Ecco perché la SEC non classifica Ethereum come una security

Gaia Rossi
| 4 min read

ETH

Nel 2018, l’ex direttore della Securities and Exchange Commission (SEC), William Hinman, aveva affermato che Ethereum non era una security. Per anni quel discorso ha causato una certa confusione sulla classificazione di migliaia di altre ICO.

La conclusione di Hinman ha suscitato stupore tra gli avvocati specializzati in security. Anche il procuratore generale di New York ha sostenuto che ETH dovrebbe essere classificato come tale, alimentando ulteriori dibattiti sulla questione. E persino il presidente della SEC, Gary Gensler, non era d’accordo.

Alla fine però la verità è saltata fuori. Sembra infatti che Hinman avesse un conflitto di interessi finanziario quando aveva tenuto quel discorso. In quel momento stava guadagnando milioni di dollari da un’entità a favore di Ethereum.

Prima di assumere la carica di presidente della SEC, il professore Gary Gensler aveva condiviso alcune opinioni con gli studenti di un corso al MIT nel 2018, in cui aveva affermato:

“A mio parere, Ethereum ha superato il test di Howey e questo vuol dire che dovrebbe essere considerato una security”.  “Non credo nemmeno che ci siano molti dubbi su cosa fosse nel 2014 quando hanno raccolto i 18 milioni di dollari”.

Gli esperti del settore, però, hanno criticato la SEC per non aver fornito una guida chiara o avvertimenti adeguati agli emittenti di asset digitali che potrebbero rientrare nella categoria delle security. Invece di classificare esplicitamente migliaia di ICO, la SEC ha adottato l’approccio di spiegare le sue determinazioni caso per caso.

Anche se la SEC ha classificato alcune delle maggiori ICO come security offering, come ad esempio  XRP, TRX e TON, ha evitato di classificare ETH.

La classificazione sfuggente di Ethereum


Oltre a non esserci alcuna base per un danno finanziario da parte degli investitori delle ICO, Ethereum gode anche dell’appoggio di una delle basi di fan più numerose del settore crypto. Infatti milioni gli elettori statunitensi sostengono la crypto.

Eppure, alcuni aspetti di Ethereum sono molto simili a un contratto di investimento, un tipo di security. Per esempio, Vitalik Buterin ha dichiarato apertamente agli investitori che sperava che il prezzo di ETH si sarebbe quintuplicato durante un’intervista alla Texas Bitcoin Conference del 2014 (l’ICO di Ethereum ha raccolto circa 18 milioni di dollari di BTC nel 2014).

La promessa di un ritorno sull’investimento è un segno distintivo di una security offering. In seguito al rally iniziale di Mastercoin (MSC), la sua quotazione è crollata fino a quasi 0 dollari, mentre Ethereum ha registrato una crescita costante nel corso degli anni. Quindi, dato che gli investitori dell’ICO di Ethereum non hanno subito danni finanziari a seguito del loro investimento, nessuno è riuscito con successo a contestare la classificazione di security dell’ICO di Ethereum in una causa civile.

Inoltre il Congresso ha chiesto alla SEC di tutelare gli investitori, ma visto che l’ICO di Ethereum non ha provocato alcun danno, i commissari hanno scelto di concentrarsi su altri obiettivi di enforcement. E con il passare degli anni il termine di prescrizione è scaduto.

Rimangono, però, interrogativi sulla classificazione attuale di Ethereum. In particolare, il presidente della SEC, Gary Gensler, ha sollevato alcune preoccupazioni riguardo ai rischi associati al passaggio di Ethereum al sistema Proof-of-Stake, visto che  ne aumenta la somiglianza con i titoli.

In un’altra questione correlata, invece, tutti e cinque i commissari hanno concordato di intentare una causa contro i servizi di staking su Ethereum, come Kraken.

Ethereum sotto il mirino del NYAG


Anche se non è un ente di regolamentazione dei titoli, il NYAG supervisiona la condotta a Wall Street. E nella sua causa contro KuCoin, Letitia James del NYAG ha spiegato la sua classificazione di ETH come security.

Il chief counsel di New York ha dichiarato che KuCoin non si è registrato come broker-dealer di titoli come ETH e si è presentato falsamente come uno exchange conforme.
Il NYAG ha classificato ETH, LUNA e UST come presunti titoli.

La SEC invece, concorda solo con due di queste classificazioni, escludendo Ethereum.

Il NYAG ha riconosciuto che si tratta della prima volta che un ente di regolamentazione classifica ETH come un titolo in tribunale. Ha definito Ethereum “un asset speculativo, che si basa sugli sforzi di sviluppatori terzi per fornire profitti ai titolari di ETH”.

Inoltre James ha affermato che KuCoin ha venduto titoli non registrati attraverso KuCoin Earn, un prodotto che permetteva alle persone di guadagnare interessi sui depositi di asset digitali. Inoltre ha affermato che KuCoin non si è registrato come broker di titoli e commodity a New York prima di lanciare il prodotto Earn.

L’obiettivo dell’azione legale è quello di impedire a KuCoin di operare a New York fino a quando non sarà in grado di conformarsi alle normative statali. La richiesta include anche l’esigenza che KuCoin cessi di dichiararsi erroneamente come un exchange e che implementi misure di geo-blocking basate sull’indirizzo IP e sulla posizione GPS.

Il dibattito sulla classificazione di Ethereum


Anche se l’ICO di Ethereum avesse superato il test di Howey, questo non implicherebbe che ETH sia una security.

La classificazione di Ethereum come tale è stata oggetto di dibattito e dipende dal fatto che i suoi promotori abbiano soddisfatto i quattro punti del test Howey stabilito dalla Corte Suprema degli Stati Uniti.

Secondo tale test, un’offerta viene considerata un tipo di offerta di titoli, nota come contratto di investimento, se gli acquirenti investono denaro in un’impresa comune, con una ragionevole aspettativa di profitto derivante dagli sforzi di altri.

È possibile che l’ICO di Ethereum abbia superato il test di Howey, ma va notato che i termini di prescrizione per un’azione legale da parte della SEC sono scaduti per gli eventi del 2014.
E’ anche possibile che ETH adesso, con il suo meccanismo di consenso proof-of-stake, possa superare il test.

Ma solo una sentenza emessa da un tribunale statunitense in seguito a una causa presentata dalla SEC potrebbe fornire una risposta definitiva alla questione.

 

Leggi anche: 

 

 

Segui Cryptonews Italia sui canali social