Hong Kong diventa la capitale del tech e questa crypto ci guadagna

Marcello Bonti
| 2 min read

HashKey Group, società di asset digitali con sede a Hong Kong, punta a raccogliere fondi per ottenere una valutazione di oltre 1 miliardo di dollari.

L’azienda HashKey Group è nella fase iniziale delle trattative per raccogliere da 100 a 200 milioni di dollari da potenziali investitori. La notizia è stata riporta oggi da Bloomberg, che ha fatto riferimento a persone vicine alla compagnia.

Ci sarebbero già degli accordi in corso, ma i dettagli non sono stati ancora finalizzati e aspetti chiave come portata dell’investimento e valutazione potrebbero cambiare in corsa.

Cosa fa Hashkey Group


Hashkey opera con asset digitali in vari settori finanziari con i relativi rami d’azienda tra cui HashKey Capital, HashKey Custody, il broker HashKey XPert, l’exchange HashKey Pro e l’infrastruttura Web3 HashQuark.

L’azienda fa parte di un numero crescente di società di asset digitali con sede a Hong Kong che cercano di espandere la propria base di clienti facendo leva su un contesto sempre più liberalizzato.

L’anno scorso, HashKey ha annunciato di aver ottenuto una “licenza di gestione di asset di tipo 9” dalla Securities and Futures Commission di Hong Kong. Con questo tipo di licenza è permesso di gestire portafogli d’investimento che contengono solo asset virtuali. È plausibile credere che questo tipo di concessione abbia spianato la strada verso l’attuale espansione.

All’inizio di quest’anno, la società ha chiuso un round di investimento di 500 milioni di dollari destinati a un fondo che investirà in infrastrutture, strumenti e applicazioni per spingere l’adozione delle tecnologie blockchain e crypto.

Al momento, solo Hashkey e l’exchange OSL di BC Technology Group hanno il permesso di gestire questo tipo di attività all’interno della città-stato di fatto sotto l’amministrazione cinese.

Tuttavia, i maggiori exchange, tra cui OKX e Bitget, hanno manifestato l’interesse nei confronti di questo genere di licenza. A spingere le compagnie verso l’hub asiatico delle crypto è il regime normativo decisamente a favore.

Il nuovo quadro normativo pro-crypto entrerà in vigore il mese prossimo


Hong Kong ha deciso di investire in maniera aggressivo sul Web3 e la blockchain. L’obiettivo è affermarsi come hub per l’innovazione digitale in Asia e di attrarre le imprese crypto.

Il nuovo piano normativo consentirà agli investitori retail di operare con specifici “token a grande capitalizzazione” su exchange autorizzati a partire dal mese prossimo.

C’è da dire che lo sforzo di Hong Kong per attrarre le imprese di criptovalute ha già dato i suoi frutti.

Il mese scorso il segretario ai Servizi finanziari e al Tesoro della città, Christian Hui, ha dichiarato che già lo scorso ottobre più di ottanta società attive nel settore degli asset digitali hanno mostrato interesse a trasferire la sede nella città.

Il miglioramento della situazione normativa della città ha portato anche a un crescente interesse degli investitori per gli asset digitali.

A marzo è stato lanciato un nuovo fondo da 100 milioni di dollari, ProDigital Future, per sostenere le imprese cripto e Web3 in fase iniziale.

Malgrado la drastica opposizione del governo cinese alle attività crypto in Cina, è evidente il sostegno rivolto alla decisione di Hong Kong di trasformarsi in un hub internazionale per le compagnie crypto.

Alcune banche statali cinesi di Hong Kong hanno iniziato a offrire servizi alle società crypto, tra cui la Bank of Communications, la Bank of China e la Shanghai Pudong Development Bank.

___

Leggi anche:

Segui Cryptonews Italia sui canali social