Il Giro di Vite della SEC sulle Crypto le Rende più Interessanti per gli Investitori Secondo Questo Nuovo Report

Fredrik Vold
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Fonte: Unsplash

Un nuovo giro di vite da parte della SEC nei confronti del settore crypto negli USA sta provocando un inatteso risultato. Oggi sono sempre di più gli attori sul mercato che si dichiarano disposti a investire nel settore secondo quanto afferma un nuovo sondaggio.

Nello specifico, il 60% degli intervistati ha dichiarato di ritenere la stretta da parte dell’istituto di vigilanza nei confronti del settore crypto come un segnale positivo. Alcuni sostengono che la regolamentazione sia essenziale per dare la chiarezza necessaria agli investitori.

Tra le misure che sono state prese negli ultimi mesi negli USA c’è l’indagine sulla bancarotta del gestore di capitali Three Arrows Capital, o dell’ente che erogava prestiti crypto Celsius (CEL), attualmente coinvolto in una procedura di liquidazione a seguito di fallimento.

Il sondaggio ha raccolto le opinioni di 564 intervistati da Bloomberg Markets Live, e i risultati sono stati presentati per la prima volta sulla testata all’inizio di questa settimana.

Tra i favorevoli all’introduzione di norme chiare c’è un esponente di punta del settore, Chris Gaffney, presidente della sessione dei mercati globali presso TIAA Bank. Ritiene che un ambiente regolamentato “apre le porte” agli investitori professionisti che così possono accedere al mercato crypto. Gaffney ha commentato a Bloomberg:

Io faccio parte della corrente del ‘sì’. Come investitore professionista, hai bisogno di opportunità di investimento regolamentate e questo apre le porte affinché altri investitori professionisti siano coinvolti con le crypto, se il settore è più regolamentato. Quanto più le crypto escono dal Far West e passano a un ambito d’investimento tradizionale, meglio andranno le cose

Inoltre, gli intervistati si sono mostrati leggermente più ottimisti nei riguardi di bitcoin (BTC) rispetto al sondaggio condotto lo scorso luglio.

Allora una maggiore percentuale riteneva che bitcoin fosse vicino a perdere fino a quota 10.000$ rispetto a risalire a 30.000$. Ora, invece, circa la metà degli intervistati ha dichiarato di credere che la moneta potrebbe essere scambiata tra i 17.600$ e i 25.000$ fino alla fine dell’anno.

Interrogati sulla possibilità che ci sia una correlazione tra bitcoin e altri asset, e sulla sua recente correlazione con i titoli tecnologici, il 42% ha dichiarato di credere che la correlazione coi titoli tech resterà invariata per i prossimi 12 mesi. Allo stesso tempo, circa la metà degli intervistati, il 43%, ha detto di voler incrementare la propria esposizione a bitcoin nello stesso periodo di tempo.

Infine, gli intervistati si dividono quasi equamente tra chi ritiene che le crypto siano uno “Schema Ponzi” o il “futuro”.

“Somiglia molto a una religione: se credi, devi farlo sempre senza farti condizionare dai prezzi o dai venti contrari” ha dichiarato Victoria Greene di G Squared Private Wealth, riassumendo quanto emerge dalle indagini di Bloomberg.

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