Gemini Exchange prova a recuperare 900 milioni di dollari dal lender Crypto Genesis

Ruholamin Haqshanas
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Fonte: a video screenshot.

L’exchange crypto Gemini sta cercando di recuperare i 900 milioni che aveva prestato al broker crypto Genesis e alla sua consociata Digital Currency Group (DCG). 

Stando a un articolo apparso sul Financial Times, l’exchange crypto dei gemelli Winklevoss (famosi per la causa con Zuckerberg sulla patenrnità di Facebook)  sta cercando di recuperare i fondi investiti in Genesis, dato che il mese scorso la compagnia è stata tra quelle che hanno subito maggiormente i contraccolpi della bancarotta di FTX di Sam Bankman-Fried. Barry Silbert, fondatore di DCG, si è rivolto agli azionisti il mese scorso con una letter,a rivelando che la compagnia possiede 575 milioni di dollari in Genesis Global Capital, il ramo di Genesis dedicato ai prestiti. 

Il prestito di Gemini, con scadenza a maggio 2023, invece, è stato impiegato per “finanziare opportunità d’investimento” e per riacquistare azioni di proprietà di azionisti non collegati direttamente alla società.

Secondo quanto riportato, il prestito è stato emesso dopo che Digital Currency Group ha rilevato la quota che Genesis aveva in Three Arrows Capital al momento del suo fallimento. A luglio, il CEO di Genesis Global Trading, Michael Moro, ha dichiarato che il fallimento di 3AC è stato determinato dall’impossibilità della controparte di far fronte alle perdite con una importante integrazione a margine.

Di conseguenza, in una serie di tweet, Genesis ha rivelato di aver lavorato con Digital Currency Group per cercare di isolare il rischio. Allora, Moro aveva dichiarato: “DCG si è presa carico di alcune passività di Genesis collegate a questa controparte per garantire la disponibilità di capitali a operare e scalare il nostro business nel lungo termine”. Ora Gemini ha costituito un comitato di creditori per cercare di recuperare i fondi in Genesis e DCG.

Genesis è nei guai?

Alla luce di quanto successo dopo la bancarotta di FTX, Genesis Global Trading ha annunciato di aver sospeso i rimborsi e la concessione di nuovi prestiti. In una dichiarazione su Twitter, Genesis ha dichiarato che “l’anormale richiesta di prelievi” ha superato la “liquidità disponibile”.

Il mese scorso il New York Times ha rivelato che la compagnia ha anche incaricato la banca d’investimenti Moelis & Company per valutare le possibili soluzioni, compresa la bancarotta.

Inoltre, Grayscale, una sussidiaria di Digital Currency Group (DCG), si è rifiutata di condividere la propria prova di riserve, avanzando a motivo “questioni di sicurezza”. La scelta ha alimentato i dubbi sulla stabilità finanziaria della compagnia.

Malgrado tutti gli indizi lascino pensare che DCG stia affrontando dei problemi, Silbert ha cercato di rassicurare gli investitori nella comunicazione ufficiale dello scorso mese, sostenendo che la maggior parte delle entità collegate “continua a operare come al solito”. Ha anche rivelatoche la compagnia è sul punto di generare profitti per 800 milioni di dollari quest’anno a fronte dell’investimento iniziale di appena 25 milioni di dollari.

Ha detto inoltre: “DCG continuerà a essere un attore di riferimento nel settore e ci impegniamo nella nostra missione a lungo termine di accelerare lo sviluppo di un miglior sistema finanziario. Abbiamo superato diversi inverni crypto e, anche se questo sembra essere molto più duro, insieme ne usciremo più forti”.

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