Differenza tra Proof of Work e Proof of Stake: i due protocolli a confronto

Gaia Rossi
| 20 min read

Disclaimer: La sezione Industry Talk ospita il punto di vista di rappresentanti del settore crypto e non è da considerarsi parte della linea editoriale di Cryptonews.com.

Quali sono le principali differenze tra Proof-of-Work (PoW) e Proof-of-Stake (PoS)? PoW e PoS sono argomenti da comprendere a fondo se vuoi sapere tutto quello che serve sulla tecnologia blockchain.

Questi due sistemi sono meccanismi di consenso che consentono alla blockchain di funzionare senza intoppi e sono lo strumento necessario per verificare la correttezza delle transazioni.

Entrambi i meccanismi di consenso permettono di ottenere lo stesso risultato, per esempio rendere sicura la blockchain e consentire che si verifichino le transazioni, ma funzionano in modo completamente diverso.

Non si esaurisce il dibattito su quale dei due meccanismi di consenso dia maggiori garanzie di sicurezza, decentralizzazione e scalabilità. Di certo, solo uno è il meccanismo di consenso in grado di rispettare l’ambiente e garantire maggiore ecosostenibilità, ed è il Proof-of-Stake (PoS).

In questo articolo entriamo nel vivo della questione spiegando in dettaglio come funzionano i due protocolli e le differenze che li caratterizzano. 

Cogliamo poi l’occasione per parlare delle migliori altcoin capaci di abbinare i punti di forza dei due sistemi: da una parte la sicurezza, dall’altra il basso consumo quindi il minore impatto ambientale.

Differenza tra Proof of Work e Proof of Stake – Panoramica

  • Proof-of-Stake e Proof-of-Work sono meccanismi di consenso che permettono di effettuare transazioni all’interno della blockchain.
  • La Proof-of-Work utilizza il mining per trovare nuovi blocchi al cui interno vengono registrate le transazioni.
  • PoW è stato il primo algoritmo di consenso ed è ancora utilizzato per la convalida su Bitcoin.
  • La Proof-of-Stake si serve dello staking per garantire l’autorevolezza necessaria per aggregare nuovi blocchi alla blockchain.
  • Per la PoS servono utenti disposti a depositare i propri fondi come garanzia, ed è impiegata in protocolli come Ethereum, Cardano e Algorand.
  • La Proof-of-Work è considerata più sicura rispetto alla Proof-of-Stake ma ha un importante impatto sull’ambiente.

Come funziona la blockchain?

Prima di entrare nel vivo della questione riguardo il funzionamento dei due protocolli, facciamo un passo indietro e spieghiamo come funziona la blockchain.

Detto in parole povere, la blockchain, che si tratti di Bitcoin, Ethereum, Cardano o qualunque altro progetto, è un registro (meglio noto come ledger), decentralizzato che mette in comunicazione chiunque possieda una determinata risorsa.

Differenza tra Proof of Work e Proof of Stake: Come funziona la blockchain?

Quando avviene una transazione sulla blockchain, il sistema registra i movimenti dell’asset transato in un registro trasparente così da essere visibile a tutti. La cosa più importante, una volta che una transazione viene inviata, non può essere modificata, quindi nessuno può manipolare lo storico delle transazioni su blockchain.

Tutte le transazioni sulla blockchain devono essere inviate a quello che viene definito un “blocco” che forma una catena, quella che crea appunto la blockchain, o catena di blocchi. La blockchain si serve di un protocollo decentralizzato in cui un sistema di computer è tenuto a verificare la transazione attraverso un meccanismo di consenso, solo dopo la verifica è possibile aggiungere blocchi contenenti il registro della transazione nella blockchain.

La blockchain ha bisogno di un meccanismo di consenso che assicura che tutte le transazioni siano verificate e che nessuno possa spendere due volte lo stesso denaro, il tutto senza dover ricorrere a un’autorità centralizzata. In questo modo, nessuno può truccare il sistema e mettere in atto quello che si definisce “double spend”, la doppia spesa.

Il meccanismo di consenso permette di verificare che gli utenti stiano effettuando le transazioni in maniera corretta e rende estremamente difficile e costoso manomettere il sistema. Il bello è che tutto questo è possibile senza dover ricorrere a un’autorità centralizzata che verifichi il processo.

Differenza tra Proof of Work e Proof of Stake

Quando invii una transazione attraverso VISA o PayPal, questi operano come autorità centrali che verificano la validità della transazione e che tu sia effettivamente in possesso dei fondi che vuoi trasferire. Quindi permettono lo scambio attraverso i loro sistemi che permettono l’invio dei fondi al destinatario finale.

Nel settore delle criptovalute, un network decentralizzato di computer opera attraverso il meccanismo di consenso che serve per autorizzare la transazione. I due principali meccanismi di consenso attivi in ambito crypto sono la Proof-of-Work (PoW) e la Proof-of-Stake (PoS).

La Proof-of-Work si serve del mining per raggiungere il consenso, mentre la Proof-of-Stake usa lo staking.

Cos’è la Proof-of-Work (PoW)?

 Il meccanismo di consenso Proof-of-Work si serve di una complessa equazione matematica per l’individuazione dei nuovi blocchi in cui registrare la transazione. Queste complesse equazioni matematiche si possono risolvere solo grazie a specifici computer altamente sofisticati che effettuano un processo detto mining.

La Proof-of-Work è stata il primo meccanismo di consenso ed è stato creato dallo stesso inventore di Bitcoin, Satoshi Nakamoto.

Satoshi Nakamoto inventore di Bitcoin

I miner cercano di risolvere questi complessi problemi matematici attraverso il processo per prove ed errori. Il primo miner che riesce a risolvere il problema è autorizzato ad aggiungere il nuovo blocco alla blockchain. Quindi, una volta “provato il proprio lavoro” sono autorizzati ad aggiungere i nuovi blocchi (e il relativo gruppo di transazioni) alla blockchain.

Ogni volta che viene minato un nuovo blocco, il miner viene premiato con “nuove coin” contenute nel blocco, note come “Block Reward”. Al momento il premio per ogni blocco minato su Bitcoin è fissato a 6,25 BTC, per un valore di poco superiore a 100.000$ al cambio attuale di circa 17.000$. Per quanto riguarda Bitcoin, il premio legato a ogni blocco si dimezza ogni volta che vengono registrati sulla blockchain 210.000 blocchi, all’incirca ogni quattro anni. Il prossimo dimezzamento è previsto per il 2024, in quel momento il premio per il mining dei blocchi passerà a 3,125 BTC.

Dato che trovare nuovi blocchi è un po’ come una gara tra diversi concorrenti, i miner impiegano una grossa quantità di potenza di calcolo per rendere le proprie macchine più potenti così da vincere la gara e minare blocchi più in fretta. Purtroppo alimentare queste macchine richiede una grande quantità di energia, cosa che rappresenta il maggiore problema della blockchain di Bitcoin: la sostenibilità ambientale.

Come fa la Proof-of-Work a essere affidabile e sicura?

Proof-of-Work è un meccanismo di consenso molto solido e permette di dissuadere qualsiasi malintenzionato dall’aggiungere blocchi dannosi sulla blockchain.

Man mano che il valore della criptovaluta cresce, come nel caso di Bitcoin, sempre più miner sono incentivati a partecipare alla gara della convalida dei blocchi e cercano di risolvere gli enigmi che permettono di trovare i blocchi e ottenere le ricompense.

Miner per la Proof of Work

Quanti più miner partecipano al sistema, tanto più sicura diventa la blockchain. Infatti, i malintenzionati dovrebbero controllare almeno il 51% della potenza di hash (la quantità di potenza computazionale necessaria per minare i blocchi) per poter aggiungere elementi malevoli alla blockchain e alterare il sistema. Si tratta di uno sforzo talmente costoso sul piano economico da vanificare qualsiasi sforzo per compiere frodi o furti.

Inoltre, man mano che partecipano sempre più miner alla competizione, cresce la difficoltà nel trovare blocchi da aggiungere alla blockchain, rendendo tutto il processo ancora più difficile.

Quindi, ogni volta che nuovi miner aggiungono potenza computazionale al sistema cresce anche la cosiddetta difficulty e la sicurezza del network.

Svantaggi della Proof-of-Work (PoW)

 Il principale svantaggio del meccanismo di consenso tramite PoW è la richiesta spropositata di energia per partecipare al processo di mining. Un consumo energetico così elevato si traduce in maggiori emissioni di carbonio mettendo in cattiva luce le criptovalute.

Un altro problema della Proof-of-Work è che i miner hanno trovato strade alternative per migliorare le proprie possibilità di trovare blocchi per primi. I miner condividono la loro potenza computazionale in quelle che sono definite “Mining Pool” cioè dei gruppi per condividere più risorse energetiche e trovare il blocco più in fretta. Il problema si presenta quando un piccolo numero di mining pool inizia a controllare la blockchain, di fatto facendo venire meno il principio della decentralizzazione tipico della blockchain. 

Cos’è la Proof-of-Stake?

Nel caso del meccanismo di consenso della Proof-of-Stake, i possessori delle criptovalute devono verificare i blocchi e le transazioni in base al numero di token che offrono in garanzia sul network.

L’algoritmo PoS è stato introdotto per la prima volta nel 2011 come metodo che richiede minore potenza computazionale per rendere sicura la blockchain.

I possessori di criptovalute offrono coin a un nodo come garanzia in un processo noto come “staking”. Gli asset messi in staking sono bloccati all’interno del nodo, il quale a sua volta aggiunge blocchi alla blockchain e consente le transazioni. Grazie alla PoS, lo staking assume una funzione simile a quanto avviene per il mining con la PoW.

Di recente Ethereum ha rinunciato al meccanismo di consenso Proof-of-Work in favore del meccanismo Proof-of-Stake. Servono 32 ETH in staking per diventare un validatore su ETH2.

Ethereum Price Prediction | Is Ethereum a Good Investment?

Con la PoS, un validatore è scelto in maniera casuale in base al numero di coin bloccate sul network e a seconda della durata del deposito di monete. Quindi, ogni volta che viene convalidato un nuovo blocco all’interno della blockchain, in cambio vengono offerti dei premi per ripagare l’impegno profuso.

Il meccanismo di consenso prevede la presenza di diversi validatori che comprovino la validità della transazione. Una volta che un numero sufficiente di validatori ha confermato la transazione, la blockchain la effettua.

Oggi ci sono diverse blockchain che impiegano il meccanismo garantito dalla Proof-of-Stake, tra cui:

  • Ethereum
  • Cardano
  • Solana
  • Tezos
  • Cosmos
  • Algorand

La Proof of Stake è sicura?

La Proof-of-Stake è spesso considerata molto sicura dato che un attacco al 51% è pressoché impossibile. Affinché i validatori ottengano il controllo del 51% del network devono possedere il 51% del circolante di una crypto, cosa altamente costosa per network come Ethereum, Cardano o Solana.

La Proof of Stake è sicura?

 Un rischio per la sicurezza nei sistemi garantiti dalla Proof-of-Stake è che le monete bloccate possano essere rubate con un attacco hacker. Tuttavia, se un hacker riuscisse a prelevare i fondi in staking, il valore del token crollerebbe rendendo le coin senza valore.

Vantaggi della PoS rispetto alla PoW

Oltre a essere più efficiente sul piano energetico, l’algoritmo della Proof-of-Stake è anche considerato più scalabile rispetto alla Proof-of-Work. Inoltre, i blocchi sono trovati più in fretta rispetto alle catene che usano la PoS, cosa che determina transazioni più veloci per gli utenti e quindi molto più scalabili.

La scalabilità significa un numero maggiore di transazioni per secondo (TPS) all’interno della blockchain. Per esempio, il TPS dei sistemi PoS come Solana può raggiungere 60.000 transazioni al secondo. D’altra parte, Bitcoin riesce a processare solo 7 transazioni al secondo.

La Proof-of-Stake è di più facile accesso. Per capirci: minare un blocco sulla blockchain di Bitcoin richiede investimenti consistenti in macchinari ed energia che li alimenti. Per partecipare al meccanismo della PoS basta bloccare un investimento minimo nel nodo dedicato allo staking. Questa metodologia favorisce la decentralizzazione del sistema man mano che nuovi validatori si aggiungono al processo della Proof-of-Stake.

PoW vs PoS: i due protocolli a confronto

La Proof-of-Work richiede un grosso impegno sul piano della potenza computazionale per partecipare al mining. Al contrario, chiunque possieda anche una piccola quantità di criptovalute può prendere parte all’attività di staking grazie alla Proof-of-Stake.

Malgrado gli svantaggi della Proof-of-Work, però, molti analisti attivi nel settore ritengono che questo rimane tuttora il migliore meccanismo in termini di garanzia di sicurezza. L’incredibile quantità di energia necessaria per violare il sistema rende davvero improbabile che malintenzionati riescano ad attaccare un sistema governato grazie alla PoW.

D’altra parte, il meccanismo alla base della Proof-of-Stake rimane il migliore algoritmo per quanto riguarda la scalabilità. La tecnologia blockchain inizia a guadagnare sempre più popolarità e questo finisce col sovraccaricare il network che in cambio ha bisogno di sempre maggiore velocità nell’eseguire le transazioni, cosa che solo il meccanismo tramite Proof-of-Stake può garantire. L’altissimo numero di transazioni che si effettuano su Ethereum, Solana e Cardano non sarebbe possibile se fossero convalidate con l’algoritmo Proof-of-Work, che renderebbe troppo lento il processamento delle transazioni.

Tuttavia, la questione principale riguarda il loro impatto ambientale.

L’impatto ambientale

Dato che l’algoritmo Proof-of-Work si basa su una competizione tra diversi attori, i miner sono incentivati a trovare modi per ottenere un vantaggio rispetto agli altri partecipanti. Di solito questo vantaggio si concentra sulla maggiore potenza delle macchine e la disponibilità di energia a basso costo. Il problema è che molti miner scelgono di servirsi dell’energia non rinnovabile, molto più economica, ma dannosa per l’ambiente. Questo non vale nel caso delle blockchain PoS.

L’Università di Cambridge stima che Bitcoin richieda un consumo energetico annuo di circa 132 terawattora (TWh), superando il consumo elettrico di tutta la Norvegia, che ne impiega 123 TWh. Questo significa che il mining di Bitcoin impiega più energia che un intero paese. Spingendo oltre i calcoli si stima che il mining generi circa 19 milioni di tonnellate di emissioni di diossido di carbonio nell’ambiente, solo negli Stati Uniti. 

Secondo la BBC, Bitcoin usa più energia di tutta l’Argentina:

Secondo la BBC, Bitcoin usa più energia di tutta l’Argentina

Il problema è che le cose non farebbero che peggiorare dato che l’algoritmo della Proof-of-Work diventa sempre più energivoro, richiedendo la soluzione di problemi matematici sempre più complessi.

Ecco perché Ethereum è passato da un meccanismo di tipo Proof-of-Work a uno Proof-of-Stake a settembre 2022 con l’aggiornamento definito Merge. Di conseguenza, il consumo energetico di Ethereum è sceso di oltre il 99,9% quando il Merge è diventato effettivo.

 Il consumo energetico di Ethereum è sceso di oltre il 99,9% quando il Merge è diventato effettivo

Prima del Merge, il consumo di energia su Ethereum era di circa 112 TWh l’anno, avvicinandosi alle performance del mining di Bitcoin.

Consumo di energis di Ethereum dopo il merge

In generale, il Merge di Ethereum ha dato un grosso contributo all’evoluzione del dibattito sul consumo energetico dei protocolli PoW e PoS, in cui il meccanismo Proof-of-Stake ne esce assoluto vincitore.

Criptovalute sicure e a basso consumo: le migliori altcoin da comprare per il 2023

In questa sezione esaminiamo le migliori criptovalute che consumano poco e capaci di abbinare sicurezza – come il sistema PoW – alla velocità e al minor impatto ambientale – come la PoS. Abbiamo scelto 4 progetti ancora in crypto presale, ad oggi ad alto potenziale ed estremamente interessanti perché aprono agli investitori la possibilità di comprare a un prezzo molto scontato.

1. FightOut (FGHT) – Il più innovativo progetto move-to-earn 3.0 del 2023

FightOut è una nuovissima crypto move-to-earn (M2E) che oggi segna il futuro del del fitness e rappresenta una svolta decisiva del settore. 

Il modello di riferimento nasce da progetto M2E come STEPN, ovvero ricompensare gli obiettivi di fitness con pagamenti in crypto, ma FightOut è in grado di aprire anche il settore fitness e wellness alle possibilità infinite del Web 3.0. 

La riprova del successo di FighOut sono i suoi sostenitori: il progetto è infatti sponsorizzato da importanti finanziatori quali Transak, LBank Labs e BlockMedia Labs.

FightOut (FGHT) - La crypto che costa poco in un'entusiasmante prevendita

Il token nativo, FGHT, permette l’accesso all’app di fitness crypto Web 3.0 che combina le competizioni nel metaverso con gli allenamenti nella vita reale. 

Nel momento in cui scriviamo, il token è in vendita al prezzo di 0,01665002 dollari (60.06 $FGHT = 1 USDT) e non è previsto un importo minimo o massimo di acquisto. FightOut ha raccolto oltre 1 milione di dollari in una settimana di vendita privata, e ora è stato appena lanciato nel primo round della vendita pubblica, raccogliendo in 48 ore 2 milioni di dollari.

Il M2E di FightOut non si limita a segnare obiettivi di fitness, ma vuole anche ricompensare gli utenti per uno stile di vita sano ed equilibrato: non sarà quindi un semplice contapassi, ma un vero e proprio personal trainer e life coach virtuale. Con un vantaggio anche per il tuo portafoglio: per accedere a FighOut non è necessario comprare NFT costosi.

Non solo principianti: FightOut si concentra anche sul “combat athlete” d’elite, fornendo percorsi per atleti professionisti come pugili e MMA in un approccio “styles make fights”, ovvero con programmi di fitness su misura per particolari sport e attività.

Per maggiori informazioni sul nuovissimo progetto Move–Earn FightOut, consulta il whitepaper o iscriviti ai canali ufficiali Twitter e Telegram del progetto.

Inizio prevendita14 dicembre 2022
Metodi di pagamentoETH, USDT, Transak
BlockchainEthereum
Min. investimentoNon stabilito
Max investimentoNon stabilito

 

Le criptovalute sono altamente volatili e non regolamentate. Nessuna tutela del consumatore. Potrebbe essere applicata una tassa sugli utili.

2. Dash 2 Trade (D2T) – Aiuta i trader a ottenere profitti consistenti

Un interessante progetto pronto per il lancio nel 2023 è Dash 2 Trade (D2T) il cui obiettivo è fornire gli strumenti per aiutare i trader a generare profitti costanti, non importa quali siano le condizioni di mercato. Si tratta di una piattaforma di trading intelligente e analisi crypto di primo livello e unica nel suo genere.

Dash 2 Trade (D2T) - Aiuta i trader a ottenere profitti consistenti

Uno tra i maggiori problemi che i trader devono affrontare è prendere decisioni basate su suggerimenti operativi. Ci sono migliaia di token, e il settore delle criptovalute muta alla velocità della luce, rendendo estremamente difficile per gli investitori prendere decisioni sempre aggiornate con gli ultimi sviluppi. Dash 2 Trade intende offrire proprio questo tipo di servizio ai trader.

La dashboard di Dash 2 Trade è in grado di offrire consigli utili come i segnali di trading crypto, previsioni di mercato e analisi dei dati dai social per aiutare i trader a prendere decisioni di investimento informate. Inoltre, offre insight approfonditi sul mercato crypto per consentire agli investitori di creare una strategia di investimento in grado di anticipare l’andamento del mercato in modo da offrire fonti costanti di guadagno nel lungo termine.

Gli indicatori social di Dash 2 Trade unici nel loro genere sono in grado di aiutare i trader a individuare le migliori altcoin e le crypto con il maggiore rialzo. Il valore nel mercato crypto è spesso determinato dalla percezione iniziale e i movimenti socio-culturali. Ecco perché le metriche sociali di Dash 2 Trade sono tra le funzioni più importanti disponibili sulla piattaforma.

Dash 2 Trade (D2T) - La migliore nuova altcoin in prevendita da comprare ora

Il settore delle prevendite di solito offre un buon metro per comprendere dove andrà il mercato in futuro. La piattaforma di Dash 2 Trade offrirà le metriche indispensabili per valutare la qualità di un progetto in prevendita. 

Altre funzioni incluse nella piattaforma di Dash 2 Trade comprendono:

  • Segnali di trading con occasioni per la compravendita
  • Social sentiment e analisi on-chain
  • Demo di strategie di investimento
  • Avvisi sulle quotazioni di nuove crypto
  • Gare di trading

Dash 2 Trade nel momento in cui scriviamo ha raccolto 9,7 milioni di dollari in prevendita e ha ottenuto particolare slancio ora che è appena iniziata la quarta e ultima fase della raccolta fondi. 

Molti sono gli investitori che vogliono aggiudicarsi la propria fetta di partecipazione nell’innovativa piattaforma di trading intelligente sviluppata su Ethereum, prima del lancio di D2T sugli exchange. Il nostro consiglio è di cogliere l’occasione di comprare D2T adesso, finche il token è ampiamente a meno di 1 euro.

La vendita dei token ha suscitato grande interesse da parte degli investitori che hanno intuito il potenziale della piattaforma anche grazie alla fama dei suoi ideatori. 

Se ti interessa saperne di più su questo innovativo progetto crypto, puoi consultare il whitepaper di Dash 2 Trade e unirti al canale Dash 2 Trade Telegram o alla pagina Twitter

 

Le criptovalute sono altamente volatili e non regolamentate. Nessuna tutela del consumatore. Potrebbe essere applicata una tassa sugli utili.

3. RobotEra (RIA) – Il gioco su metaverso più completo

 RobotEra è un progetto GameFi che combina elementi del metaverso con le funzionalità di gioco play-to-earn garantite dalle crypto. L’ambientazione nel metaverso e la presenza di elementi come gli NFT interoperabili e le opportunità di guadagno, rendono il progetto ricco e molto promettente.

Si tratta di un gioco in stile Sandbox, in cui i giocatori impersonano dei robot in formato NFT a cui è stato affidato il compito di ricostruire un pianeta distrutto.

RobotEra (RIA) - Il gioco su metaverso più completo

Gli sviluppatori sono al lavoro sul progetto da più di un anno e si preparano a lanciare il gioco già nel 2023. Man mano che nuovi tasselli vengono aggiunti al progetto, questo si arricchisce di elementi in grado di attirare l’attenzione degli appassionati di giochi crypto e realtà virtuale. Insomma, il progetto crypto si fa promettente sul piano del puro intrattenimento così come dal punto di vista speculativo.

RobotEra permette ai giocatori di prendere parte alle vivaci attività della ricostruzione di un pianeta, ricco di risorse ma tutte da esplorare. I robot saranno impegnati nella ricerca di minerali e altri materiali per edificare i propri edifici. La dinamica di gioco si fa ancora più interessante perché a loro volta, questi edifici potranno essere utilizzati a piacimento, anche per generare delle rendite. Per esempio, si potranno allestire musei, sale da concerto o convegni, dove chi vorrà partecipare agli eventi dovrà acquistare dei biglietti, o dove altre imprese potranno pubblicizzarsi.

Insomma non mancano le occasioni per monetizzare e partecipare attivamente alla community in formazione.

Gli NFT utili a interagire con il metaverso di RobotEra saranno interoperabili, questo significa che potranno essere utilizzati anche su metaversi di altre piattaforme. E viceversa, sarà possibile interagire con la piattaforma usando il proprio avatar digitale proveniente da altre collezioni NFT.

Il team degli sviluppatori del progetto è supportato da LBanks Lab, un incubatore di progetti crypto associato al noto exchange di criptovalute già attivo in altri contesti ad alto tasso di innovazione.

RobotEra sembra aver già convinto importanti finanziatori raccogliendo 100.000 dollari in pochi giorni dal lancio, mentre nel momento in cui scriviamo, a meno di un mese dall’inizio della prevendita, 550.000 dollari.

I token TARO sono ora in vendita per $ 0,02 ma il prezzo aumenterà a ogni nuova fase di prevendita, fino a $ 0,032 nell’ultima fase, con un aumento del 60%

Per maggiori informazioni, leggi il whitepaper del progetto, iscrivi al canale Telegram e segui il profilo Twitter di RobotEra.

ram e segui il profilo Twitter di RobotEra.

Fase 190 milioni di token$0,02$1.800.000
Fase 290 milioni di token$0,025$2.250.000
Fase 390 milioni di token$0,032$2.880.000

 

Le criptovalute sono altamente volatili e non regolamentate. Nessuna tutela del consumatore. Potrebbe essere applicata una tassa sugli utili.

4. Calvaria (RIA) – Il miglior gioco P2E in prevendita

Calvaria è un altro ecosistema P2E pronto a fare grandi cose nel 2023. Il progetto si propone di fare da portavoce per il settore del crypto gaming puntando ad attirare l’attenzione di un pubblico più vasto, ben oltre quello degli appassionati di criptovalute e giochi blockchain.

Il gioco conta su un’avvincente ambientazione fantasy nell’oltretomba, in cui i giocatori devono usare delle carte da gioco per sfidare in battagli gli altri partecipanti. Comprende funzioni uniche come lo staking, una DAO pensata per gli utenti, mini-game e un sistema di formazione interno. Il gioco propone una versione free-to-play e una versione play-to-earn che permette di ottenere ricompense.

A distanza di poche settimane dal suo inizio, la prevendita di Calvaria è riuscita infatti a piazzare il 78% dei token RIA e raccogliere più di 2,4 milioni di dollari, diventando di fatto una delle migliori crypto presale dell’anno.

Approfondisci come comprare i token RIA durante la prevendita: segui tutte le informazioni sulla pagina Twitter e Telegram del progetto.

 

Le criptovalute sono altamente volatili e non regolamentate. Nessuna tutela del consumatore. Potrebbe essere applicata una tassa sugli utili.

Conclusioni

Proof-of-Work e Proof-of-Stake sono due meccanismi di consenso usati per garantire sicurezza sulla blockchain e permettere le transazioni. Entrambi puntano allo stesso obiettivo permettendo che vengano processate le transazioni sulla blockchain ma usano due meccanismi del tutto diversi per farlo.

Domande Frequenti

PoW vs PoS: quale sistema è più sicuro?

Tra i due sistemi, nonostante gli svantaggi della PoW (è un sistema energivoro e ad alto impatto ambientale) gli esperti di blockchain ritengono la Proof-of-Work migliore per quanto riguarda la sicurezza. Per violare il sistema occorrerebbe infatti una quantità incredibile di energia, che rende davvero irrealistico attaccare un sistema governato grazie alla PoW.

Proof-of-Work vs Proof-of-Stake: quale protocollo è più efficiente?

Anche se la PoW potrebbe garantire un più alto livello di sicurezza, la PoS appare più efficiente. Grazie all’algoritmo della Proof-of-Stake le blockchain possono puntare a un più alto livello di throughput, permettere un numero maggiore di transazioni ed essere molto più scalabili in vista di un’adozione sempre più ampia. Allo stesso tempo, il meccanismo Proof-of-Stake si dimostra migliore per la tutela dell’ambiente e ha un futuro molto più sostenibile.

PoW, PoS: quale meccanismo è più veloce?

L’algoritmo della Proof-of-Stake rende questo sistema molto più scalabile della Proof-of-Work, determinando transazioni molto più veloci per gli utenti.

 

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