Criptovalute solo nei programmi di Lega e M5S, il resto della politica latita

Christian Boscolo
| 3 min read

Le elezioni italiane si sono appena concluse ed è tempo di bilanci anche sul fronte delle criptovalute e della loro tassazione, un tema che è stato quasi totalmente snobbato dalla politica nonostante gli enormi interessi economici in gioco e i potenziali guadagni per gli investitori.

Manca una legge chiara e trasparente

Dispiace ammetterlo ma, ad oggi, manca una legge in grado di definire e tassare le criptovalute in maniera soddisfacente. L’unico riferimento è infatti una risoluzione dell’agenzia delle entrate che, come è noto, paragona le criptovalute alle valute straniere, con tutte le conseguenze del caso. È infatti prevista una aliquota del 26% ma solo per importi superiori alla fantomatica soglia dei 51mila euro, equivalenti a 100 milioni delle vecchie lire. Le Criptovalute devono dunque essere dichiarate al fisco e, in particolare, segnalate all’interno del quadro RW nel Modello Unico per le persone fisiche della dichiarazione dei redditi. In caso contrario si rischia di incorrere in sanzioni che vanno dal 6 al 15% del patrimonio. Non esiste dunque una legge in merito (parliamo infatti di Risoluzione) ed è un vero peccato visto che, una normativa più trasparente potrebbe attrarre numerosi investimenti.

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Secondo una recente indagine di Chainanalysis, l’Italia è attualmente al 51° posto per livello d’adozione delle criptovalute. Vietnam, Filippine e Ucraina guidano questa classifica, seguite da India e Stati Uniti. La Russia è al nono posto e la Cina al decimo, il Regno Unito al 17° mentre il resto sono nazioni del Sud America, Asia e Africa.  E sempre secondo diversi studi (tra cui la Consob) sarebbe lecito supporre che almeno il 10% degli italiani abbia investito parte dei suoi guadagni nelle crypto.

La politica italiana e le Crypto

Come sottolineato in fase di introduzione, le criptovalute sono le grandi assenti all’interno dei partiti politici Italiani. Solo Movimento 5 Stelle e Lega si sono infatti presi la briga di nominarle nei loro programmi elettorali. Basta “spulciarli” velocemente per scoprire che il partito di Matteo Salvini ha proposto: “l’introduzione di un quadro normativo che preveda una specifica definizione e classificazione delle criptovalute e dei token, al fine di svilupparne l’utilizzo e considerata l’esigenza di stabilire anche sul mercato italiano regole per le infrastrutture e gli attori di questo nuovo mondo della finanza digitale”. Qui trovate il programma completo.

Il Movimento 5 Stelle ha invece proposto un piano industriale basato sulle tecnologie strategiche per il futuro “manifattura digitale, fintech, valute digitali, intelligenza artificiale e robotica, agrifoodtech, aerospazio, web3, semiconduttori, scienze della vita, creazione di contenuti digitali, metaverso, nanotecnologie e quantum computing”. Un approccio che come vediamo appare, nella migliore delle ipotesi, piuttosto generico. Qui trovate il programma completo.

Cosa dobbiamo aspettarci per il futuro

Nonostante la timida presenza nei programmi elettorali non è da escludere che una proposta di legge sulla tassazione delle crypto possa essere inserita nella prossima finanziaria, presumibilmente a novembre Servirebbe una legge moderna in grado di cristallizzare il pregresso e stabilire un’aliquota fiscale definitiva. Il problema principale è infatti far emergere i patrimoni in criptovalute e trovare un sistema poco invasivo che non penalizzi troppo anche chi non riesce a ricostruire il suo piano investimenti. 

Una sanatoria o uno scudo fiscale, anche parziale, potrebbe essere una soluzione efficiente per ripartire e reintrodurre capitali i cui guadagni successivi andrebbero a rimpinguare le casse dello Stato. Senza contare che sono in molti a credere che il prossimo passo sarà quello di mantenere l’aliquota del 26%  sul capital gain, anche alla luce  del fatto che gli Exchange italiani, o con stabile organizzazione in Italia, sono già tenuti, dal maggio 2022, a registrarsi presso il  Registro degli intermediari finanziari.

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