Ecco il dato che indica che è troppo presto per cantare vittoria e scommettere sul rally di BTC

Marcello Bonti
| 2 min read

Dopo l’impressionante crescita del prezzo di Bitcoin dall’inizio dell’anno, diversi indicatori tecnici e on-chain hanno iniziato a tingersi di verde lasciando pensare che il mercato ribassista del 2022 possa essere finito. 

Per esempio, l’ultimo balzo in alto di Bitcoin, che lo ha visto recuperare sopra i 21.000$ quando solo a fine 2022 languiva sotto i 17.000$, ha segnato un nuovo slancio a nord della media mobile a 200 giorni e del suo realized price, entrambi appena sotto i 20.000 dollari.

Realized price e SMA 200 giorni di BTC - Fonte Glassnode
Realized price e SMA 200 giorni di BTC – Fonte Glassnode

Slancio che ha riguardato anche i nuovi indirizzi, come dimostrato dalla media mobile a 30 giorni (SMA) che di recente a spinto fin sopra il livello della SMA a 200 giorni, cambiamento che in passato è stato il segnale d’avvio di un nuovo bull market.

Andamento nuovi indirizzi BTC – Fonte Glassnode

Torna di nuovo l’ipotesi della regolarità dei cicli di Bitcoin, caratterizzati da un andamento periodico facilmente individuabile a guardar bene tra grafici e tendenze. Questa volta a sottolineare l’approssimarsi della data di un nuovo inizio è l’analista noto su Twitter con lo pseudonimo di @CryptoHornHairs. Il ciclo di mercato finora ha avuto la durata di quattro anni e tende a ripetersi in maniera identica o quasi. Ora, secondo @CryptoHornHairs, Bitcoin si trova all’inizio della fase rialzista del ciclo, dopo aver appena superato una flessione di 364 giorni.

Non è ancora il momento perfetto

Tuttavia, le cose non sono così semplici. A ben vedere un indicatore chiave on-chain non sta ancora mandando i segnali rialzisti tanto attesi. Si tratta del Revenue From Fees Multiple, elaborato da Glassnode, che ha ancora uno Z-score negativo a 2 anni di circa -0,41 che identifica il numero di deviazioni standard sopra o sotto la media di un campione di dati. In questo caso, lo Z-score di Glassnode è il numero di deviazioni standard al di sopra o al di sotto della media delle entrate da fee su Bitcoin degli ultimi 2 anni.

“Un aumento sostenuto delle entrate da fee rispetto alle ricompense totali indica che i blocchi di Bitcoin sono pieni e che cresce la domanda di transazioni”, secondo quanto afferma la società di analisi crypto. “Data la limitatezza delle dimensioni dei blocchi di Bitcoin, questo dato ha storicamente fornito un prezioso indicatore precoce di cambiamento di tendenza macro rispetto all’andamento della domanda sul network”.

Pertanto, lo scarso entusiasmo del Fee Revenue, quindi dei profitti derivati dalle commissioni sulle transazioni di Bitcoin dovrebbe richiamare l’attenzione dei tori, perché di fatto indica fiacca attività del network.

Però, come ha già dimostrato in passato, l’andamento di questo indicatore può rapidamente prendere una piega positiva. Basterebbe che il trend positivo di Bitcoin continuasse nelle prossime settimane e mesi per scatenare un pizzico di FOMO (fear of missing out) tra investitori amatoriali e istituzioni, e il ritmo dell’attività on-chain potrebbe iniziare a mostrare forti segnali di ripresa.

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