Il CEO di Coinbase, Brian Armstrong, è pronto a difendersi in tribunale contro la SEC

Christian Boscolo
| 2 min read

Coinbase contro SEC

Brian Armstrong, CEO di Coinbase, ha dichiarato che i servizi di staking degli exchange non possono essere paragonati ai titoli azionari, aggiungendo di essere disposto a difendere le sue ragioni in tribunale.

In un post su twitter ha pubblicato anche un link a un blog di Coinbase che approfondisce il tema dello staking di criptovalute e il motivo per cui non possono essere assimilati a un titolo azionario ai sensi del Securities Act statunitense, né del test di Howey.

Lo staking non soddisfa il test di Howey


Il test di Howey, che deriva da una causa della Corte Suprema del 1946, viene utilizzato dalla SEC per determinare se un contratto di investimento è in realtà un titolo azionario. Il test considera fondamentali quattro elementi: l’investimento di denaro, l’impresa comune, la ragionevole aspettativa di profitti e l’impegno di altri.

Coinbase ha sostenuto che il crypto staking non soddisfa nessuno dei quattro criteri di Howey. In primo luogo, lo staking non è un investimento perché gli utenti non rinunciano ai loro beni digitali per ottenere qualcos’altro. Possiedono esattamente quello che possedevano prima e hanno sempre e comunque la possibilità di togliere dallo staking i loro beni.

“In secondo luogo, i servizi di staking non soddisfano il requisito di “impresa comune” di Howey perché gli asset sono in staking su reti decentralizzate”, si legge sul blog di Coinbase, aggiungendo che gli staker convalidano le transazioni attraverso una comunità di utenti, non un’impresa comune.

Inoltre, lo staking non soddisfa l’elemento della “ragionevole aspettativa di profitto”, in quanto le ricompense non sono un ritorno sull’investimento, ma piuttosto pagamenti per servizi di convalida forniti alla blockchain.

Infine, i servizi di staking utilizzano software e computer disponibili al pubblico per eseguire i servizi di convalida. Pertanto, lo staking non paga ricompense basate sugli “sforzi di altri” e quindi non soddisfa il quarto elemento del test di Howey. Coinbase ha osservato:

 

“Coinbase è favorevole a una regolamentazione ragionevole del nostro settore. Ma una regolamentazione che non aiuta i consumatori e spinge l’innovazione all’estero non è la risposta. È importante fare le cose per bene”.

 

I precedenti attacchi della SEC


La mossa di Armstrong e di Coinbase arriva dopo che l’exchange Kraken, per evitare problemi, ha deciso di pagare una multa e di interrompere i suoi serivzi di staking.

Secondo la SEC, Kraken ha omesso di “registrare l’offerta e la vendita del suo programma di staking di asset cripto come servizio”, che la commissione ha ora qualificato come titoli. Oltre all’interruzione del servizio, Kraken ha accettato di pagare una multa di 30 milioni di dollari.

Nel frattempo, le azioni di Coinbase, che hanno perso quasi il 90% del loro valore rispetto ai massimi storici, sono scese di un altro 4% venerdì in seguito alla notizia.

Inoltre, all’inizio di quest’anno, Coinbase ha accettato di pagare un totale di 100 milioni di dollari per risolvere un reclamo relativo ad “alcune carenze” nel lavoro di conformità normativa.

 

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