Il fondatore di Huawei afferma che la Cina può emettere la propria “Libra”

Linas Kmieliauskas
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Ren Zhengfei, fondatore e CEO e del colosso cinese Huawei che è stato recentemente inserito nella blacklist* dagli Stati Uniti, ha affermato che la Cina può emettere un token digitale simile a Libra di Facebook.

Ren Zhengfei. Fonte: screenshot da un video, Youtube, Financial Times

Rispondendo alle domande dei media italiani se Libra possa aiutare gli Stati Uniti a conservare la sua egemonia e se le società cinesi possano aderire al club di Libra, Zhengfei ha affermato che "Anche la Cina è in grado di emettere tali valute, perché aspettare Libra?"

"La forza di uno stato è maggiore di quella di una società Internet", ha affermato il CEO, secondo un rapporto del Corriere Della Sera del 22 luglio.

Nel frattempo, durante le udienze del Congresso USA, la scorsa settimana, David Marcus, co-creatore di Libra, capo del suo wallet Calibra, ha sottolineato che "Se non riusciamo ad agire, potremmo presto vedere una valuta digitale controllata da altri i cui valori sono drammaticamente diversi."

"Sono entusiasta del potenziale che possiede Libra e sono orgoglioso che Facebook abbia avviato questo sforzo qui negli Stati Uniti. Credo che se l’America non guiderà l’innovazione nell’area della valuta digitale e dei pagamenti, altri lo faranno", ha detto.

Nel frattempo, i piani di Facebook per creare la propria criptovaluta hanno costretto la banca centrale cinese ad intensificare la ricerca per creare la propria valuta digitale in quanto Libra potrebbe potenzialmente rappresentare una sfida per i pagamenti transfrontalieri cinesi, la politica monetaria e persino la sovranità finanziaria.

In entrambi i casi, i legislatori statunitensi sono ancora scettici nei confronti del progetto Libra e non è chiaro se il progetto verrà avviato negli Stati Uniti nel caso in cui non ottenga le necessarie autorizzazioni normative.

Tuttavia, durante i guadagni trimestrali call di mercoledì, il CEO di Facebook, Mark Zuckerberg ha detto:
"Abbiamo aperto un periodo di – quanto tempo ci vorrà – per rispondere alle domande dei regolatori e dei diversi esperti e costituenti su [Libra] e quindi capire quale sia il modo migliore per andare avanti."
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* – Gli Stati Uniti hanno accusato Huawei di aver violato le sanzioni iraniane e di aver rubato proprietà intellettuali americane, accuse che Huawei smentisce. Washington ha anche fatto pressioni sui governi alleati per tenere Huawei fuori dalle loro reti 5G, sostenendo che le apparecchiature della compagnia potrebbero essere utilizzate per spiare per conto del governo cinese. Inoltre, alle società statunitensi è stato vietato di vendere la maggior parte delle parti e dei componenti statunitensi a Huawei senza licenze speciali. Ma il presidente Donald Trump ha dichiarato il mese scorso che le vendite potrebbero riprendere mentre cercava di riavviare i colloqui commerciali con Pechino, secondo Reuters.