Il 70% dei Clienti Istituzionali della Banca Più Vecchia d’America Investiranno in Crypto se…

Ruholamin Haqshanas
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Fonte: AdobeStock / JHVEPhoto

BNY Mellon, la banca più antica d’America e anche una tra le più favorevoli alle crypto, ha dichiarato che il 70% degli investitori istituzionali aumenteranno la propria esposizione agli asset digitali quando saranno disponibili più servizi di custody.

Un recente studio intitolato “Institutional Investing 2.0,” condotto da BNY Mellon rivela che il 70% degli investitori istituzionali potrebbero “incrementare la propria attività con gli asset digitali quando saranno disponibili i servizi di custodia ed execution (gli ordini per conto dei clienti), da parte di istituzioni riconosciute e affidabili”. 

Il report evidenzia che gli investitori istituzionali cercano modi per partecipare al mercato crypto in maniera sicura e legale, e non hanno interesse a entrare immediatamente in cerca di alti profitti.

Inoltre, l’importante istituto bancario ha rivelato che circa il 90% degli investitori istituzionali si sta concentrando sui propri progetti di investimento in criptovalute malgrado l’andamento ribassista del mercato.”Lo studio rivela inoltre che quasi tutti gli investitori istituzionali (91%) mostrano interesse nei confronti dei prodotti tokenizzati.

Il report inoltre rivela che la maggior parte (88%) delle istituzioni è a proprio agio con la rappresentazione digitale del contante, nota anche come stablecoin. Mentre il 72% ha detto di essere interessato a “un fornitore unico per tutte le necessità associate agli asset digitali”.

Il risultato è stato ottenuto intervistando 271 investitori istituzionali, profili tipici d’investitori interessati al possesso di asset (fondi pensione, fondi di titoli del tesoro, ecc), compagnie di gestione finanziaria e fondi hedge che hanno condiviso la loro posizione rispetto agli investimenti in asset digitali.

Il 97% degli investitori istituzionali è favorevole agli asset tokenizzati

Il report evidenzia che gli investitori istituzionali sono sempre più interessati alla tokenizzazione. Dallo studio si evidenzia che il 97% è d’accordo sul fatto che “la tokenizzazione rivoluzionerà la gestione degli asset” e sarà un “bene per il settore”.

Di fatto il 63% degli intervistati ha dichiarato di sentirsi a proprio agio investendo in asset tokenizzati se il trading è possibile per mezzo di istituzioni tradizionali d’alto profilo. Il report elenca tra i benefici della tokenizzazione la possibilità di trasferire il valore, il crescente afflusso capitali e della partecipazione degli investitori retail.

In particolare, il report evidenzia che “ogni amministratore di fondi intervistato con un capitale in gestione AUM (asset under management) maggiore di 1 trilione di dollari, è interessato a investire in prodotti tokenizzati”. E prosegue: “La maggior parte (60%) degli intervistati è d’accordo sul fatto di essere interessati ma al tempo stesso è prevenuta nei confronti dei grossi investimenti tecnologici”.

Dallo studio si evince inoltre che il crescente interesse per gli asset tokenizzati è in linea con quanto emerso dall’indagine condotta dalla compagnia di consulenza internazionale BCG e l’exchange digitale per i mercati privati ADDX, che dimostra la presenza di un grosso mercato per gli asset digitali.

Il report di BCG sostiene che la dimensione totale degli asset tokenizzati su scala mondiale potrebbe crescere del 50.000% e raggiungere i 16 trilioni entro il 2030.

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