Bitcoin e inclusione finanziaria: Potrebbe decretare anche la fine della povertà?

Marcello Bonti
| 3 min read

Bitcoin, la prima tra tutte le criptovalute, potrebbe rappresentare un’opportunità nell’evoluzione in campo digitale e offrire un rimedio per risolvere un problema dilagante: la povertà globale.

In Paesi in cui le infrastrutture e l’accesso ai servizi finanziari è una sfida, sapere dove comprare Bitcoin è più semplice che trovare una filiale di banca dove aprire un conto corrente.

Fonte: Our World in Data

Grazie alla sua natura decentralizzata, Bitcoin apre opportunità di inclusione finanziaria, efficienza nell’invio delle rimesse e accesso ai mercati internazionali, tutti strumenti utili per combattere la povertà in tutto il mondo.

La sfida dell’inclusione finanziaria


In molti Paesi in via di sviluppo, l’inclusione finanziaria rimane una sfida significativa.

Secondo la Banca Mondiale, la mancanza di accesso ai servizi bancari tradizionali lascia circa 1,4 miliardi di adulti senza banca. Questa condizione rappresenta un grave freno alla crescita economica e aggrava la povertà.

Vista la sua natura svincolata dal circuito bancario tradizionale, Bitcoin offre una soluzione interessante. Chiunque abbia uno smartphone e accesso a Internet può creare un wallet Bitcoin, che diventa accessibile anche da chi era escluso dal sistema finanziario.

Questo aspetto di Bitcoin promette di portare un’ampia fascia della popolazione all’interno dell’attività economica.

Le rimesse dai parenti all’estero

Le rimesse dall’estero rappresentano un’ancora di salvezza per molti individui nei Paesi a basso reddito e in via di sviluppo.

Secondo i dati della Banca Mondiale, le rimesse verso questi Paesi nel 2022 ammontavano a 626 miliardi di dollari. C’è da dire però che i metodi tradizionali di trasferimento di denaro sono caratterizzati da commissioni elevate e gravi inefficienze.

Soluzioni di pagamento moderne come Wise (ex TransferWise) hanno affrontato in modo interessante queste sfide.

Sebbene possano essere più veloci ed economiche dei trasferimenti bancari tradizionali (a volte completano i trasferimenti transfrontalieri in pochi secondi), in genere richiedono che il destinatario abbia un conto bancario per ricevere i fondi. Impensabile per buona parte della popolazione mondiale, la mancanza di accesso al sistema bancario rappresenta un ostacolo frequente nei Paesi in via di sviluppo.

L’assenza di intermediari nelle transazioni peer-to-peer di Bitcoin abbatte i costi mentre cresce la velocità dell’accesso alle rimesse. Di conseguenza più denaro finisce nelle tasche dei destinatari, alleviando potenzialmente la povertà in maniera significativa.

Inoltre, Bitcoin può democratizzare l’accesso ai mercati globali.

Molte piccole imprese dei Paesi economicamente svantaggiati sono escluse dalla partecipazione al commercio internazionale a causa delle restrizioni e delle elevate commissioni associate alle transazioni transfrontaliere.

Poiché le transazioni in Bitcoin sono globali e non sono soggette alle normative di alcun Paese specifico, potrebbero potenzialmente aprire a queste imprese le vie del commercio internazionale. Questo, a sua volta, potrebbe favorire la crescita economica e la riduzione della povertà.

I rischi associati


C’è da considerare che i potenziali benefici di Bitcoin nell’affrontare la povertà globale sono accompagnati da notevoli sfide e rischi che devono essere gestiti con attenzione.

Una grave preoccupazione riguarda l’impiego di Bitcoin per attività illecite. Anche se, stando ai dati di Chainalysis, il 99,76% delle transazioni in criptovaluta nel 2022 ha scopi legittimi, il potenziale di abuso è una realtà che non può essere ignorata.

L’attuazione di rigidi quadri normativi capaci di scoraggiare le attività illegali deve convivere con l’innovazione che caratterizza Bitcoin stesso.

Fonte: Chainalysis

Altro aspetto che richiede attenzione è la protezione dei consumatori. La complessità di Bitcoin può rappresentare un grave ostacolo alla comprensione da parte degli utenti, specie i più svantaggiati e vulnerabili alle truffe.

Per risolvere questo problema, sono indispensabili iniziative educative per rendere comprensibile Bitcoin tanto da poterne usare la tecnologia in modo sicuro.

La volatilità del valore del Bitcoin è un’altra sfida. Sebbene alcuni lo vedano come un’opportunità di investimento, il rischio associato a tale volatilità potrebbe rivelarsi dannoso per versa in stato di grave povertà.

Ecco che, malgrado l’enorme potenziale di Bitcoin per alleviare la povertà globale, i rischi associati devono essere gestiti con attenzione.

Bitcoin offre un immenso potenziale, ma è essenziale non considerarlo come una soluzione a sé stante per risolvere la povertà globale. BTC rappresenta solo uno dei tanti strumenti che potrebbero contribuire in modo significativo alla riduzione della povertà, ma dovrebbe essere integrato da politiche socio-economiche più ampie e da iniziative volte a migliorare l’istruzione, la sanità e le infrastrutture.

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