I russi si rivolgeranno in massa alle criptovalute dopo questa novità in arrivo

Sauro Arceri
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Fonte: Bigstock

La Russia si sta preparando all’adozione di massa delle criptovalute e sta mostrando grande interesse per le monete CBDC, in particolar modo per le versioni digitali dello yuan cinese e del rublo.

Secondo il noto sito russo di economia e finanza V1, ad affermarlo sarebbe stato Igor Belsikih, dottore in Economica e professore presso il dipartimento di Economia e Finanza dell’università russa di Economia Plekhanov. Il professor Belsikih, infatti, ha riscontrato come le criptovalute stiano “guadagnando sempre più popolarità” in Russia, e che nei prossimi anni diventeranno un “hobby di massa” per i cittadini russi.

Belsikih ha dichiarato che la crescente popolarità delle criptovalute è associata soprattutto alla possibilità di trasferire rapidamente denaro attraverso le frontiere, di conseguenza sono lo strumento ideale per i cittadini russi che vogliono trasferire fondi all’estero senza dover rilasciare dichiarazioni al governo e senza pagare commissioni di cambio o tasse.

Un’altra importante ragione del successo delle criptovalute, sempre secondo Belsikih, è che i funzionari doganali non possono fare nulla per “togliere le monete ai migranti”.

“Migliaia di russi hanno già utilizzato rubli per acquistare criptovalute – ha affermato Belsikih – e quando poi sono arrivati in altri paesi hanno convertito le criptovalute nelle valute nazionali locali”.

L’uso delle criptovalute come strumento di scambio di valuta, secondo quanto riportato dal professor Belsikih, è servito ai cittadini russi per “acquistare immobili, azioni, obbligazioni e per pagare l’istruzione”.

Dal momento che i governi di molti paesi, Russia inclusa, sull’argomento criptovalute sono molto indietro rispetto agli investitori, per questi ultimi è molto facile mantenere privato l’uso e la detenzione delle risorse digitali.

Belsikih ha poi concluso il suo rapporto dicendo che “le criptovalute sono arrivate nel nostro mondo, sul serio e per sempre.”

La Russia si rivolge alle criptovalute… e allo Yuan?

Nel frattempo le recenti (e pesanti) sanzioni economiche imposte alla Russia, hanno portato il governo di Mosca (e i cittadini russi) a cercare delle alternative al dollaro USA, sia digitali sia tradizionali.

La Banca Centrale russa per esempio, che era sempre stata piuttosto scettica nei confronti delle criptovalute, di recente ha cambiato politica e ha dato la sua approvazione ad alcuni progetti pilota. Alla fine del mese scorso, infatti, la Banca Centrale russa ha autorizzato la società russa “Lighthouse” a emettere “attività finanziarie digitali” per un valore complessivo di circa 8,3 milioni di dollari.

Anche se le risorse digitali russe non sono certo paragonabili a Bitcoin, questi eventi dimostrano che la Russia sta rapidamente cambiando approccio nei confronti delle criptovalute.

Come conseguenza alla necessità di trovare una valida alternativa economica al dollaro statunitense, i russi stanno mostrando un notevole aumento di interesse anche nei confronti della moneta cinese, sia nella sua veste tradizionale sia nella versione dello yuan digitale. Il noto quotidiano cinese Cankaoxiaoxi (Reference News), riporta infatti che il 7% dei depositi in valuta estera posseduti dai clienti della VTB Bank russa, è in yuan, e lo stesso vale per l’1% dei depositi in valuta estera della Tinkov Bank.

È lecito supporre che queste percentuali aumenteranno ulteriormente, sia a causa della situazione che si è venuta a creare con la guerra in Ucraina sia perché dall’inizio del 2022 a oggi, il numero delle banche russe che fornivano servizi in yuan è salito da 13 a 50.

L’interesse dei cittadini russi nello yuan, inoltre, potrebbe essere incentivato ancor di più dalle app wallet, le quali permetterebbero loro di acquistare yuan digitali (e-CNY) in modo diretto senza la mediazione delle banche, risparmiando così sulle commissioni.

Lo Yuan digitale potrebbe diventare uno standard internazionale?

Visto il discreto successo che sta riscuotendo la moneta CBDC cinese, anche Mosca ha espresso interesse nell’utilizzo del rublo digitale negli accordi commerciali con Pechino. Anche se la Cina ha preso le distanze dalle affermazioni pubbliche che sono state fatte circa le credenziali transfrontaliere dello yuan digitale, però, un progetto pilota di Hong Kong ha già messo già in atto dei piani per testare l’interoperabilità transfrontaliera dello yuan digitale.

Ma questo non è tutto, Pechino potrebbe cercare di utilizzare lo yuan digitale per creare un’alternativa al dollaro USA nel commercio del petrolio, realizzando così una sorta di “petroyuan”. La de-dollarizzazione dell’economia è iniziata in modo serio quindi, sia in Russia sia in Cina; il Financial Times, infatti, riporta che entrambe le nazioni, nel 2022, hanno acquistato livelli record di oro pagando con moneta elettronica.

 

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