Gli artisti citano in giudizio la SEC per ottenere chiarimenti sugli NFT
In quello che rappresenta un interessante sviluppo legale, due artisti americani hanno intentato una causa contro la Securities and Exchange Commission (SEC) degli Stati Uniti per chiedere un chiarimento giudiziario sull’autorità dell’agenzia in materia di token non fungibili (NFT).
L’artista e professore di legge Brian Frye e il cantautore Jonathan Mann, noto come “Song a Day Mann”, hanno presentato la denuncia lunedì presso la Corte distrettuale degli Stati Uniti per il distretto orientale della Louisiana, rivolgendosi alla SEC e ai suoi cinque commissari.
L’azione legale mette in discussione l’autorità della SEC sugli NFT
Proud to represent my client and friend Jonathan Mann @songadaymann in his brave and unfortunately necessary lawsuit against the SEC.
Art is not a security, and musicians working in a digital medium should not have to hire expensive securities lawyers just to release music. https://t.co/FBYL9FZZfG
— Jason Gottlieb (@ohaiom) July 29, 2024
Al centro dell’azione legale c’è l’interrogativo se gli artisti debbano registrare le loro opere d’arte NFT presso la SEC prima della vendita pubblica e se siano tenuti a rivelare eventuali rischi associati all’acquisto delle loro creazioni digitali.
Gli avvocati dei querelanti hanno fatto un paragone con i biglietti dei concerti di Taylor Swift per sottolineare la loro tesi sostenendo che, come gli NFT, i biglietti della Swift sono rivenduti in mercati secondari e promossi dall’artista stessa.
Tuttavia, sostengono, sarebbe irragionevole per la SEC classificare i biglietti o gli oggetti da collezione della Swift come titoli, evidenziando il potenziale eccesso di autorità normativa della SEC.
L’azione legale chiede un provvedimento dichiarativo e ingiuntivo per impedire quelle che i querelanti descrivono come “azioni esecutive illegali” da parte della SEC nei confronti dei progetti NFT.
Questa azione legale riflette la crescente apprensione degli artisti per la posizione della SEC nei confronti dell’arte digitale.
Fedele al suo marchio “Song a Day”, Jonathan Mann ha pubblicato una canzone intitolata “I’m Suing the SEC” (Sto facendo causa alla SEC) e ha messo all’asta un NFT del numero musicale.
Già in passato la SEC ha cercato di mettere le mani sugli NFT
In particolare, la prima significativa azione esecutiva della SEC contro un progetto NFT risale a quasi un anno fa e riguarda Impact Theory, un canale YouTube e uno studio di podcast.
La SEC ha accusato Impact Theory di aver commercializzato i suoi NFT “Founders Key” come opportunità di investimento, suggerendo che gli acquirenti avrebbero potuto trarre profitto dal successo dell’attività.
Di conseguenza, la SEC ha classificato gli NFT come contratti di investimento soggetti alle normative sui titoli. Il caso è stato risolto con l’accettazione da parte di Impact Theory di alcune sanzioni.
In seguito, la SEC ha intrapreso una nuova azione contro Stoner Cats 2 LLC, accusando un’offerta di NFT non registrata che ha raccolto 8 milioni di dollari, anch’essa conclusa con un accordo.
Gli avvocati di Frye e Mann affermano che:
“L’approccio della SEC minaccia i mezzi di sussistenza di artisti e creatori che stanno semplicemente sperimentando una tecnologia nuova e in rapida crescita o che l’hanno scelta come mezzo di comunicazione preferito”.
Nella denuncia si legge:
“Gli artisti di tutta la nazione si trovano improvvisamente di fronte allo spettro della SEC che attacca la loro distribuzione di arte visiva o musicale come un’offerta di titoli non registrata. L’approccio della SEC mette a rischio la libertà creativa e la stabilità finanziaria degli artisti che sperimentano con una tecnologia nuova e in rapida evoluzione”.
La causa fa paragoni con le vendite di opere d’arte di Taylor Swift
Come già accennato in precedenza nell’articolo, l’azione legale ha fatto un interessante paragone con la cantante Taylor Swift, in quanto i loro avvocati hanno sostenuto che, come i fan della Swift, che potrebbero trarre profitto dall’acquisto dei suoi biglietti o della sua musica, gli acquirenti di NFT potrebbero prevedere di ottenere un profitto.
Hanno messo in dubbio la logica della classificazione degli NFT come titoli e hanno sollevato preoccupazioni sulla possibilità che le opere degli artisti siano considerate titoli, tracciando un parallelo con il trattamento riservato dalla SEC agli NFT di Impact Theory e SC2.
Gli avvocati hanno dichiarato che:
“Immaginate se la SEC scoprisse che le canzoni o gli oggetti da collezione di Taylor Swift sono titoli (o che lo sono anche solo se rilasciati in forma di NFT) e ne ordinasse la distruzione. Sembra inverosimile, ma è esattamente quello che è successo a Impact Theory e SC2”.
La causa ha suscitato reazioni significative all’interno della comunità Web3. Katherine Minarik, responsabile legale di Uniswap Labs, ha criticato l’approccio della SEC come arbitrario e illegale, sottolineando la necessità per gli artisti di proteggere i propri mezzi di sostentamento.
In un post pubblicato su X, Minarik ha scritto:
“Siamo arrivati al punto in cui l’applicazione delle leggi sui titoli da parte della SEC è così arbitraria e illegale che gli artisti sono costretti a fare causa direttamente alla SEC per proteggere i loro mezzi di sostentamento. La SEC è rotta”.
Anche la Blockchain Association ha appoggiato la denuncia, affermando che la SEC non ha autorità sull’arte NFT e non dovrebbe aspettarsi che gli artisti debbano navigare in complesse leggi sui titoli quando vendono le loro creazioni.
Il gruppo ha dichiarato su X che:
“È irragionevole aspettarsi che musicisti, designer e altri artisti assumano avvocati per valutare se la vendita di opere d’arte sarà considerata un’offerta di titoli dalla SEC”.