Coinbase lascia il Giappone, le condizioni di mercato non sono favorevoli
L’exchange crypto Coinbase lascia il Giappone per via delle condizioni di mercato. La scelta arriva alcuni giorni dopo che la compagnia ha annunciato il terzo giro di licenziamenti in meno di un anno per via del perdurare del mercato ribassista.
Con un post sul blog mercoledì, l’exchange ha dichiarato di aver preso la “difficile decisione” di interrompere la propria attività in Giappone e di dover intraprendere una radicale ristrutturazione della propria attività per via del perdurare delle condizioni di mercato.
Solo una settimana fa, il rivale Kraken, aveva rilasciato un comunicato simile, adducendo come motivazioni principali lo stato “attuale del mercato giapponese” e un “generale indebolimento del mercato crypto”.
Coinbase si dice impegnato per rendere la “transizione il più possibile morbida”. Intanto, l’exchange ha spiegato che bloccherà i depositi di valuta fiat a partire dal prossimo 20 gennaio e i clienti avranno tempo fino al 16 febbraio per prelevare i propri fondi.
Durante un’intervista alla testata economica BNN Bloomberg, il dirigente di Coinbase Nana Murugesan ha detto la scorsa settimana che la filiale giapponese dell’exchange chiuderà interamente le proprie attività nel Paese: “Abbiamo deciso di chiudere la maggior parte delle nostre attività in Giappone”.
La drastica decisione di Coinbase e di altri exchange centralizzati è la conseguenza diretta della perdita di oltre 2 trilioni di dollari dal mercato crypto nel corso di un anno. Una serie di fallimenti, compreso il caso FTX, hanno ulteriormente esacerbato una situazione già critica.
Coinbase, Crypto.com e Huobi sono alcune tra le maggiori entità crypto che hanno annunciato licenziamenti nel corso dell’ultimo anno. Come abbiamo già scritto, Coinbase ha annunciato il terzo round di licenziamenti la scorsa settimana, tagliando altri 950 impiegati dal suo organico, circa il 20%.
Le azioni di Coinbase, quotato in borsa ad aprile del 2021, il cui valore massimo è stato di 370$, continuano a perdere valore e hanno perso circa il 90% rispetto all’ATH. In questo momento le perdite per le azioni si attestano intorno al 3% dato che il mercato sta ancora elaborando gli effetti dell’uscita dal Giappone.
L’exchange ha anche affrontato alcune questioni legali di recente. All’inizio del mese, Coinbase ha accettato di pagare 100 milioni di dollari di multa per non aver rispettato le normative in vigore in un determinato momento della propria attività.
In più, S&P Global, uno dei maggiori indicatori di rating di credito dei titoli azionari, ha declassato l’exchange e il suo debito da “BBB” a “BB-” e lo scorso mercoledì ha variato la definizione del titolo da “investimento” a “speculazione”.
Secondo l’agenzia di rating: “Il volume del trading di Coinbase si è indebolito in maniera significativa all’indomani del collasso dell’exchange crypto FTX (non quotato pubblicamente) e, dal nostro punto di vista, è aumentato il rischio di subire contraccolpi regolamentari”.
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