Google ha presentato Bard: il rivale dell’intelligenza artificiale ChatGPT

Sauro Arceri
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Fonte immagine: U.S. Department of State
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Si chiamano chatbot, e sono dei software guidati da intelligenze artificiali (AI) progettati per simulare ed elaborare conversazioni umane, scritte o parlate, al fine di permettere l’interazione degli esseri umani con i dispositivi digitali, come se fossero delle persone reali. I chatbot possono essere semplici, programmati per rispondere a singole domande specifiche, oppure complessi e in grado di apprendere ed evolversi, come per esempio gli assistenti vocali Siri e Alexa.

Uno dei più evoluti si chiama ChatGPT, acronimo di Generative Pre-trained Transformer, uno strumento di elaborazione del linguaggio naturale (Natural Language Processing – NLP), un software versatile e basato su algoritmi avanzati di apprendimento automatico. ChatGPT è infatti in grado di generare risposte simili a quelle umane all’interno di un discorso.

Che cos’è ChatGPT

ChatGPT è un chatbot lanciato come prototipo il 30 novembre 2022 da OpenAI, un laboratorio statunitense di ricerca sull’intelligenza artificiale, e ha riscosso fin da subito un notevole successo per la sua capacità di emulare quasi alla perfezione un conversatore umano.

Oltre alle doti imitative, OpenAI ha riscosso un notevole successo per la sua capacità di progettare e generare nuovi contenuti che hanno molteplici applicazioni, a partire dai blog e dai siti di informazione e marketing, fino ai progetti riguardanti le cosiddette criptovalute AI.

Fonte immagine: bbn.com
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Debutta “Bard”, la nuova AI di Google

Adesso, secondo quanto riportato in un articolo di Catherine Thorbecke e pubblicato da CNN Business, nel tentativo di competere con il successo virale di ChatGPT, nella giornata di lunedì 6 febbraio 2023 Google ha presentato il suo nuovo chatbot, chiamato “Bard“.

Sundar Pichai, CEO di Google e della società madre Alphabet, ha dichiarato in un post sul blog che Bard sarà aperto a “tester fidati” a partire da lunedì (Ieri), con l’intenzione di renderlo disponibile al pubblico “nelle prossime settimane”. 

Come ChatGPT, che è stato rilasciato pubblicamente a fine novembre dalla società di ricerca sull’intelligenza artificiale OpenAI, Bard si basa su un modello linguistico di enormi dimensioni. Questi modelli vengono addestrati su vaste quantità di dati online per generare risposte convincenti.

“Bard cerca di combinare l’ampiezza della conoscenza mondiale con la potenza, l’intelligenza e la creatività dei nostri modelli linguistici”, ha scritto Pichai. “Attinge alle informazioni dal web per fornire risposte fresche e di alta qualità”.

L’annuncio arriva mentre si ritiene che il prodotto principale di Google, la ricerca online, stia affrontando il rischio più significativo degli ultimi anni. Nei due mesi trascorsi dal suo lancio al pubblico infatti, ChatGPT è stato utilizzato per generare saggi, storie e testi di canzoni e per rispondere a molte delle domande che in precedenza si potevano cercare su Google.

L’immensa attenzione verso ChatGPT, avrebbe quindi spinto i dirigenti di Google a dichiarare una situazione di “codice rosso” per la sua attività di ricerca. In un tweet dello scorso anno, Paul Buchheit, uno dei creatori di Gmail, aveva preannunciato che Google “potrebbe essere a uno o due anni di distanza da un’interruzione totale” a causa dell’ascesa dell’intelligenza artificiale.

Anche Microsoft è interessata alle AI

Microsoft, che ha confermato l’intenzione di investire miliardi in OpenAI, ha già detto che incorporerà lo strumento in alcuni dei suoi prodotti e si dice che stia pensando di integrarlo nel suo motore di ricerca, Bing. Poco dopo la notizia dell’IA di Google di lunedì, infatti, Microsoft ha annunciato che terrà un evento informativo, il cui argomento non è stato ancora rivelato, presso la sua sede di Washington nella giornata di martedì 7 febbraio 2023.

La tecnologia di base che supporta Bard esiste già da tempo, anche se non è disponibile al pubblico. Google ha presentato il suo Language Model for Dialogue Applications (LaMDA) circa due anni fa e lunedì ha dichiarato che questa tecnologia alimenterà Bard. LaMDA ha fatto notizia lo scorso anno quando un ex ingegnere di Google ha affermato che il chatbot era “senziente“. Le sue affermazioni sono state ampiamente criticate dalla comunità dell’intelligenza artificiale.

Nel post di lunedì, Google ha fatto l’esempio di un utente che chiede a Bard di spiegare le nuove scoperte fatte dal telescopio spaziale James Webb della NASA in un modo che un bambino di 9 anni potrebbe trovare interessante. Bard risponde con dei punti chiave conversazionali. Il primo recita: “Nel 2023, il JWST ha individuato una serie di galassie soprannominate ‘piselli verdi’. Questo nome è stato dato loro perché sono piccole, rotonde e verdi, come i piselli”.

Secondo il post di Google, Bard può essere utilizzato per pianificare la festa del bambino di un amico, confrontare due film nominati agli Oscar o ottenere idee per il pranzo in base a ciò che c’è nel tuo frigorifero. Pichai ha anche detto lunedì che i tools basati sull’intelligenza artificiale inizieranno presto ad essere utilizzati nello strumento di ricerca di punta di Google.

“Presto vedrai [nel motore di ricerca] funzionalità basate sull’intelligenza artificiale che distillano informazioni complesse e molteplici prospettive in formati facili da digerire, in modo che tu possa capire rapidamente il quadro generale e imparare di più dal web”, ha scritto Pichai, “sia che si tratti di cercare altre prospettive, come i blog di persone che suonano sia il pianoforte sia la chitarra, sia che si tratti di approfondire un argomento correlato, come i passi da seguire per iniziare a suonare come principiante”.

Se Google si muove nella direzione di incorporare uno strumento di chatbot AI nella ricerca, potrebbe comportare alcuni rischi. Perché dal momento che questi strumenti vengono addestrati sulla base di dati online, gli esperti hanno notato che hanno il potenziale per perpetuare pregiudizi e diffondere disinformazione.

“È fondamentale”, ha scritto Pichai nel suo post, “portare nel mondo esperienze radicate in questi modelli in modo coraggioso e responsabile”.

 

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