Do Kwon verrà prima processato in Montenegro. Stati Uniti e Corea hanno già chiesto l’estradizione

Christian Boscolo
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Do Kwon verrà processato in Montenegro e potrebbe essere soggetto a un periodo detentivo nella penisola balcanica. Secondo Mark Kovac, ministro della Giustizia del Montenegro, il processo di estradizione internazionale non inizierà fino a quando quello interno non sarà completato.

Tutto era iniziato qualche giorno fa quando Filip Adzic, Ministro degli Interni del Montenegro, aveva comunicato tramite un tweet che la polizia locale aveva fermato un individuo sospettato di essere Do Kwon all’aeroporto di Podgorica.

 

Adesso la sua identità è stata confermata.  Secondo le autorità locali, Do Kwon è stato arrestato mentre cercava di salire su un jet privato ed era in possesso di documenti di viaggio ritenuti falsi. Dopo l’arresto, la sua detenzione è stata estesa da 72 ore a 30 giorni.

Richieste di estradizione da parte di Stati Uniti e Corea del Sud


In una conferenza stampa del 29 marzo, Mark Kovac ha dichiarato che sia gli Stati Uniti sia la Corea del Sud hanno richiesto l’estradizione di Do Kwon. Tuttavia, secondo il Ministro della Giustizia montenegrino, i procedimenti penali locali hanno la “priorità” sulle richieste di estradizione.

 

Nell’ambito delle indagini in corso, Stati uniti e Corea del Sud hanno cercato di ottenere i computer portatili e altri dispositivi di cui Do Kwon era in possesso al momento dell’arresto.  I procuratori di New York lo hanno accusato di otto capi d’accusa. È accusato infatti di diversi reati tra cui  frode finanziaria, frode telematica, frode sulle materie prime e cospirazione.

Secondo il Ministro della Giustizia del Montenegro, quando ci sono più richieste di estradizione, vengono presi in considerazione diversi fattori per determinare quale delle due richieste ha la priorità. Questi fattori includono la gravità del reato e il momento in cui è stata ricevuta la richiesta. Resta ora da vedere quale dei due Paesi avrà la priorità per l’estradizione.

Finisce la caccia all’uomo, inizia l’azione legale


Prima del suo arresto, i social network erano pieni di speculazioni sulla sorte di Do Kwon. Speculazioni iniziate dopo il drammatico crollo della stablecoin TerraUSD a maggio. Il fondatore di Terraform Labs era però già fuggito per sottrarsi alla giustizia sudcoreana. Per molto tempo la polizia ha sospettato che si nascondesse a Singapore.

Do Kwon ha però sempre dichiarato di non essere in fuga. Inoltre, ha sempre insistito sul fatto che le accuse da parte della Corea del Sud celavano motivi politici.

Lo scorso ottobre, in un’intervista con la giornalista Laura Shin, ha spiegato di essersi assunto la piena responsabilità del fallimento di Terraform Labs. Inoltre, ha spiegato che, per proteggere la sua famiglia, non ha rivelato dove si trovasse.

Infatti, secondo lui:

“Più è facile per le persone sapere dove mi trovo, più è difficile per me continuare a vivere una vita normale”.

 

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