Eventi chiave della settimana per determinare la direzione di Bitcoin e le crypto

Marcello Bonti
| 3 min read

Gli eventi finanziari del fine settimana hanno cambiato le carte in tavola per i mercati, e l’andamento dei prossimi giorni dirà se conviene investire in BTC e sulle altre criptovalute. La settimana che si trovano ad affrontare è cruciale e sarà influenzata dai dati macro dell’economia USA ma soprattutto dalla crisi che ha travolto le banche statunitensi.

Fino alla scorsa settimana si attendeva un aumento da parte della Fed dei tassi di interesse di 50 punti base ora, mentre si attende la riunione del FOMC il prossimo 22 marzo, gli eventi recenti hanno cambiato del tutto lo scenario.

Una settimana al cardiopalma per Bitcoin


Oggi, lunedì 13, alle 8.00 del mattino, le 3.00 ora italiana, il Presidente degli Stati Uniti Joe Biden è intervenuto sulla crisi bancaria statunitense. Dopo la traumatica vicenda del fallimento di Lehman Brothers, la cui eco non si è ancora spenta nel panorama finanziario statunitense e mondiale, il Governo ha annunciato misure rigide per evitare il contagio. Il Presidente Biden ha promesso che i responsabili saranno identificati e puniti.

Del resto, quello che si sa finora è che i problemi di liquidità di SVB derivano soprattutto dal fatto di aver bloccato 91 miliardi di dollari in titoli a lunga scadenza, in particolare obbligazioni ipotecarie e bond degli Stati Uniti. Questi ultimi, da sempre considerati sicuri, oggi valgono 15 miliardi di dollari in meno per via delle politiche aggressive sui tassi di interesse da parte della Federal Reserve.

In breve, alla luce di quanto successo, la Fed potrebbe riconsiderare la propria politica monetaria e rivedere la decisione, data per scontata fino alla scorsa settimana, di aumentare i tassi. L’eventualità è stata prospettata anche dall’economista di Goldman Sachs, Jan Hatziusm, che domenica pubblicava una nota in cui affermava: “Alla luce dello stress del sistema bancario, non ci aspettiamo più che il FOMC proceda a un rialzo dei tassi nella prossima riunione del 22 marzo”.

 

Cosa farà la Fed e che impatto procurerà a BTC


La Fed si trova di fronte a un bivio e il problema da risolvere per scegliere la strada giusta non è di facile soluzione. Da un lato, un ulteriore rialzo del tassi di interesse potrebbe infondere sui mercati il timore di nuovi default. D’altra parte, se la Banca Centrale facesse saltare l’atteso appuntamento con il nuovo rialzo dei tassi, mancherebbe l’obiettivo cui sta puntando da tempo e cioè il controllo dell’espansione degli asset di rischio. La decisione è resa ancora più complessa dal fatto che l’obiettivo dell’inflazione al 2% è ancora molto lontano.

Gli eventi degli ultimi giorni hanno già scosso i mercati. Secondo il FedWatch Tool solo il 55% si aspetta un rialzo di 25 punti base. Il 45%, incluso Goldman, prevede addirittura una pausa dall’aumento dei tassi.

Va da sé che quest’ultima prospettiva rappresenterebbe un’enorme opportunità di crescita per asset ad alto rischio come Bitcoin e le criptovalute. Resta da vedere, inoltre, come reagiranno i correntisti delle altre banche più piccole, ora che la fiducia degli investitori è stata incrinata irreparabilmente.

L’economia USA scandisce l’agenda dei mercati


I dati macro attesi questa settimana potrebbero incidere parecchio riguardo la direzione che prenderanno i mercati, finanziario e crypto, nei prossimi giorni. Martedì 14 marzo alle 8:30 EST, alle 3:30 ora italiana, uscirà il dato macro più importante della settimana. Il Bureau of Labor Statistics statunitense pubblicherà i dati finali sull’inflazione negli Stati Uniti per il mese di febbraio.

A gennaio, l’inflazione negli USA era del 6,4% su base annua, superando le previsioni del 6,2% con una crescita maggiore del previsto. Per febbraio ci si attende un calo al 6,0%. La conferma di queste aspettative potrebbe tradursi in una continuazione del rally per le crypto.

Peggiore il quadro nel caso in cui gli indici dei prezzi al consumo supereranno le stime. In quel caso è probabile che il dollaro USA guadagni ulteriore terreno nel breve termine. A quel punto bisognerà valutare il reale impatto sul prezzo di Bitcoin e degli altri asset di rischio.

Mercoledì 15 marzo alle 8:30 (EST) verranno presentati gli ultimi indici dei prezzi alla produzione degli Stati Uniti (PPI) relativi al mese di febbraio. Sebbene l’IPP non sia così significativo come l’IPC, merita comunque un’occhiata.

Le previsioni indicano un aumento mensile dello 0,4%. I prezzi alla produzione erano già aumentati di 0,5 punti percentuali mese su mese a gennaio. Se i prezzi aumenteranno come previsto dagli esperti, è probabile che il dollaro USA si rafforzi ulteriormente danneggiando le crypto. In caso contrario è probabile che Bitcoin si rafforzi ulteriormente.

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