Bitcoin è entrato ufficialmente nel Guinness World Records

Christian Boscolo
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Bitcoin è entrato ufficialmente nel Guinness World Records, più comunemente noto in Italia come il Guinness dei primati. Scopri qui un altro token da record.

A decretarlo è il sito web dell’ormai celeberrimo premio internazionale, approdato anche in televisione sotto la conduzione di Gerry Scotti. Un riconoscimento importante per il Re delle criptovalute, da sempre al centro dell’attenzione degli investitori di crypto per la sua affidabilità.

Sul sito ufficiale del Guinness World Records è anche possibile leggere l’intera motivazione, della quale vi mostriamo solo qualche estratto della traduzione dall’inglese.

La prima criptovaluta decentralizzata è stata Bitcoin, descritta in un white paper pubblicato online da “Satoshi Nakamoto” il 18 agosto 2008. Un’implementazione funzionante del concetto è stata completata entro il 3 gennaio 2009, quando Nakamoto ha estratto il primo blocco sulla blockchain e il client open source è stato rilasciato al pubblico il 9 gennaio 2009.

Poi prosegue spiegando quale è stata la principale innovazione introdotta da Bitcoin che ha sbaragliato le altre criptovalute.

Bitcoin è stato sviluppato come soluzione alla sfida di regolamentare una valuta digitale senza alcuna organizzazione centralizzata per le transazioni all’estero. I precedenti tentativi di creare valute digitali utilizzavano tecniche crittografiche simili per identificare gli utenti e registrare le transazioni, ma richiedevano comunque una terza parte fidata (che agisse come una banca) per assicurarsi che non avvenisse il cosiddetto “double spending“, ovvero che gli utenti spendessero gli stessi soldi più di una volta.

L’ultima parte certifica invece la paternità del creatore, Satoshi Nakamoto, e il suo ruolo nel progetto anche come pseudonimo.

Il creatore di Bitcoin si è identificato nella mailing list di Cypherpunks come “Satoshi Nakamoto”, che in seguito si è rivelato essere pseudonimo. Non si sa chi sia Nakamoto (o se si tratti effettivamente di un’identità di gruppo), ma gli esperti che hanno esaminato i suoi post e il codice ritengono che Nakamoto fosse un membro consolidato della comunità, piuttosto che un outsider appena arrivato.  Il portafoglio Bitcoin collegato alle transazioni iniziali di Nakamoto contiene circa 600mila bitcoin (con un valore nominale di 21 miliardi di dollari a 24 febbraio 2022), ma è inattivo da più di un decennio.

 

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