Bitcoin Avrebbe dovuto Avere un altro Nome. Non puoi Immaginare Quale!

Christian Boscolo
| 2 min read

Ad oggi tutti lo conosciamo come Bitcoin, il Re delle criptovalute che domina con il suo andamento il mercato delle crypto. Ma se vi dicessimo che il nome avrebbe dovuto essere un altro?  Scopri qui le migliori crypto in cui investire nel 2022.

Bitcoin avrebbe dovuto chiamarsi…

Secondo Or Weinberger, CEO di Brute Brothers, una società specializzata nel recupero delle frasi seme smarrite per i portafogli crypto, Bitcoin avrebbe dovuto o potuto chiamarsi: Netcoin. Pare infatti che sul sito AnonymousSpeech, il classico vendor di domini Web ma in forma totalmente anonima, siano stati registrati, a distanza di un giorno una dall’altro, (il 17 e 18 agosto 2008) prima Netcoin.org e successivamente, Bitcoin.org.

Netcoin.org non ha però mai visto pubblicato nessun contenuto, probabilmente Satoshi Nakamoto (o chi si cela dietro il suo pseudonimo) ha cambiato idea il giorno successivo, scegliendo Bitcoin come parola simbolo che avrebbe dominato il mondo delle crypto. Ulteriori ricerche hanno appurato che Netcoin.org è stato successivamente acquistato da un altro utente ma poi cancellato prima di essere nuovamente acquistato, nel 2010, da una filiale di Web.com.

 

Investi in Bitcoin

Le criptovalute sono altamente volatili e non regolamentate. Nessuna tutela del consumatore. Potrebbe essere applicata una tassa sugli utili.

Ma chi è Satoshi Nakamoto?

In realtà si dibatte da anni su chi possa essere l’inventore di Bitcoin ma con scarsi risultati. Del resto non sapere chi sia il fondatore, a differenza di molti altri progetti crypto, rende Bitcoin decentralizzato e del tutto indipendente. 

Immaginate cosa potrebbe accadere se si venisse a sapere che il suo creatore è un personaggio pubblico, il possessore di un altra crypto o semplicemente un uomo di dubbia moralità o dal passato ambiguo?

Craig Wright è un truffatore o un mitomane?

In passato Craig Wright, un informatico australiano abbastanza noto nella community delle crypto, aveva dichiarato di essere il leggendario Satoshi Nakamoto. Per farlo aveva modificato la data e l’ora del suo computer per generare una firma digitale valida risalente all’anno 2008, quando Satoshi Nakamoto stava sviluppando il suo lavoro. La notizia aveva messo in subbuglio il mondo delle crypto per diverso tempo. 

Tuttavia, sono bastati alcuni accertamenti da parte della community per smascherarlo. Milburn (anche in questo caso si tratta di uno pseudonimo, ndr), altro informatico molto conosciuto nel mondo Blockchain, analizzò la firma presentata da Craig Wright, segmentò i dati, e trovò una grave incongruenza . La versione di PGP incorporata nei dati della firma non esisteva nel 2008, ed era oltretutto molto più recente.  Inoltre, le firme che Craig Wright assicurava fossero del 2008, utilizzavano algoritmi che all’epoca non esistevano nel software OpenPGP. 

Ad oggi Craig Wright si è guadagnato il poco simpatico soprannome di Faketoshi, e vive ai margini del mondo crypto quando non è impegnato in qualche causa di tribunale.

 Investi in Tamadoge

Investi in TAMA su OKX DEX

Le criptovalute sono altamente volatili e non regolamentate. Nessuna tutela del consumatore. Potrebbe essere applicata una tassa sugli utili.