Un’Inondazione di casi di Truffe Cripto ha investito i tribunali spagnoli

Tim Alper
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I media spagnoli riferiscono che i tribunali del paese sono stati “inondati” di casi di truffe relativi alle criptovalute.

Fonte: Adobe/momius

Il più noto dei casi è un presunto schema piramidale originario di Tenerife, incentrato su un’azienda denominata Arbistar 2.0. La polizia afferma che la presunta truffa abbia coinvolto ben 32.000 investitori.

Come riportato in precedenza, il mese scorso i pubblici ministeri hanno avanzato accuse di frode aggravata, criminalità organizzata continuata e manipolazione di documenti commerciali contro i responsabili segnalati. Si pensa che la presunta piramide abbia accumulato fino a 122 milioni di dollari.

La Corte Nazionale (nota localmente come Audiencia Nacional), un tribunale centralizzato che si occupa di casi di terrorismo, frode finanziaria e falsificazione di valuta, si sta ora occupando di casi di “migliaia di persone” che hanno visto “centinaia di milioni di euro evaporare in [sospetti] schemi piramidali”, secondo l’agenzia di stampa EFE (via 20minutos) e Faro de Vigo.

Uno di questi casi è incentrato su Algorithms Group, una società di investimento in criptovalute presumibilmente con sede a Londra, che secondo i pubblici ministeri potrebbe aver lasciato oltre 3.000 investitori con le tasche vuote per poco meno di 343 milioni di dollari. Si ritiene che un uomo spagnolo di nome Javier Biosca, la sua società omonima, sua moglie e suo figlio abbiano ideato il piano, che prometteva agli investitori rendimenti settimanali fino al 25% sulle loro quote. Secondo quanto riportato da Expansion, Biosca sembra essere ora scomparso.

I media hanno aggiunto che altri casi di alto profilo includono anche quelli della piattaforma Nimbus con sede a Malta, che potrebbe aver ingannato 4.000 investitori, molti dei quali spagnoli, per circa 166 milioni di dollari. L’affare Nimbus sembra aver coinvolto un individuo italiano di nome Andrea Zanon, ex consulente del rischio della Banca mondiale e consigliere dell’ex presidente degli Stati Uniti Bill Clinton.

Il mese scorso, El Pais ha riferito che Zanon aveva fatto sparire “137 milioni di dollari” attraverso le sue operazioni con sede a Madrid.

Zanon, che secondo El Pais era uscito improvvisamente dal radar il mese scorso, cancellando i suoi account dai social media, era coinvolto nel progetto. Zanon sosteneva che fosse una piattaforma di trading di criptovalute che prometteva rendimenti mensili fino al 15% e si vantava che la piattaforma proteggesse i fondi dei clienti dalle perdite utilizzando uno speciale programma per computer.

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