Norme antiriciclaggio anche per gli NFT

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Fonte: AdobeStock / denisismagilov

 

Con l’avanzamento dei lavori dell’Unione Europea su nuove normative che potrebbero esercitare un impatto significativo sull’industria crypto, un gruppo di membri del Parlamento Europeo ha proposto un emendamento alla legislazione antiriciclaggio (AML) del blocco che riguarderebbe le piattaforme di trading di token non fungibili (NFT) con relative disposizioni.

L’emendamento relativo agli NFT fa parte di un più ampio pacchetto di proposte presentate dai legislatori europei, soprannominato “Prevenire l’abuso del sistema finanziario a fini di riciclaggio di denaro o di terrorismo”.

La proposta è stata avanzata da due eurodeputati verdi, lo spagnolo Ernest Urtasun e la danese Kira Marie Peter-Hansen, insieme a due legislatori socialisti, la francese Aurore Lalucq e l’ungherese Csaba Molnár. Qualora questa modifica venisse recepita nella versione finale del disegno di legge antiriciclaggio, le piattaforme NFT diventerebbero “soggetti obbligati” coperti dalle sue regole.

Secondo la disposizione presentata, i quattro parlamentari vogliono che l’UE estenda la copertura della legislazione ai “fornitori di servizi di criptovalute, che fanno trading o agiscono come intermediari per l’importazione, il conio, la vendita e l’acquisto di criptovalute e token non fungibili che rappresentano la proprietà di un asset digitale o fisico unico, comprese le opere d’arte, immobili, oggetti da collezione digitali e oggetti di gioco e qualsiasi altro valore”. 

Nell’ambito del complesso processo legislativo dell’UE, le discussioni tripartite informali, note anche come triloghi, possono concludersi con accordi provvisori sul progetto di legge da parte delle istituzioni europee. Questi accordi sono dapprima informali e successivamente richiedono l’approvazione formale di ciascuna delle tre istituzioni: il Parlamento, il Consiglio dell’Unione Europea e la Commissione Europea.

Allo stesso tempo, questa settimana, la Banca centrale europea dovrebbe mettere in guardia i paesi della zona euro sui pericoli percepiti dalle autorità di regolamentazione nazionali che agiscono prima dell’introduzione delle regole sui crypto asset dell’UE. Il Financial Times ha riferito che la banca deve evidenziare le difficoltà di implementare un controllo efficiente del settore.

L’ultimo sviluppo arriva poco dopo che il Parlamento europeo e il Consiglio dell’Unione europea hanno raggiunto un accordo provvisorio sul regolamento sul trasferimento di fondi (TFR), che garantisce la tracciabilità dei trasferimenti di criptovalute e il blocco delle transazioni considerate sospette, aprendo potenzialmente la strada a un’applicazione più severa da parte dell’UE.

Tra le altre cose, il disegno di legge estende la supervisione di Bruxelles sui cosiddetti “wallet unhosted”, in quella che molti rappresentanti del settore chiamano una misura dannosa che potrebbe ostacolare lo sviluppo del settore in Europa.

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