Il legale di Ripple ha spiegato perché XRP non viene utilizzato nell’Hub di liquidità

Sauro Arceri
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Liquidity Hub (LH), il nuovo protocollo di Ripple Labs che mira ad offrire un pool di liquidità alle imprese in aggiunta al servizio di pagamenti transfrontalieri di Ripple, denominato on-demand liquidity, ha suscitato grande clamore all’interno della comunità XRP.

Quest’ultima ha anche espresso indignazione per il fatto che XRP non sia stato incluso, mentre Bitcoin, Ethereum, Bitcoin Cash e Litecoin vengono utilizzati per fornire alle aziende un modo semplice per gestire le loro esigenze di liquidità nelle migliori criptovalute.

La protesta ha spinto Stuart Alderoty, Chief Legal Officer (CLO) di Ripple, a intervenire sulla questione. In un thread su Twitter, Alderoty ha chiarito che XRP potrebbe diventare parte del protocollo in un secondo momento; ha inoltre chiarito la distinzione tra LH (Liquidity Hub) e On-Demand Liquidity (ODL) basato su XRP.

Ripple assicura che ODL continuerà a prosperare


Alderoty ha chiarito che il Liquidity Hub non è stato progettato per la vendita al dettaglio, ma è un prodotto aziendale destinato principalmente ai clienti istituzionali degli Stati Uniti; inoltre, ha richiamato l’attenzione sul problema principale che sta affliggendo XRP in questo periodo e ha spiegato:

“Negli Stati Uniti, al momento, c’è poca liquidità per XRP. Siamo intenzionati a sostenere XRP in LH ma soltanto quando potremo garantire ai clienti un’esperienza positiva”.

Chiaramente, Alderoty sta alludendo alla battaglia legale in corso con la Securities and Exchange Commission (SEC) degli Stati Uniti, che è la ragione principale dell’inesistente liquidità di XRP nel mercato statunitense dopo che tutti gli exchange e i market maker del Paese hanno abbandonato il token.

D’altra parte, la dichiarazione implica che Ripple potrebbe aggiungere il token XRP a Liquidity Hub se ci sarà sufficiente liquidità nel mercato statunitense – dopo la fine della battaglia legale. In questo senso, il Chief Legal Officer di Ripple ha aggiunto:

“Inoltre, come precedentemente affermato nel post pubblicato sul nostro blog, XRP non ha una chiarezza normativa negli Stati Uniti, il che è ovviamente importante per i clienti aziendali”.

Ha inoltre chiarito che Liquidity è un prodotto basato su criptovalute e che in quanto tale offre una gamma più ampia di asset digitali:

“Il nostro team di prodotto è stato molto chiaro: LH è stato costruito per accedere a tutti i tipi di crypto liquidità, non solo a XRP. I nostri clienti target di LH – oggi principalmente istituzioni negli Stati Uniti – vogliono accedere a una varietà di token come BTC, ETH e stablecoin. Siamo qui per servire le richieste dei clienti”.

Infine, Alderoty ha assicurato che il prodotto ODL, basato su XRP, continuerà a essere al centro dell’attenzione dell’azienda:

“Per chi fa un confronto tra ODL e LH, ODL ha utilizzato per anni (e continuerà a utilizzare) XRP. Le nostre vendite di XRP (riportate ogni trimestre) sono tutte destinate ai clienti di ODL per essere utilizzate nel prodotto che sta prosperando a livello globale!”

In particolare, Neil Hartner, uno sviluppatore di software di Ripple per ODL, ha chiarito ieri che Liquidity Hub ha un’altra differenza chiave rispetto a ODL: i requisiti di licenza. Con ODL i pagamenti sono gestiti tra il mittente e il destinatario e Ripple non è una controparte. Con LH, invece, Ripple si trova nel mezzo delle transazioni.

Nel momento in cui scriviamo, il prezzo di XRP si è attestato a 0,5162 dollari, consolidandosi nell’intervallo tra 0,4939 e 0,5317 dollari (grafico a 4 ore).

 

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