Hacker rivela segreti russi: svelati i wallet Bitcoin! La Russia ha fatto donazioni all’Ucraina?

Gaia Rossi
| 1 min read

wallet di Bitcoin russi

Stando a quanto riferito dalla società di intelligence blockchain Chainalysis, una persona o un gruppo sconosciuto ha rivelato gli indirizzi dei wallet Bitcoin controllati dai servizi di sicurezza russi.

Nel suo tweet ormai cancellato, Chainalysis affermava che quasi 1.000 indirizzi di Bitcoin, che sembrano appartenere all’Agenzia di intelligence militare estera (GRU), al Servizio di intelligence estera (SVR) e al Servizio di sicurezza federale (FSB) della Russia, sono stati compromessi utilizzando una funzione on-chain che documenta le transazioni.

Il rapporto di Chainalysis, inizialmente pubblicato sul suo sito web e successivamente cancellato, riferisce che almeno tre degli indirizzi dei wallet erano stati associati in precedenza a entità russe coinvolte in incidenti di hacking, tra cui l’attacco SolarWinds del 2020 e una campagna di disinformazione russa durante le elezioni statunitensi del 2016.

Chainalysis, che svolge regolarmente lavori per il governo degli Stati Uniti e per varie forze dell’ordine, non ha fornito alcuna spiegazione sul perché abbia prima pubblicato e poi cancellato il tweet e il rapporto sui wallet bitcoin controllati dallo Stato russo.

300.000 dollari spesi per pubblicare messaggi on chain


Forse la parte del rapporto di Chainalysis che ha attirato maggiormente l’attenzione è l’affermazione che gli hacker responsabili della rivelazione dei wallet hanno speso più di 300.000 dollari in bitcoin solo per pubblicare alcuni messaggi on chain.

300.000 dollari in BTC sono molto più del necessario per pubblicare messaggi utilizzando la funzione OP_RETURN della blockchain Bitcoin.

Chainalysis ha riferito, in un comunicato stampa che è stato successivamente cancellato:

“Il fatto che il mittente di OP_RETURN fosse disposto e in grado di utilizzare centinaia di migliaia di dollari in bitcoin per diffondere il suo messaggio rende più probabile, a nostro avviso, che le sue informazioni siano accurate”

Il rapporto dell’azienda ha anche osservato che le iscrizioni on chain eseguite dall’hacker sono cessate quando la Russia ha invaso l’Ucraina. In seguito i wallet hanno incominciato a inviare fondi ai wallet che accettavano donazioni all’Ucraina.

Questo suggerisce che gli hacker potrebbero conoscere le private key di questi wallet controllati dal governo russo e che potrebbero quindi effettuare altri spostamenti di fondi.

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