Il CEO di Coinbase è contrario alla lettera aperta firmata da Elon Musk per mettere in pausa ChatGPT

Gaia Rossi
| 1 min read

Brian Armstrong, CEO di Coinbase, ha pubblicamente manifestato il suo disaccordo nei confronti della lettera aperta firmata da Elon Musk e Steve Wozniak che chiede una pausa di 6 mesi per le AI. La lettera, pubblicata il 29 marzo dal Future of Life Institute, intitolata “Pause Giant AI Experiments: An Open Letter” chiede di fermare temporaneamente lo sviluppo di potenti sistemi di intelligenza artificiale come il GPT-4, scatenando un dibattito all’interno della community tecnologica.

Nella lettera aperta si legge:

“I potenti sistemi di IA dovrebbero essere sviluppati solo quando saremo sicuri che i loro effetti saranno positivi e i loro rischi gestibili”.

Inoltre gli autori esortano i laboratori di IA a sviluppare protocolli di sicurezza condivisi per garantire una progettazione e uno sviluppo sicuri dei sistemi di IA.

Tra i firmatari della lettera aperta spiccano Elon Musk, CEO di SpaceX, Tesla e Twitter; Steve Wozniak, cofondatore di Apple; Bill Gates, cofondatore di Microsoft; e Gary Marcus, ricercatore di IA e professore emerito alla New York University.

Il CEO di Coinbase esprime il suo disaccordo con la lettera


Tuttavia il cofondatore e CEO di Coinbase, Brian Armstrong, è intervenuto su Twitter per esprimere il suo dissenso con la lettera, affermando:

“Contatemi tra le persone che pensano che questa sia una cattiva idea”.

Egli ha affermato che non ci sono “esperti” che possano giudicare la questione e che molti non saranno mai d’accordo. In aggiunta Armstrong ha dichiarato:

“Comitati e burocrazia non risolveranno nulla”.

Armstrong ha poi sostenuto la necessità di continuare a progredire invece nello sviluppo della tecnologia, nonostante i potenziali pericoli. Ha affermato: “Come per molte tecnologie, ci sono dei pericoli, ma dovremmo continuare a marciare in avanti con il progresso, perché il bene supera il male”. Ha poi concluso mettendo in guardia dal lasciare che la paura fermi il progresso e dalla possibilità che le autorità centrali controllino lo sviluppo.

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