Dov’è Do Kwon? Il CEO di Terra Luna Sostiene di Non Essere Latitante

Ruholamin Haqshanas
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Il co-fondatore di Terra Do Kwon ad ottobre 2019. (Fonte: Screenshot, YouTube/Terra)
 

Do Kwon, fondatore dell’adesso fallita compagnia blockchain Terraform Labs, ha rotto il silenzio a proposito del suo recente mandato d’arresto, dichiarando di non essere in fuga dalla legge.

Un tribunale in Corea del Sud ha emesso un ordine di cattura nei confronti di Do Kwon mercoledì scorso. Oltre Do Kwon, il mandato dispone l’arresto di altri cinque associati a Terra. Secondo la corte, Do Kwon e i suoi collaboratori hanno violato quanto disposto dalla normativa sui mercati finanziari in Corea del Sud.

La community crypto su Twitter è convinta che il CEO di Terra stia cercando di eludere il mandato di arresto, ma il diretto interessato ha sfatato queste opinioni dichiarando: “Non sono in fuga o niente di simile, Kwon lo ha dichiarato in un tweet sabato, tre giorni dopo l’emissione del mandato.

Inoltre, Kwon, insieme al suo team, ha affermato di essere intenzionato a dialogare con le autorità competenti. Stando a quanto sostiene, la volontà è di collaborare con le autorità competenti, dato che “non hanno nulla da nascondere”.

“Ci stiamo già difendendo in altri casi e abbiamo fatto di tutto per sostenere il nostro alto livello di integrità, non aspettiamo altro che poter chiarire la verità nel corso dei prossimi mesi” ha aggiunto Kwon, lasciando intendere di essere disponibile a sostenere qualsiasi forma di confronto.”

Tuttavia, il CEO di Terra è rimasto sul vago riguardo la sua attuale posizione, citando questioni legate alla privacy. Ha confermato che rivelerà dove si trova solo ai suoi più intimi conoscenti, che intende incontrare o con cui di solito partecipa a un gioco sul Web3 che prevede il tracciamento GPS.

Le autorità di Singapore desiderano collaborare con la Corea del Sud, ma Kwon potrebbe avere già lasciato il paese

Il mandato d’arresto di mercoledì è stato il primo ad aver raggiunto il CEO di Terra dopo il clamore sollevato dalle ingenti perdite a carico degli investitori che hanno visto svanire decine di miliardi di dollari. 

Già lo scorso mese durante la prima intervista ufficiale dopo il crollo di Terra, Do Kwon aveva confermato di stare collaborando con le autorità. In quell’occasione, Kwon aveva detto di essersi trasferito a Singapore, anche se non ha detto esattamente dove.  

Il giorno dopo essere stato reso pubblico il mandato d’arresto, sono girate notizie sul tentativo di revoca del passaporto di Kwon da parte delle autorità sudcoreane. Secondo quanto riporta un giornale locale, Dan Seong-han, direttore dell’ufficio del Procuratore del distretto meridionale di Seoul ha richiesto di revoca della validità del documento di Kwon, insieme ad altri cinque funzionari.    

Se il passaporto di Kwon venisse revocato, lo sviluppatore 31enne potrebbe essere considerato “straniero irregolare” a Singapore, se non possiede un altro passaporto. Inoltre, pur non essendoci accordi sulle estradizioni con la Corea del Sud, le autorità di Singapore potrebbero procedere all’arresto di Kwon per conto dei coreani.

Sembra però che Kwon abbia già lasciato Singapore. Le forze di polizia della città-stato hanno dichiarato già sabato che il CEO di Terra non è più nel paese.