebbero trarre maggiore vantaggio da questa operazione rispetto all’eventuale liquidazione della compagnia.

A deciderlo è stato lo stesso giudice che ha accolto le argomentazioni secondo cui il vantaggio, anche a livello di apprezzamento del token VGX legato alla piattaforma di lending. Nella giornata di ieri, una volta diramata la notizia, il token si è apprezzato dell’8%, mentre oggi il token registra un incremento del 56%.

Analisi tecnica VGX - Fonte TradingView

Analisi tecnica VGX – Fonte TradingView

L’udienza si è svolta in quattro giorni, durante i quali gli avvocati di Voyager hanno argomentato i possibili scenari per risolvere la causa di fallimento. Secondo i legali, l’acquisizione da parte di Binance.US consentirebbe ai creditori di recuperare il 73% del loro investimento. Le stime iniziali si attestavano intorno al 51%.

Quanto questa ipotesi sia realizzabile, però, è tutto da vedere. A sollevare obiezioni in merito sono stati gli enti di vigilanza degli stati del Texas e New Jersey, che hanno avanzato dubbi rispetto al reale beneficio che se ne potrebbe ottenere per i creditori. Esiste la possibilità che FTX e Alameda Research riescano a ottenere i profitti derivati dai prestiti effettuati tramite il lender prima della loro dichiarazione di bancarotta, per 445 milioni di dollari.

Tra le obiezioni sollevate rispetto a questa eventualità c’è la possibilità che Binance.US possa entrare in possesso di dati personali dei clienti di Voyager. Eventualità esclusa dai legali che hanno dato rassicurazioni in merito.

Il giudice respinge le accuse della SEC


Anche le obiezioni sollevate dalla Securities and Exchange Commission sono state respinte dal giudice fallimentare. Uno dei legali della SEC aveva contestato la legittimità della vendita dei token VGX, comparandola ancora una volta alla vendita celata di titoli azionari.

Il giudice ha quindi formalizzato la propria decisione di lasciar cadere l’argomentazione, sostenendo che:

“Se il governo intende contestare che la vendita di token VGX da parte di Voyager sia stata di fatto un’offerta di titoli, avrebbe dovuto procedere prima.”

La SEC ha lasciato cadere la cosa e non intende procedere su questa strada. Del resto, appare evidente la volontà dell’ente di vigilanza di arginare il fenomeno crypto con interventi vincolanti, sulla stregua del caso Ripple.

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