Giugno è storicamente il mese peggiore per Bitcoin – Scopri quanto ha perso!

Christian Boscolo
| 2 min read

Bitcoin si appresta a chiudere il mese di maggio in flessione di poco più del 7%, segnando il primo mese negativo dallo scorso dicembre.

Il calo segnerebbe anche il peggior mese per BTC da quando il crollo di FTX ha innescato una discesa del 16% a novembre facendo perdere ai trader la voglia di investire in bitcoin.

Ma un calo del 7% a maggio è un miglioramento rispetto alle performance di maggio 2021 e 2022, quando Bitcoin ha perso rispettivamente il 35,38% e il 15,56%.

Bitcoin è stato scambiato in ribasso di circa il 2% mercoledì, appesantito da una combinazione di eventi macroeconomici contrari. Pesano il rialzo del dollaro statunitense in seguito ai dati sull’occupazione negli Stati Uniti e le minacce della Fed, oltre alle vendite tecniche.

BTC ha recentemente respinto il test della sua media mobile a 50 giorni e ha confermato una tendenza al ribasso dai massimi di aprile/inizio maggio, con gli analisti che prevedono un retest dei recenti minimi sotto i 26.000 dollari.

 

Come si comporterà Bitcoin a giugno?


La storia ci insegna che giugno è, in media, il mese peggiore per Bitcoin nel corso dell’anno. Dal 2011, il Bitcoin si è apprezzato “solo” del 7% circa a giugno, e solo settembre e agosto hanno registrato un apprezzamento medio inferiore.

Ancora più preoccupante è il fatto che negli ultimi tre anni Bitcoin ha registrato un calo medio del prezzo a giugno del 15,6%.

Sebbene aspettarsi un calo dei prezzi di oltre il 15% a giugno possa essere un po’ eccessivo, l’analisi dei grafici suggerisce che i prezzi rimarranno inclinati verso il basso nel prossimo mese.

Bitcoin si trova in una tendenza al ribasso a medio termine e i recenti cambiamenti nel contesto macro suggeriscono che questa tendenza al ribasso sia giustificata.

Nelle ultime settimane, i dati sull’occupazione, sul settore dei servizi (PMI) e sull’inflazione negli Stati Uniti sono stati peggiori del previsto, allontanando l’idea che la Fed abbia finito di aumentare i tassi.

Nel frattempo, i dati e i commenti dei responsabili della Fed hanno costretto i mercati a eliminare le scommesse sui tagli dei tassi nella seconda metà del 2023.

Tutto ciò ha dato un discreto sostegno al dollaro USA e ha spinto i rendimenti statunitensi (quelli a 2 e 10 anni, ad esempio) al di sopra dei recenti range.

Sebbene l’ottimismo sui risultati dell’AI e il ridimensionamento delle scommesse sulla recessione negli Stati Uniti abbiano mantenuto il rally delle azioni statunitensi (in particolare dei grandi nomi del settore tecnologico) che normalmente aiuterebbero Bitcoin, il dollaro più forte e rendimenti più elevati hanno avuto un’influenza maggiore.

Se i dati sull’occupazione/inflazione continueranno a delineare il quadro di un’economia statunitense in difficoltà, è probabile un altro rialzo della Fed a giugno e il prezzo di Bitcoin potrebbe scendere ulteriormente.

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