Che cos’è e come funziona Polygon Matic? – Vale la pena investire?

Tra le Blockchain che si sono distinte nell’ultimo periodo c’è senza dubbio quella di Polygon (Matic), un progetto forse meno conosciuto rispetto ad altri per la sua peculiarità di essere al tempo stesso una chain di appoggio per Ethereum ma anche un progetto indipendente. Negli ultimi mesi ha fatto parlare di se per le ottime performance del token MATIC ma anche per le numerose partnership che ha stretto con molte aziende del panorama hi-tech. Nell’ultimo periodo ha poi sviluppato diversi aggiornamenti che vale la pena approfondire.

Che cos’è Polygon (MATIC)


Polygon è un Layer2, ovvero una Blockchain che viaggia parallelamente ad Ethereum in un sorta di simbiosi. Da un lato consente una maggiore scalabilità (e quindi velocità) alla rete Ethereum, dall’altra lo utilizza per effettuare dei controlli sulla sua Chain, aumentandone la sicurezza. La Blockchain di Polygon utilizza lo stesso algoritmo di consenso di Ethereum, il proof of stake (anche se nella variante DPOS – Delegated Proof of Stake), è ha quindi un suo token nativo: MATIC, che può essere messo in staking per validare i blocchi della chain.

Polygon è caratterizzata da bassi costi di utilizzo gestione, con transazioni che costano meno di 0,01 dollari; 0.05 dollari costa invece l’approvazione di uno smart contract. Per quanto riguarda la sua velocità, il whitepaper menziona una velocità teorica di 7mila transazioni al secondo, anche se ad oggi la massima velocità utilizzata è stata di 100 transazioni al secondo.

Inoltre ha il vantaggio di essere sviluppata su Ethereum ed è quindi EVM compatibile (Ethereum Virtual Machine – Una specie di emulatore). In soldoni significa che gli sviluppatori che conoscono Ethereum possono programmare anche sulla rete Polygon senza problemi.

Qui trovate il Whitepaper di Polygon per gli approfondimenti.

Tokenomics di  MATIC

Matic è il token della rete Polygon e viene utilizzato per la Governance (le votazioni sulla Blockchain), il Fuel (le fee per pagare le transazioni) e lo Staking La sua massima supply è di 10 miliardi di token, con 8,7 miliardi (87% del totale) in circolazione.

La distribuzione iniziale del token è stata suddivisa privilegiando i fondatori e gli sviluppatori del progetto che detengono il 41,9% dei token, mentre il 35% circa è stato distribuito sotto forma di ricompense e Airdrops. Il rimanente 23% circa è andato invece agli investitori.

Lo staking di Matic da diritto ad un APR (una sorta di interesse pagato come ricompensa del 4,8%) e il token ha un’inflazione su base annua che varia nel tempo e si riduce.

Da questo punto di vista, dunque, MATIC non risulta particolarmente vantaggioso visto che l’inflazione annua del progetto è di circa il 5-10%.

Inoltre, il numero massimo di nodi validatori di Polygon è di appena 100 unita; pochi in confronto ad altre chain. Come si può vedere nella tabella qui sotto, il tetto per Polkadot è di 297 e quello di Cosmos 125.

Validatori POS

Le Partnership di Polygon

Sono davvero tante le partnership siglate da Polygon nel 2022 e in questa prima fase del 2023, cerchiamo quindi di segnalare solo le più importanti. Grande rilevanza hanno avuto gli NFT che sulla chain di Matic possono godere di bassissime commissioni. Non a caso la chain di Polygon è stata scelta da Disney, Starbuck e Meta, giusto per citare i più famosi.

Altre partnership importanti sono state siglate con Adobe e la National Football Leagues e eBay (sempre per gli NFT) con Stripe per l’utilizzo di USDC sulla sua chain e con i brand di moda Adidas, Prada e Nike.

Inoltre sulla rete di Polygon è stato integrato anche l’oracolo Chainlink (LINK) e sono in arrivo anche molte partnership dedicate al gaming su Blockchain.

Se consideriamo che il successo di una Blockchain è proporzionale al numero di persone che la utilizzano, è chiaro che queste partnership non potranno che giovare all’economia di Polygon e al valore del suo token Matic.

Roadmap e aggiornamenti


Negli ultimi mesi sono stati effettuati due importanti aggiornamenti: il primo riguarda la riduzione dei picchi delle commissioni (gas spikes) che potrebbe ridurle di circa il 50%. Il secondo riguarda la riorganizzazione degli indirizzi della chain per ridurre il tempo di una transazione.

Inoltre, è stato sviluppato un ulteriore aggiornamento chiamato “Parallelization”. Questo upgrade permetterà di eseguire più transazioni contemporaneamente, rendendo il throughput della rete due volte più veloce e i costi delle commissioni ancora più bassi.

Le supernets sono invece delle applicazioni sviluppate utilizzando il framework dato da Polygon. Chiunque vuole costruire la propria applicazione blockchain potrà farlo in maniera semplice e senza preoccuparsi del mantenimento della Blockchain e di altre questioni tecniche, di questo se ne occuperà la mainet di Polygon.

Polygon ha sviluppato anche il framework Polygon Edge, un’architettura modulare ed estendibile utilizzabile per costruire blockchain compatibili con le EVM side chain come Polygon.

Conclusioni


Chiudiamo analizzando i punti di forza e di debolezza di Polygon.

Tra i punti di forza spiccano le tantissime partnership siglate dalla chain soprattutto nel settore degli NFT e del gaming ma anche per gli utilizzi più vari sia onchain sia offchain. Anche la Roadmap è ricca di aggiornamenti, molti dei quali portati a termine, e questo indica che siamo di fronte a un progetto vivo e in costante evoluzione. Molti aggiornamenti mirano inoltre a ridurre le commissioni sulla rete, altro aspetto molto importante perché ne favorirebbe ulteriormente l’adozione.

Infine un altro aspetto da non sottovalutare è questo aspetto simbiotico che ha con Ethereum, non si pone dunque come un competotors ma si appoggia alla rete di Vitalik Buterin sia per aiutarla sia per acquistare sicurezza.

Per quanto riguarda invece i punti di debolezza, non bisogna sottovalutare il basso numero di validatori e una tokenomics che dovrebbe essere più deflazionaria.

 

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