I senatori USA chiedono spiegazioni a Silvergate sull’uso improprio dei fondi dei clienti

Sauro Arceri
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Fonte: AdobeStock / Timon
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I senatori statunitensi, per l’ennesima volta, hanno puntato l’attenzione su Silvergate Capital Corp. affermando che le risposte dell’azienda a una precedente inchiesta sui suoi legami con l’exchange FTX, ormai finito in bancarotta, sono state “evasive e incomplete”.

Secondo Bloomberg, i senatori di entrambi gli schieramenti chiedono di sapere se la società madre di Silvergate Bank, specializzata in criptovalute, fosse a conoscenza dell’uso improprio dei fondi dei clienti da parte di FTX. 

Le domande sono state inviate lunedì in una lettera all’amministratore delegato di Silvergate, Alan Lane, da parte di diversi senatori, tra i quali la democratica Elizabeth Warren e i repubblicani Roger Marshall e John Kennedy. I senatori sostengono che: 

“A dicembre l’azienda si era rifiutata di rispondere in modo esauriente alle domande , adducendo restrizioni sulla divulgazione di «informazioni di vigilanza riservate»”, come ha riportato Bloomberg.

Secondo quanto contenuto nella lettera, i senatori hanno affermato che:

“Questa non è una motivazione accettabile. […] Sia il Congresso sial’opinione pubblica hanno bisogno e meritano le informazioni necessarie per comprendere il ruolo di Silvergate nel crollo fraudolento di FTX, soprattutto in considerazione del fatto che Silvergate si è rivolta alla Federal Home Loan Bank come prestatore di ultima istanza nel 2022”.

All’inizio di gennaio, Silvergate ha dichiarato di essere in possesso di 4,3 miliardi di dollari di anticipi a breve termine della Federal Home Loan Bank e di avere circa 4,6 miliardi di dollari di liquidità ed equivalenti alla fine del 2022, che sono stati utilizzati per prevenire una corsa ai depositi in seguito al crollo di FTX. 

I senatori hanno dato a Silvergate tempo fino al 13 febbraio per rispondere alle sue richieste, tra cui: 

  • rispondere se era a conoscenza del fatto che FTX indirizzava i clienti a trasferire fondi sul conto di Alameda presso Silvergate; 
  • rispondere se ha segnalato qualche transazione come sospetta;
  • fornire i dettagli richiesti sulle pratiche di due-diligence dell’azienda, sui risultati delle verifiche condotte dalla Federal Reserve e da revisori indipendenti;
  • fornire dettagli su come intende utilizzare i proventi del prestito della Federal Home Loan Bank. 

In seguito alla lettera dei senatori inviata a dicembre, la banca ha affermato che la società madre di FTX, Alameda Research, aveva aperto un conto nel 2018 prima della fondazione di FTX, come riportato da Bloomberg, e che stava esaminando le transazioni relative ai conti associati a FTX e Alameda. 

Tuttavia, lunedì i senatori hanno dichiarato che, nella sua precedente risposta, l’azienda non ha incluso informazioni vitali di cui il Congresso aveva bisogno per: 

  • valutare in che misura Silvergate sia responsabile del trasferimento improprio dei fondi dei clienti di FTX ad Alameda; 
  • determinare eventuali mancanze di conformità da parte della banca o dei revisori che potrebbero aver permesso la presunta frode. 

In seguito a quest’ultima lettera, un rappresentante di Silvergate ha affermato che l’azienda ha “un programma completo di conformità e gestione del rischio” e che ha svolto una “due diligence significativa” sia su FTX che su Alameda.

All’inizio di gennaio, come riportato, le autorità federali statunitensi hanno confiscato circa 700 milioni di dollari di beni appartenenti al fondatore di FTX Sam Bankman-Fried, tra cui tre conti presso la Silvergate Bank che contenevano dollari americani.

I procuratori statunitensi hanno accusato l’ex amministratore delegato di otto reati, tra cui frode telematica e cospirazione per l’uso improprio dei fondi dei clienti. Bankman-Fried si è dichiarato non colpevole di tutte le accuse. 

 

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