Cambia il logo di Twitter e Dogecoin schizza in cima alle ricerche di Google. Ma non tutti sono contenti…

Marcello Bonti
| 4 min read

Dogecoin ha registrato un balzo del 30% in una manciata di ore dopo il chiacchieratissimo intervento di Elon Musk. Da ieri il logo del famoso uccellino blu di Twitter è stato sostituito con l’altrettanto noto cane simbolo di DOGE. Basterà ciò per rilanciare Dogecoin tra le criptovalute che esploderanno in vista del prossimo mercato rialzista?

Andamento DOGE – Fonte CoinMarketCap

Anche i dati di Google Trends, il sito che rileva le tendenze di ricerca su Google, rilevano un incremento sostanziale delle ricerche relative alla criptovaluta Dogecoin ($DOGE).

Tutti pazzi per DOGE, lo conferma anche Google


Le ricerche collegate alla prima memecoin, nata per scherzo ma che oggi conta su una capitalizzazione di mercato di 13,5 miliardi di dollari, sono aumentate di quasi il 2.000% in sette giorni. Il detonatore è stato il cambio di logo della piattaforma Twitter, che ha barattato il noto uccellino con lo Shiba Inu che è il simbolo di DOGE.

L’interesse degli acquirenti, in attesa da tempo di un movimento in tale senso, è aumentato in maniera esponenziale.

Sul mercato USA, secondo un’analisi condotta dal sito 6Takarakuji, le ricerche legate alla parola chiave “buy Doge” e “buy Dogecoin” sono salite rispettivamente del 1.044% e del 253%.

Il successo di DOGE si è riflesso sulle altre memecoin a tema canino e anche Shiba Inu ($SHIB) ha visto impennarsi il numero di ricerche su Google, cresciute del 132% dopo il cambio di logo di Twitter.

google trend doge

Volume di ricerche collegate a DOGE in Italia – Fonte Google Trends

Anche in Italia la keyword “comprare Dogecoin” ha registrato un netto incremento nelle ore a cavallo dell’intervento di Musk a favore della memecoin.

Non solo è stato cambiato il logo di Twitter da desktop, anche i post di Musk sul proprio profilo hanno contribuito a dare spinta al token.

Il momento che tutta la community di Dogecoin stava aspettando


Il cambio dell’icona di Twitter, il social che conta 360 milioni di utenti attivi al mese, è stata una mossa che ha spiazzato tutti gli osservatori. Ma era anche quello che stavano aspettando da tempo i membri della community di Dogecoin nella speranza di vedere la più famosa tra le memecoin accettata tra i metodi di pagamento della piattaforma social.

L’improvvisa ondata di interesse ha impresso ieri una crescita del 30% al prezzo di Dogecoin, oggi in lieve calo, e si contende la settima posizione tra le crypto a maggiore market cap, con Cardano, per una manciata di spicci. Si fa per dire.

Secondo CoinMarketCap, in questo momento la capitalizzazione di mercato di Dogecoin vale 13,462 miliardi di dollari con un incremento complessivo del prezzo in sette giorni del 26,58%.

Cardano invece, ieri, ha perso per qualche ora il suo storico settimo posto, che ha riconquistato stamattina con una capitalizzazione di 13,757 miliardi di dollari, e un incremento del 2,72% nello stesso intervallo i tempo.

C’è stato anche chi non ha capito cosa stesse succedendo

Altri, esterni alla community crypto, invece non hanno compreso subito l’intento del cambiamento. Tra le ricerche che ieri hanno fatto tendenza su Google ce n’erano anche del tipo: “perché c’è un cane su Twitter”, “logo del cane di Twitter” e “cambiamento del logo di Twitter”.

Insomma, la mossa ha fatto contenti gli HODLer ma ha stranito tanti altri utenti che hanno iniziato a chiedersi cosa stesse succedendo.

Dopo la frenesia del trading di ieri, oggi si registrano i dati relativi agli effetti dello tsunami Musk. Come riportato da CryptoGlobe, decine di miliardi di token DOGE sono ora detenuti da investitori a lungo termine.

In questo momento i detentori di lungo corso, o HODLer, che da oltre un anno non movimentano i propri investimenti, possiedono 44,8 miliardi di token, per un valore di oltre 4,5 miliardi di dollari circa.

Non tutti apprezzano gli interventi di Musk

Altri osservatori hanno sottolineato che l’intervento di Musk arriva pochi giorni dopo che il team dei legali dell’uomo più ricco del pianeta ha chiesto l’archiviazione di una causa da 258 miliardi di dollari.

In breve, l’accusa rivolta a Musk da un gruppo di azionisti di Tesla e SpaceX è di aver architettato una truffa con schema piramidale facendo leva sulla crypto Dogecoin, a scapito degli investitori.

Venerdì scorso gli avvocati di Musk hanno depositato la richiesta formale di archiviazione prezzo la corte federale di Manhattan. Nei documenti i tweet incriminati sono definiti “innocui e spesso sciocchi” e le accuse rivolte al miliardario “opera di fantasia”.

Gli avvocati sostengono che nell’accusa non viene formalizzato mai in che modo Musk intendesse frodare qualcuno o quali rischi fossero legati a dichiarazioni come “Dogecoin Rulz” e “niente alti, niente bassi, solo Doge”. Insomma le goliardate di Musk sarebbero troppo vaghe per sostenere una richiesta di risarcimento per frode.

Eppure gli investitori furiosi sono certi che Musk abbia gonfiato ad arte il prezzo di Dogecoin, che in due anni è cresciuto di oltre il 36.000%, per poi lasciarlo crollare.

Altro tassello da aggiungere all’intricato puzzle: Tesla, la casa che produce auto elettriche di Musk, ha iniziato ad accettare pagamenti in DOGE  alla fine del 2021 e possiede in bilancio dei Bitcoin.

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