Crollo del mercato crypto: Justin Sun nel mirino degli accusatori
Il recente crollo del mercato crypto ha scatenato una tempesta di polemiche attorno a Justin Sun anche se il fondatore di Tron ha messo a tacere le voci sulla liquidazione dei propri investimenti.
The rumors about our positions being liquidated are false. We rarely engage in leveraged trading strategies because we believe such trades do not significantly benefit the industry. Instead, we prefer to engage in activities that provide greater support to the industry and…
— H.E. Justin Sun 孙宇晨 (@justinsuntron) August 5, 2024
Sulla piattaforma X ha dichiarato di non aver mai utilizzato strategie di trading con leva finanziaria. Secondo lui, queste operazioni non apportano benefici significativi al settore. Oggi ha scritto:
“I rumors sulla liquidazione delle nostre posizioni sono false”. “Raramente ci impegniamo in strategie di trading con leva finanziaria perché riteniamo che tali operazioni non apportino benefici significativi al settore”.
Le voci sono iniziate a girare stamattina sulla piattaforma X. Alcuni utenti dicevano che Justin avrebbe iniziato a liquidare, in mezzo al crollo del mercato crypto. Altri invece lo hanno accusato di aver svenduto i suoi fondi con il suo team, aggravando così la situazione.
Un utente, con oltre 11.000 follower, ha scritto che Justin Sun “ha finalmente liquidato”, mentre un altro utente ha detto che è “sull’orlo della liquidazione“.
Justin Sun finally got liquidated pic.twitter.com/HC3BQDONvp
— Honeybadger (@HoneybadgerC) August 5, 2024
Le voci sul fondatore di Tron sono iniziate a circolare dopo che il totale delle posizioni liquidate ha superato il miliardo di dollari nelle ultime 24 ore.
Le due principali crypto sono crollate, con Bitcoin che è sceso sotto i 50.000 dollari fino a toccare il livello di 49.000 dollari ed Ethereum che ha subito una perdita più marcata ed è scivolato sotto i 2.200 dollari.
Justin ha smentito categoricamente le voci e ha addirittura criticato la strategia di trading con leva finanziaria. Inoltre ha sottolineato che lui e il suo team “preferiscono impegnarsi in attività che forniscono un maggiore supporto al settore e agli imprenditori, come lo staking, la gestione dei nodi, il lavoro sui progetti e l’aiuto ai team di progetto per fornire liquidità”.
La liquidazione crypto superano 1 miliardo di dollari
Il mercato crypto ha subito un risveglio shock e stamattina ha dovuto fare i conti con l’ennesimo tracollo, anche se questa volta la discesa è stata drammatica con liquidazioni di oltre 1 miliardo di dollari.
Secondo i dati di Coinglass, le liquidazioni totali nelle ultime 24 ore hanno raggiunto 1,06 miliardi di dollari, di cui 900,83 milioni di dollari erano su posizioni long, ovvero rialziste, e 160,21 milioni di dollari di posizioni short.
Bitcoin ha visto liquidazioni per 362,83 milioni di dollari, soprattutto di posizioni rialziste, mentre Ethereum ha avuto liquidazioni per 346,47 milioni di dollari.
In mezzo a tutto questo caos, 278.022 trader hanno visto le loro posizioni liquidate, con un totale di perdite di 1,06 miliardi di dollari. Il colpo più grosso è stato sull’exchange crypto Huobi, con un’unica liquidazione di 27 milioni di dollari tra Bitcoin e dollaro.
Bitcoin crolla di nuovo a 49.000 dollari
è crollato del 18% in 24 ore nel momento in cui scriviamo. In meno di 24 ore è passato da 60.000 a 50.000 dollari. In seguito si è ripreso leggermente per poi crollare di nuovo verso il livello di 49.000 dollari. Al momento sta scambiando al livello di 49.860 dollari. Nel grafico settimanale ha subito una perdita del 28,68%, mentre in quello mensile del 9,83%.
Il tracollo è arrivato anche per Ethereum. Al momento sta scambiando al livello di 2,214 dollari, con un crollo più marcato rispetto a Bitcoin del 24%. Nel grafico settimanale ha subito una perdita del 34%, mentre in quello mensile ha visto un calo del 26%.
A causare il crollo sono state le preoccupazioni per una possibile recessione negli Stati Uniti, dopo il rapporto sui dati deboli dell’occupazione.
Il rapporto pubblicato venerdì sul mercato del lavoro americano ha rivelato che l’economia statunitense ha aggiunto solo 114.000 posti di lavoro nel mese precedente, un calo significativo rispetto a giugno e ben al di sotto delle previsioni, con il tasso di disoccupazione salito al punto più alto da ottobre 2021.
Ad aggravare la situazione è la difficile situazione geopolitica, con la crisi in Medio Oriente che si fa sempre più difficile con il passare delle ore. Una combinazione di incertezza economica e instabilità che sta fomentando il panico nel mercato.