Bitcoin recupera la strada verso i 26.000$ grazie ai dati USA sull’inflazione

Marcello Bonti
| 2 min read

L’indice dei prezzi al consumo USA (CPI) soddisfa le aspettative e si attesta al 6% su base annua. Bitcoin coglie al volo l’occasione e supera la barriera dei 26.000$ per la prima volta dallo scorso giugno. Tutto il mercato crypto in crescita porta una ventata di ottimismo tra gli investitori.

Su base annua, l’IPC è aumentato del 6,0%, rispettando le previsioni, così come ha fatto l’IPC core che è aumentato alla pari con il tasso stimato del 5,5%.

Il dato sui prezzi al consumo negli Stati Uniti cresce dello 0,4% rispetto al mese precedente di febbraio, eguagliando le aspettative. Mentre aumenta il IPC core, cioè l’indice che esclude dal paniere le spese alimentari ed energetiche, che va a 5,5%, in linea con le attese, in calo rispetto al 5,6% di gennaio.

Su base mensile, la tendenza del IPC core ha portato a un aumento dello 0,5%, rispetto al +0,4% previsto, e in accelerazione rispetto al precedente rialzo dello 0,4%.

Il dato relativo ai trasporti e alle forniture energetiche è quello che registra i maggiori incrementi, del 14,6% e del 14,3% rispettivamente.

Bitcoin alla carica supera i 26.000$ come non succedeva da mesi


Alla notizia del pareggio tra dati reali e dati attesi dell’IPC, il prezzo del Bitcoin è schizzato oltre i 26.000$. A 30 minuti dall’annuncio, il prezzo di Bitcoin è volato oltre il 6,5%; in questo momento viene scambiato a circa 25.920$.

Simile anche la performance della seconda maggiore crypto, Ethereum, che ha registrato un’impennata di oltre il 5,5%. Adesso è scambiato a Attualmente è scambiato a 1.769$ con picchi fino a 1.779$.

Grafico 24 ore di BTC - Fonte CoinMarketCap

Grafico 24 ore di BTC – Fonte CoinMarketCap

Secondo i dati di Coinglass, in un ora dall’annuncio dell’istituto di statistica USA, il Bureau of Labor Statistics, sono stati scambiati capitali per oltre 85 milioni di dollari.

L’economista Peter Schiff prevede l’aumento dell’inflazione


Il noto economista Peter Schiff è certo che l’inflazione tornerà a salire dato che non ha ancora raggiunto l’obiettivo del 2% malgrado gli sforzi della Fed coi rialzi dei tassi di interesse.

Sostiene che “dal momento che la Fed ha di fatto finito di aumentare i tassi, la direzione più probabile per l’IPC da qui in poi è il rialzo”.

La prossima riunione del Federal Market Open Committee (FOMC) si terrà il 22 marzo 2023. C’è una probabilità dell’86,4% di un aumento dei tassi di interesse di 25 punti base nella prossima riunione del FOMC. Prima del fallimento della Silicon Valley Bank la stima sull’incremento si attestava sui 50 punti base.

In breve, alla luce di quanto successo, la Fed potrebbe riconsiderare la propria politica monetaria e rivedere la decisione, data per scontata fino alla scorsa settimana, di aumentare i tassi. L’eventualità è stata prospettata anche dall’economista di Goldman Sachs, Jan Hatziusm, che domenica pubblicava una nota in cui affermava: “Alla luce dello stress del sistema bancario, non ci aspettiamo più che il FOMC proceda a un rialzo dei tassi nella prossima riunione del 22 marzo”.

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