Do Kwon: “i miei diritti sono stati violati” ma potrebbe essere salvato da un cavillo…

Sauro Arceri
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L’amministratore delegato di Terraform Labs, Do Kwon, ha denunciato che i suoi “diritti” sono stati “violati” e gli esperti legali avvertono che potrebbero passare “anni” prima che il suo caso venga ascoltato se venisse estradato per affrontare le accuse nella nativa Corea del Sud.

Il boss della criptovaluta, che aveva fatto perdere le sue tracce in Montenegro, è stato arrestato la scorsa settimana; questo evento ha apparentemente aperto un vaso di Pandora legale che non lascia intravedere una rapida risoluzione del caso.

Kwon è fuggito dalla Corea del Sud lo scorso anno, prima del crollo delle monete dell’ecosistema Terra; prima di lasciare il paese, però, ha chiuso le sue attività nazionali.

Il sistema legale del Montenegro consente di trattenere i sospetti solo per un massimo di 72 ore, ha riferito JTBC, ma un tribunale ha accettato la richiesta dell’accusa di estendere il periodo di detenzione fino a un mese.

Il team legale di Kwon ha dichiarato che “farà ricorso” contro la decisione di prolungare il periodo di detenzione, aggiungendo che i diritti del CEO sono stati “violati” in quanto non è stato interrogato da un interprete di lingua coreana. Il team legale ha affermato che Kwon voleva affrontare l’interrogatorio nella “sua lingua madre”, gli avvocati hanno quindi dichiarato che Kwon è stato “privato del diritto di difendersi”.

Kwon e l’amministratore delegato della Chai Corporation Han Chang-joon sarebbero stati arrestati all’aeroporto internazionale di Podgorica il 23 marzo scorso, mentre cercavano di imbarcarsi su un volo per gli Emirati Arabi Uniti. I media hanno riferito che sono stati sequestrati anche “un passaporto falso del Costa Rica”, un “passaporto falso del Belgio” e altri documenti, tra cui un falso permesso di guida hawaiano.

Un espediente legale potrebbe salvare Do Kwon?


Kwon è ricercato per frode e violazione delle leggi sui titoli sia negli Stati Uniti sia in Corea del Sud; i procuratori statunitensi vogliono processarlo per otto capi d’accusa e anche i tribunali di Singapore vogliono interrogarlo, dal momento che Terraform ha sede proprio a Singapore.

Poiché Kwon è stato presumibilmente trovato in possesso di documenti di viaggio contraffatti mentre cercava di lasciare il Montenegro, c’è la possibilità che non venga espulso. Potrebbe invece dover affrontare le accuse di contraffazione nel Paese in cui è stato arrestato.

I procuratori sudcoreani, nel frattempo, hanno cercato di portare Kwon in tribunale per oltre sei mesi. Tuttavia, gli esperti legali sudcoreani hanno affermato che potrebbe essere preferibile lasciare che sia il sistema giudiziario americano a occuparsi di lui.

EToday ha riferito che i funzionari della procura sudcoreana “hanno in programma di seguire il processo di estradizione” e di cercare “un rapido rimpatrio di Kwon”, ma hanno incontrato “difficoltà inaspettate”.

Il fatto che Kwon sia ricercato sia dalle autorità statunitensi sia da quelle di Singapore, oltre che dal suo paese d’origine, potrebbe rallentare la “causa sudcoreana”, hanno dichiarato gli esperti.

Il media ha scritto:

“Potrebbero volerci anni prima che [Kwon] compaia in un tribunale nazionale. E nel peggiore dei casi, c’è la possibilità che i pubblici ministeri non siano in grado di istruire un caso contro di lui”.

Tuttavia alcuni gruppi di vittime con sede in Corea del Sud, che sostengono di aver perso milioni di euro con il crollo delle monete dell’ecosistema Terra lo scorso anno, hanno chiesto che Kwon venga processato negli Stati Uniti. La comunità Luna Terra Coin Official Victims Community conta 2.700 membri, ma il loro capo è stato uno di quelli che ha espresso maggiore preoccupazione. Il leader della comunità ha infatti affermato che:

“Se Kwon e i suoi complici ingaggiano un team legale di alta qualità in Corea del Sud, potrebbe cavarsela con una punizione minima. C’è un’alta possibilità che […] alla fine lascino di nuovo il paese – con fondi nascosti e riciclati – e vivano felici e contenti”.

Digital Today ha citato Cho Dong-geun, professore emerito dell’Università Myongji, che ha dichiarato:

“Se Kwon fosse stato un imprenditore responsabile, avrebbe dovuto rimanere e spiegare cosa era successo durante il crollo, invece di [fuggire dal paese]”.

 

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