Chi è Eva Kaili e perché il suo arresto è un problema per le crypto?

Christian Boscolo
| 2 min read

Lo scandalo del Qatargate è esploso in questi giorni travolgendo la politica italiana e il parlamento europeo. Tra gli arresti eccellenti, oltre ai nostri connazionali, spicca quello della deputata greca Eva Kaili, 44 anni, socialista. Nata a Salonicco, Eva è laureata in architettura e dal 2004 al 2007 è stata il volto di Mega Channel, famoso canale della televisione greca, dove ha lavorato come presentatrice.

Nella sua abitazione sono stati trovati più di 750mila euro in contanti che le sono costati l’arresto (senza immunità parlamentare perché in flagranza di reato) e la destituzione da vicepresidente del parlamento europeo. Purtroppo questo arresto non farà bene al mondo crypto. Vi spieghiamo perché.

La dama delle crypto?

Ma chi è Eva Kaili e perché era considerata la dama delle criptovalute? Oltre a sponsorizzare il Qatar (a qualsiasi costo, ndr) che è poi il motivo per cui è stata arrestata, Eva era anche una sostenitrice del mondo crypto come si può osservare in uno dei tanti tweet lanciati dalla sua pagina personale. 

Quando si tratta di iniziative antiriciclaggio, gli attributi intrinseci della blockchain – tracciabilità, verificabilità e trasparenza – le consentono di essere uno strumento efficace per combattere le attività illegittime

Secondo i maligni è sempre stata più interessata a rendere più semplice l’utilizzo delle crypto piuttosto che regolamentarle ma è indubbio che, nel corso degli anni, la sua attività di promozione nel settore Blockchain è stata costante. 

Non solo ha regolarmente partecipato a conferenze e forum ma ha contribuito attivamente anche alla realizzazione del MiCA, uno dei documenti più importanti in tema di regolamentazione delle crypto. Qui il suo curriculum al parlamento europeo.

La passione per le crypto

La passione per le criptovalute nasce nel 2009 con la Grecia a rischio default e l’inflazione fuori controllo. Eva vede i suoi amici perdere i risparmi a causa della chiusura delle banche e trova conforto nel mondo delle valute digitali, un mercato ancora agli albori. 

Nel 2014 esordisce nel Parlamento Europeo e inizia la sua attività a favore delle crypto. Oltre al MiCA si occupa di NFT e metaverso ma anche di sicurezza informatica all’interno del parlamento. Tra l’altro era anche una delle poche donne (e non solo, ndr) di sinistra favorevole ai progetti Blockchain e alle crypto. 

Eva Kaili, 44 anni, in una foto recente
Eva Kaili, 44 anni, in una foto recente

La comunità crypto ironizza

Le prime reazioni all’arresto da parte della community crypto sono state ironiche. In molti si sono infatti chiesti perché Eva, paladina del Bitcoin e affini, sia stata colta con le mani nelle banconote, visto che in casa è stato trovato un borsone con 750mila euro in contanti.

Ma è evidente che questo arresto potrebbe gettare una nuova ombra sul mondo delle crypto, ancora coinvolte in uno scandalo anche se non per colpa loro. D’altro canto sarebbe stato peggio se le avessero trovato un grosso quantitativo di Bitcoin o altre crypto su un wallet qualsiasi.

Voi che ne dite?

 

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