Crypto vietate ai turisti in visita a Bali. Quali conseguenze?

Marcello Bonti
| 2 min read

I massimalisti crypto che stanno progettando le prossime vacanze nel paradiso indonesiano di Bali dovrebbero valutare di portare con sé i contanti.

Di recente, il governo di Bali ha intensificato gli sforzi per dissuadere i turisti dall’utilizzare le criptovalute per pagare beni e servizi, ricordando che solo la valuta nazionale ha corso legale.

Secondo l’agenzia di stampa locale Antara, il governatore Wayan Koster ha lanciato un messaggio severo. Chi si ostinerà a usare le crypto per pagare beni e servizi nel paese andrà incontro a gravi conseguenze.

Questa mossa dimostra la ferma posizione del governo nel dare massima priorità al sistema monetario locale.

Niente crypto: I turisti stranieri rischiano conseguenze legali


Il governo di Bali sta adottando un approccio severo nei confronti dei turisti che scelgono di utilizzare bitcoin per le transazioni, ribadendo che nel Paese solo la rupia indonesiana è considerata moneta legale.

I trasgressori di questa norma possono incorrere in gravi sanzioni, tra cui la reclusione fino a un anno e una pesante multa fino a 200 milioni di rupie (equivalenti a circa 12.400 €).

Il governatore Koster ha parlato del tema durante una conferenza stampa sullo sviluppo del turismo. In quell’occasione ha sottolineato le conseguenze previste per i turisti stranieri che si comportano in modo inappropriato, violano le condizioni del visto turistico, effettuano pagamenti in criptovalute o violano altre disposizioni.

Si tratta di un caso isolato o diventerà la regola?

Le dichiarazioni del governatore sottolineano la ferma posizione del governo a mantenere l’uso esclusivo della rupia come mezzo di scambio ammesso in Indonesia.

Alla conferenza stampa hanno partecipato l’ispettore generale capo della polizia di Bali, Putu Jayan Danu Putra, e altri esponenti locali incaricati di favorire lo sviluppo del turismo e all’applicazione delle normative.

Posizione ferma contro lo sviluppo delle crypto a Bali


La posizione così netta nei confronti delle crypto è stata adottata in risposta a un’accurata inchiesta pubblicata sulla testata locale di riferimento Kompas. L’articolo mette in luce una tendenza senza controllo di attività commerciali che a Bali accettano pagamenti in criptovaluta.

Tra le attività sotto il mirino dell’indagine giornalistica ci sono un caffè a tema crypto, un centro per i ritiri spirituali e la meditazione e persino un’attività di noleggio di motociclette che permetteva ai clienti di pagare con le criptovalute.

Mentre il possesso e il trading di criptovalute sono consentiti in Indonesia, ne è vietato l’uso come mezzo di pagamento. Dall’articolo emerge invece che è stato trovato il modo per aggirare questa limitazione a Bali.

Secondo Coinmap, un sistema di monitoraggio delle attività commerciali che accettano le crypto, al momento sono 36 gli esercizi crypto-friendly a Bali. Questi esercizi si trovano per lo più a Ubud, una popolare destinazione turistica nota per la sua vivace scena culturale.

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