FTX minaccia i politici americani: “Ridatemi i soldi, altrimenti…”

Sauro Arceri
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Sam Bankman-Fried - Fonte: CoinGape
Sam Bankman-Fried – Fonte: CoinGape

Secondo recenti indiscrezioni, Sam Bankman-Fried in passato ha elargito molti soldi a diverse persone e per diversi motivi.

Che si trattasse di tangenti, beneficenza oppure semplici regali, la cosa ha poca importanza; negli USA infatti, data l’impostazione capitalista della società, distribuire denaro per varie ragioni è un’usanza comune e ben radicata. 

Le raccolte fondi, negli Stati Uniti, sono le fondamenta su cui si basano tutti i tipi di impresa, dall’avvio di una start-up commerciale fino alle campagne elettorali e a quelle di beneficenza.

Non c’è da stupirsi, quindi, che Sam Bankman-Fried abbia distribuito in giro una gran quantità di denaro, non soltanto a persone normali ma anche (e soprattutto) a persone influenti del mondo della finanza e della politica. A questi ultimi avrebbe addirittura elargito decine di milioni di dollari per finanziare le loro campagne elettorali.

I beneficiari, ovviamente, hanno accolto le donazioni in silenzio e a braccia aperte, senza chiedersi da dove provenisse il denaro. Ora siamo arrivati al 2023 e la festa è finita. Adesso FTX vuole indietro tutti i soldi.

Sam Bankman-Fried - Fonte: Bloomberg-Getty
Sam Bankman-Fried – Fonte: Bloomberg-Getty

FTX vuole indietro i soldi

FTX sta inviando “lettere confidenziali” ai destinatari delle donazioni per chiedere la restituzione dei fondi donati, lo ha dichiarato la stessa exchange fallita in un comunicato stampa emesso domenica che, tra le altre cose, riportava quanto segue:

“I Debitori di FTX stanno inviando messaggi confidenziali a personalità politiche, fondi di azione politica e altri destinatari di contributi che sono stati effettuati da o sotto la direzione dei Debitori di FTX, di Samuel Bankman-Fried o di altri funzionari o dirigenti dei Debitori di FTX”.

Secondo il comunicato, i beneficiari hanno tempo fino al 28 febbraio 2023 per “restituire tali fondi” ai Debitori FTX. La mossa arriva dopo che a dicembre FTX ha invitato i beneficiari dei finanziamenti a restituire volontariamente il denaro. In precedenza, gli stessi creditori avevano calcolato che Bankman-Fried aveva donato 93 milioni di dollari a cause politiche.

Secondo il comunicato stampa, se le somme richieste non verranno restituite liberamente, i debitori (cioè FTX) “si riservano il diritto” di intraprendere un’azione legale per imporre il rimborso e i relativi interessi.

Riprendersi le donazioni politiche

Bankman-Fried, il trentenne ex CEO di FTX, è stato il secondo maggior donatore del Partito Democratico tra il 2020 e il 2022, alimentando le sue campagne elettorali con più di 37 milioni di dollari.

Open Secrets ha dimostrato che il co-CEO di FTX Digital Markets, Ryan Salame, nello stesso periodo di tempo ha contribuito con circa 20 milioni di dollari alle campagne dei candidati repubblicani. Ecco un tweet di “unusual_whales” con un’immagine dell’elenco dei destinatari delle donazioni:

Le reazioni al tweet di unusual_whales sono state molteplici e non si sono fatte attendere. L’utente Twitter Kane Vato per esempio, in merito alla lista, ha commentato scrivendo che “FTX stava dando mazzette a tutti”.

Un altro utente Twitter, DrinkWater, ha invece sottolineato l’enorme differenza negli importi donati a entrambi i partiti. Dal momento che i democratici hanno ricevuto 136,7 milioni

di dollari mentre i repubblicani “soltanto” 23,4 milioni, DrinkWater sostiene che solo le donazioni fatte ai repubblicani dovrebbero essere interpretate come tentativi di corruzione.

Sam Bankman-Fried pretende la restituzione dei soldi elargiti come beneficenza e borse di studio

Oltre ai contributi dati ai politici, FTX ha anche cercato di recuperare i milioni di dollari che l’exchange di criptovalute e Bankman-Fried hanno donato in beneficenza, ma questo potrebbe essere più difficile visto che alcuni dei fondi sono già stati spesi. FTX starebbe inoltre cercando di recuperare perfino il denaro elargito agli studenti della Florida sotto forma di borse di studio.

Il governo federale sostiene che Bankman-Fried ha utilizzato in modo improprio il denaro dei clienti per contributi alle campagne elettorali, acquisti immobiliari e investimenti in operazioni ad alto rischio. Sam Bankman-Fried però, in un tribunale federale di New York il mese scorso, si è dichiarato non colpevole delle accuse di frode, cospirazione, violazione delle leggi sul finanziamento delle campagne elettorali e riciclaggio di denaro.

Bankman-Fried si trova attualmente agli arresti domiciliari nella casa dei suoi genitori in California, e i suoi movimenti sono strettamente monitorati mediante una cavigliera elettronica. Se verrà condannato per uno degli otto capi d’accusa, rischia l’ergastolo in una prigione federale senza l’opzione del rilascio sotto supervisione.

Nel frattempo, John Ray III, il nuovo amministratore delegato di FTX, ha dichiarato che l’exchange può essere ripristinato. Nonostante il fallimento dell’azienda, infatti, non ha perso le speranze per il suo recupero e sta facendo tutto il possibile per dare nuova vita all’attività fallita.

 

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