Gli esperti spiegano perché Do Kwon potrebbe trovarsi in Serbia

Tim Alper
| 3 min read
Fonte: Ljubomir Žarković/Unsplash

Esperti legali della Corea del Sud hanno espresso le loro opinioni in merito all’irreperibilità del co-fondatore di Terraform Labs, Do Kwon, e del perché potrebbe aver scelto di stabilirsi proprio in Serbia, come hanno ipotizzato i pubblici ministeri sudcoreani.

Questi ultimi, all’inizio di questo mese, avevano affermato di essere convinti che Do Kwon si trovasse in Serbia e che avesse raggiunto la sua nuova destinazione passando attraverso gli Emirati Arabi Uniti. Il Dipartimento di Giustizia della Corea del Sud, infatti, ha contattato la sua controparte serba nel tentativo di ottenere un ordine di estradizione.

Al momento Kwon non sarebbe in grado di viaggiare all’estero, almeno in teoria, perché il suo passaporto sudcoreano è stato revocato dalle autorità ed è stato anche emesso un mandato di arresto per lui e molti altri dirigenti di Terraform. Anche l’Interpol ha emesso un Red Notice, il famigerato avviso rosso, che invita gli agenti di polizia internazionali ad arrestare Kwon.

Le accuse nei confronti di Kwon sono di aver violato il Capital Markets Act e di aver commesso una frode. Ma il co-fondatore di Terraform nega recisamente queste accuse, che ha definito essere “motivate politicamente”, ma fino a questo momento non ha lasciato trapelare alcun indizio che potesse confermare o smentire la sua effettiva presenza in Serbia.

Il quotidiano sudcoreano Chosun Ilbo in un servizio speciale ha chiesto a diversi esperti legali perché Kwon avrebbe dovuto scegliere proprio la Serbia come destinazione della sua latitanza. Ecco quanto hanno dichiarato in merito:

Nessun precedente di estradizione tra Serbia e Corea del Sud

Tanto per cominciare Serbia e Corea del Sud non hanno mai firmato trattati di estradizione in precedenza, e già questo basta a mettere i pubblici ministeri sudcoreani in una posizione difficile.

Seung Jae-Hyeon, ricercatore del Korea Criminal Justice Policy Institute, ha infatti dichiarato:

“Affinché i pubblici ministeri sudcoreani possano ottenere un arresto, la Serbia deve prima emettere un ordine di estradizione; quest’ultimo, però, deve essere vantaggioso per entrambi i Paesi. Sotto questo aspetto, la Serbia è ancora una nazione senza alcun precedente”.

Poi ha proseguito aggiungendo:

“Se non ci sono incentivi per la Serbia, la Corea del Sud dovrà esercitare il potere pubblico per ottenere l’estradizione. Di conseguenza appare difficile che le autorità locali possano estradare Kwon entro un periodo di tempo ragionevolmente breve”.

In Serbia è ‘facile’ depositare e prelevare fondi in criptovaluta

Lee Hong-yeol, un ex procuratore che ora lavora presso lo studio legale PK, ha aggiunto una ulteriore motivazione dichiarando che:

“La Serbia è un paese che assume una posizione favorevole nei confronti di molte questioni relative alle criptovalute. L’anno scorso ne ha legalizzato il trading e le attività di mining vengono svolte con il supporto attivo del governo. Questo contribuisce all’ipotesi che Kwon abbia scelto proprio questo paese nel tentativo di proteggere i suoi fondi in criptovalute”.

L’accesso alle risorse crittografiche è facile in Serbia. Secondo i dati di CoinATMRadar, infatti, nel paese ci sono tre bancomat che offrono accesso alle criptovalute, due si trovano nella capitale Belgrado mentre uno si trova nella città di Novi Sad.

Lee ha inoltre ipotizzato che:

“Se il soggiorno di Kwon in Serbia si prolungasse, i pubblici ministeri dovrebbero cominciare a preoccuparsi anche della possibilità che Kwon ricicli denaro reinvestendo i proventi dei suoi presunti crimini”.

L’avvocato ha infatti prefigurato un possibile scenario in cui Kwon decide di investire i suoi fondi in “una società di venture capital focalizzata sulla blockchain in Serbia”, complicando ulteriormente le cose per i pubblici ministeri sudcoreani.

Kwon era rimasto attivo sui social media fino a prima della pubblicazione delle dichiarazioni dei pubblici ministeri, riguardanti il suo presunto trasferimento in Serbia, dopodiché ha smesso di postare su Twitter e da allora mantiene un assoluto silenzio.

Leggi anche:

Segui Cryptonews Italia sui canali social