Dipartimento di Giustizia USA Sequestra $ 3,36 miliardi da Silk Road – il Secondo Sequestro Crypto Più Grande della Storia

Ruholamin Haqshanas
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Il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti (DOJ) ha sequestrato 50.676 BTC, ovvero circa 3,36 miliardi di dollari: il secondo più grande sequestro crypto della storia.

Silk Road: sequestrati 3,36 miliardi di dollari

Secondo quanto riferito da un comunicato stampa del DOJ di lunedì, il denaro è stato sequestrato a un uomo che più di dieci anni fa aveva “ottenuto illegalmente” le monete dal mercato darkweb Silk Road. Il rapporto afferma che venerdì James Zhong, che era già stato accusato di aver commesso nel settembre 2021 una frode telematica ottenendo illegalmente oltre 50.000 BTC, si è dichiarato colpevole.

Il DOJ ha dichiarato di aver scoperto i BTC rubati da Zhong, mentre veniva effettuata, il 9 novembre 2021, una perquisizione nella sua casa di Gainesville in Georgia. Il procuratore Damian Williams ha dichiarato: 

“Per quasi dieci anni, il luogo in cui si trovava questa enorme quantità di Bitcoin era un mistero da oltre 3,3 miliardi di dollari”.

Le forze dell’ordine, oltre ad aver recuperato la somma in BTC, hanno sequestrato anche 661.900 dollari in contanti, 25 monete Casascius di BTC, paragonabili alla versione fisica di Bitcoin e valutate circa 174 Bitcoin, altri 11,116 BTC e una manciata di lingotti d’argento e d’oro.

All’epoca era considerato il più grande sequestro crypto effettuato dal Dipartimento di Giustizia. Dopo il sequestro di 3,6 miliardi di dollari in crypto, collegati all’hack di Bitfinex, è sceso al 2° posto.

Tyler Hatcher, agente speciale dell’IRS-CI ha dichiarato: 

“Gli agenti speciali dell’IRS-CI sono i migliori nel rintracciare il denaro attraverso il cyberspazio o ovunque siano condotte le indagini finanziarie. Continueremo a lavorare con i nostri partner dell’Ufficio del Procuratore degli Stati Uniti per rintracciare questi criminali e consegnarli alla giustizia”.

La Silk Road  era un mercato nero online in cui gli utenti potevano acquistare e vendere merci illecite in modo anonimo. Funzionava attraverso le darknet, ovvero reti anonime a cui si può accedere solo attraverso software specializzati, come Tor Browser.

Gli hacker continuano a dare la caccia ai progetti crypto

Nonostante le forze dell’ordine e gli esperti di analisi della blockchain siano riusciti in gran parte a rintracciare e persino a recuperare alcuni asset crypto rubati, le piattaforme continuano a essere vulnerabili ai criminali.

All’inizio di ottobre, l’exchange crypto Binance ha subito un hack da 570 milioni di dollari, dopo che gli hacker sono riusciti a sfruttare un bug nella sua blockchain nativa BNB Chain.

Inoltre un hacker o un gruppo di hacker ha trovato delle vulnerabilità nella piattaforma finanziaria decentralizzata Ronin Network e ha rubato oltre 600 milioni di dollari di asset crypto, diventando così il più grande hack avvenuto finora. Le private key, che servono come password per proteggere i fondi crypto nei wallet sono state compromesse.

 

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