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Elizabeth Warren sta arruolando un esercito anti-crypto! Ecco perché…

A quanto pare investire in criptovalute è diventato decisamente arduo in quest’ultimo periodo, visto l’inasprimento delle misure contro il settore, soprattutto negli Stati Uniti. Di recente infatti, il presidente della SEC, Gary Gensler, è tornato a farsi sentire con una nuova dichiarazione dove paragona il mercato delle criptovalute al Far West dei fuorilegge.

Anche la posizione della Casa Bianca si è dimostrata abbastanza estremista, al punto che la CEO di ARK Invest, Cathie Wood, si è sentita in dovere di ammonire le scelte di Biden in materia crypto, il quale sembra non tenere in minimo conto il fatto che oltre 50 milioni di statunitensi detengono e utilizzano regolarmente le criptovalute.

Più che a dei fondati tentativi di regolamentare il settore, quindi, sembra quasi di stare assistendo a una “crociata finanziaria” che, in alcuni momenti, assume aspetti surreali e quasi grotteschi.

La “guerra” personale della senatrice Warren


Quello che sta accadendo da ieri con la senatrice statunitense Elizabeth Warren, che ha deciso di incentrare la sua campagna di rielezione in particolar modo sull’industria delle criptovalute, non fa che rafforzare ulteriormente questa sensazione.

L’ultimo post che la senatrice ha pubblicato su Twitter, invita gli elettori a unirsi alla campagna elettorale, illustra i suoi piani e i risultati ottenuti in passato, tra cui la disponibilità di apparecchi acustici da banco e la riduzione del costo degli asili nido nello stato del Massachusetts. Ma a spiccare in modo particolare è soprattutto il riferimento a “un piano per costruire un esercito anti-crypto” negli Stati Uniti.

La dubbia legge del 2022


Che la rappresentante dello stato del Massachussets nutra un profondo disprezzo per l’industria delle criptovalute non è certo una novità: la senatrice si è infatti battuta per diversi anni allo scopo di frenare la diffusione delle criptovalute negli Stati Uniti.

I suoi sforzi sono culminati nel dicembre 2022 con l’introduzione del Digital Asset Anti-Money Laundering Act, una legge che all’epoca è stata ampiamente criticata sia dai repubblicani sia dai suoi colleghi democratici, e numerosi esponenti del settore delle criptovalute e della tecnologia avevano messo in guardia dalle pericolose implicazioni che quella legge avrebbe potuto avere.

Ma la senatrice Warren non ha alcuna intenzione di demordere e a febbraio ha promesso che quest’anno reintrodurrà nuovamente la legge, la quale richiederebbe a tutte le entità decentralizzate di rispettare requisiti antiriciclaggio estremamente rigidi e severi.

 

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